Quello di ieri sera ci conduceva in un viaggio fra le tradizioni e i vini del Lazio per riscoprire segreti dimenticati o far conoscere tesori regionali.
Molto curato nei dettagli con uno stile tutto suo, con colori caldi che ti abbracciano il ristorante ha delle tavole apparecchiate con piatti dipinti a mano dagli antichi disegni.
Abbiamo iniziato con delle favolose frittelle di neonata e delle tartine alla trota come amouse bouche. Per antipasto ci sono stati serviti dei lattarini fritti in carpione e una trota marinata sorprendentemente ottima…almeno per me che non amo questo pesce. In accompagnamento è stato scelto un Cacchione, delle bollicine laziali prodotte nella zona tra Anzio e Nettuno con un vecchio vitigno probabilmente proprio l”uva fantastica” citata da Plinio
Il primo piatto erano dei tagliolini profumatissimi fatti a mano da Luca con coregone del lago di Bolsena ed sono stati abbinati ad un Est Est Est di Montefiascone anche per ragioni di territorialità oltre al fatto che le erbe usate nella pasta si sposavano ottimamente con il vino.
Quando ho letto il menù, sono stata incuriosita dalla scelta del Cesanese del Piglio per accompagnare lo storione ma devo ammettere che è stata una scelta molto interessante. Lo storione è stato marinato con un bouquet di erbe che lo hanno valorizzato moltissimo e la nota di croccantezza data dai pistacchi hanno reso piacevole anche la consistenza.
Per finire abbiamo sorseggiato un Aleatico di Gradoli con della biscotteria secca tipicamente laziale preparata appositamente da Luca con farine adatte anche per chi soffre di celiachia. Una vera delizia ed una gioia per la mia amica Daniela che apprezza moltissimo l’attenzione che lo chef presta anche nel fattore psicologico di un cliente celiaco e non lo fa mai sentire diverso.
Il tutto coccolate dalle ragazze de Il Viaggio che sono sempre disponibili e dolcissime.
