Insalata di indivia e carote con vinaigrette di zaatar e limone

Cari amici, con questa insalata di indivia e carote con vinaigrette di zaatar e limone oggi prende il via su questi schermi una nuova rassegna di ricette.

Una rassegna dedicata a ricette tratte dai film. 😊

insalata di indivia e carote con vinaigrette di zaatar al limone

È vero, di ricette ispirate al cinema è pieno il web.

Alzi la mano chi non ha allungato lo sguardo sul timballo de Il Gattopardo, o chi non sorride ripensando ai ‘maccaroni’ su cui si tuffava Alberto Sordi, o chi non ha mai tentato di far mangiare le verdure ai figli preparandogli la ratatouille di Ratatouille (ce l’ho!, l’avevo replicata anch’io!), solo per citare tre esempi.

Forse però non avete mai pensato di andare alla ricerca di ricette tratte da un genere cinematografico diciamo…. alternativo: il genere “film romantichelli”.

Dicesi ‘romantichello’ quel genere, di film per la tv tipo commedia romantica un po’ mielosa, rigorosamente di serie B (o C, perfino Z), tutta incentrata sui buoni sentimenti e il lieto fine. L’amour, ahhhh l’amour! Sempre però a basso badget. Ecco, il romantichello questo è.

Quindi, ricapitolando:

Sì, ci siamo presi la briga di guardare, selezionare e recensire, tutta una serie di film di quel genere lì, dai quali abbiamo estrapolato delle ricette e le abbiamo cucinate. E ora, dopo averle anche mangiate (e la giuria di famiglia approvate), eccole qui nero su bianco per il nostro e vostro divertimento, se vorrete seguirci in questa avventura. E ne parlo al plurale perché non sarò sola in questa avventura cinepanettonian-culinaria. Mi accompagnerà (o meglio, io accompagnerò lui) niente di meno che Lucius Etruscus.

Lo conoscete l’Etrusco, vero? È scrittore, saggista, multi-blogger, esperto di cinema e libri, vero artista della recensione cinematografica e letteraria, con una predilezione per i gialli e per i film di serie B, C, D, E, e soprattutto Z, nonché sopraffino catalogatore di tutta la filmografia “d’ammmòre” (come la chiama lui). 😊 Vi invito a visitarlo qui, e qui, e qui e qui e qui. E se siete curiosi di vedere la sua faccia e sapere di lui qualcosa in più, qui. 😉

I COME E I PERCHÈ DI QUESTA RASSEGNA:

Con Lucius ho da anni un’amicizia virtuale di cui mi vanto oltremodo, non avendo io la benché minima briciola delle sue per me inarrivabili capacità, perciò è decisamente tutto onore mio.

Davvero. Come riesca, lui, a scrivere su più di un blog quotidianamente, o quasi, e dialogare con chi quotidianamente o quasi gli scrive, e poi anche visionare film di ogni genere, spesso introvabili, avere una conoscenza approfondita di libri e film e catalogarli e recensirli, avendo nel frattempo anche un impiego di quelli ‘normali’, confesso che me lo domando da anni, io che invece dopo una giornata di lavoro mi sento uno straccio strizzato, e per ogni ricetta ci metto una settimana solo per scrivere, nei ritagli di tempo, una bozza malfatta, e altre due settimane per correggerla… sul serio Lucius, ma come fai??

Comunque. La fortuna mi aveva sorriso quel giorno, anni fa, in cui avevo trovato fra i libri di casa un’antologia gialla, a quanto pare così preziosa da finire dritta dritta nel Gli Archivi di Uruk. E in seguito (o era prima??) avevo goduto del prezioso supporto di Lucius in quel periodo là in cui avevo tentato la via delle recensioni letterarie con ricetta. Vi ricordate di book&filmfood ? Quello.

Mi ci ero divertita. Avevo estrapolato una quiche lorraine e una torta al limone da un libro che mi è rimasto nel cuore, e avevo recensito con appassionato interesse il famoso Spaghetti all’assassina della Genisi, così appassionato che avevo scovato un refuso nel libro che l’autrice poi aveva corretto 🙆‍♀️ e che mi aveva per un po’ messo addosso (no, non il refuso, l’appassionato interesse) una voglia irrefrenabile di darmi all’editoria. Dentro di me lo so che sarei un ottimo correttore di bozze, me lo sento! Ma… ops sto un po’ divagando!

Torniamo a noi e ai nostri romantichelli! E ai perché di questa rassegna.

Mesi fa, dopo aver letto questo suo articolo che mi aveva fatta sorridere e commuovere allo stesso tempo, mi è venuto l’impulso di scrivere a Lucius per comunicargli la mia simpatia (o meglio, benevolenza) nei confronti di questo genere cinematografico, che pur essendo di media/mediocre/bassa/scarsa qualità ha per me quel suo perché.

La lettura dell’articolo mi aveva riportato indietro con nostalgia a certi pomeriggi, quelli che passavo con mia suocera, quando accudirla era la mia principale attività quotidiana. Questi romatichelli trasmessi ogni pomeriggio, specie in estate e nel lungo autunno pre-natalizio, mi erano stati di grande aiuto e conforto in quegli anni. La mia amata, indifesa suocera, affetta da Alzheimer e quasi completamente sorda, non capiva più le trasmissioni televisive di nessun tipo e genere, perciò già da tempo era venuta meno, per noi e per lei, quella funzione di intrattenimento che la televisione aveva avuto negli anni precedenti il suo crollo.

Tutto ciò fino a quando non avevo scoperto che i film romantichelli destavano il suo interesse. Sorrideva guardando verso lo schermo, si sporgeva allungando il collo dalla poltrona per vedere meglio, evidentemente attirata dalle lucine natalizie, che in alcuni di questi film abbondano, dai paesaggi bucolici, dai ritmi lenti e dai volti sempre sorridenti, e spesso in primo piano, dei personaggi.

E così, mentre la accudivo, o mentre mangiava con lo sguardo rivolto alla tv, il romantichello di turno in qualche modo lo vedevo anch’io, e finivo per rimanere lì seduta accanto a lei a guardarlo fino alla scontata happy end, e a guardare con lei a volte anche il film successivo. Adesso, a distanza di quasi due anni dagli ultimi pomeriggi trascorsi così, ne ho davvero tanta nostalgia.

Questi romatichelli – e sono tantissimi, un filone molto più prolifico e diffuso di quanto possa sembrare – si suddividono in sotto-generi (si dice così?). C’è il filone natalizio, c’è quello ambientato fra le corsie d’ospedale, c’è lo chalet in cui lo scrittore famoso cerca la perduta ispirazione, c’è il dirigente d’azienda senza scrupoli ma che poi si ravvede, e c’è il filone culinario (eh be’, poteva mancare?) in cui lo chef famoso caduto in disgrazia trova la vera felicità scrivendo un libro di ricette o aprendo una scuola di cucina in alta montagna, o dove la donna in carriera osteggiata dal capo molla tutto per aprire un bistrot, o un food truck o una cioccolateria, e alla fine tutti fanno il pieno di buoni sentimenti e tutti invariabilmente trovano la loro strada dorata. Per la serie vissero tutti felici e contenti.

Quando Lucius mi ha proposto di collaborare a questa iniziativa, eh ma certo!, potevo non accettare subito subito subito? Quel vissero felici e contenti che noi over-anta abbiamo vissuto con intensità durante la nostra infanzia, sogno e rovina della nostra generazione, ora si è riciclato in questi filmetti romance. E, vi dirò, a volte può pure essere terapeutico.

Come a volte è terapeutico cucinare. 😉

IL FILM DI OGGI: Il sapore dell’amore (Love for Starters)

Il film d’esordio di questa rassegna è Il sapore dell’amore, titolo italiano che non rispecchia l’originale (sai che novità, non succede mai!). Love for Starters sarebbe alla lettera “Amore per principanti”, trasformabile in un miglior “L’amore innanzi tutto” (se non erro). Però ci sta anche che ci sia sotto sotto la volontà di giocare sul doppio significato di starters, che traduce anche antipasti. Avrebbe senso, viste le ricette presenti nel film! 😁

Per qualche dettaglio tecnico in più sul film vi invito a leggere l’articolo di Lucius in uscita parallelamente a questo mio, che nel suo blog Il Zinefilo è inserito in una collana dal bellissimo titolo “ABC del romantichello, Ama, Bevi e Cucina”.

Da parte mia, mi sono divertita così tanto a spulciare il film nei suoi pregi e difetti e a cucinare la ricetta che ho scelto, che non posso non lasciarvi qualche mia divertita considerazione sul film.

LA TRAMA:

Una designer in carriera, per aiutare il padre il cui ristorante sta per fallire, accetta di collaborare con il nuovo chef assunto dal padre. Chef che, da famoso quale era in quel di New York, si ritrova ora, suo malgrado, in questo ristorante di provincia nel quale non si sente a suo agio. Ma i due devono fare di necessità virtù e lavorare insieme, e in soli due giorni, indovinate un po’? Rilanciano il ristorante e… si innamorano!

COSA PENSO DI QUESTO FILM:

Attenzione, contiene spoiler! 😂

Lo chef fa un po’ tenerezza. Più che l’aria da chef stellato ha la faccia e la capigliatura di chi deve ancora capire se stesso, sembra sempre chiedersi “ma davvero io sarei uno chef famoso?”.

Mentre la designer ha, da subito, una marcia in più, perché è una donna in carriera che sa quel che vuole. Anche se poi capirà che quel che vuole è altro.

La sua vera, innata, indole in realtà non è quella della designer d’interni (ma noi non ce lo aspettavamo per nulla!). Lei – che non sa cucinare e non sa nulla di cucina – ha di colpo una sorprendente dote nascosta: un odorato sopraffino, che neppure lo chef stellato ha, e che ovviamente li porterà al successo, anche grazie ad una ritrovata ricetta della mamma. (Scopriremo insieme nel corso della rassegna quanto importanti siano le ricette delle mamme nei romantichelli 😉).

Ricetta, che solo la mamma sapeva cucinare, ma che ora per merito dell’intuito olfattivo della designer, si può finalmente replicare. In versione sfogliatina.

Ma la cosa più bella del film, quella che proprio mi ha colpita, è che entrambi sono strabravissimi a fare di tutto, e il tutto lo fanno in soli due giorni. Insisto: due giorni! (Anch’io voglio delle giornate così lunghe e produttive!).

Il primo giorno, con leggiadrìa e tra un selfie e l’altro, scelgono i rivestimenti e li montano, imbiancano e riarredano tutto il ristorante. Il tutto nella stessa giornata. (E credetemi, dato che sto imbiancando casa proprio in questi giorni, so di cosa sto parlandoè impossibile! 😄).

Il secondo giorno imparano in cinque minuti a lavorare l’argilla e a diventare mastri vasai per partecipare ad una mostra di beneficenza che subito espone gli oggetti appena prodotti, cotti e dipinti e li vende con successo. Mentre nel frattempo preparano insieme, da soli ovviamente, un buffet per ennemila invitati (ne inquadrano solo tre, ma sono ennemila, fidatevi), buffet che funge da banco di prova per le loro nuove ricette, provate, assaggiate, modificate, riprovate, ripreparate e da tutti approvate, di nuovo con successo.

Infine – ma questo forse accade al terzo giorno, mi illudo che un terzo giorno ci sia – provano e preparano il menu completo con cui otterranno la recensione positiva del critico culinario più famoso del globo terraqueo, e da cui dipendevano le sorti del ristorante e di tutti loro.

Questo film è uno spasso. Lo avete intuito, vero? 😄

Che dire.

E sì che è pure un film carino, raffrontato ad altri romantichelli! 😀

LA RICETTA CHE HO TRATTO DAL FILM: Insalata di indivia e carote con vinaigrette di za’atar e limone

Questo film aveva diverse ricette fra cui scegliere, alcune ben fotografate e perciò ben replicabili (guardate le foto nell’articolo di Lucius!).

Ma alla fine la mia scelta è caduta su questa insalata di indivia e carote per un sentimento di affettuosa clemenza nei confronti dello chef, che alla presentazione delle sue prime tre ricette, quelle con cui si propone al ristoratore e alla sua famiglia (compresa quindi la designer d’interni) non riscuote il benché minimo consenso.

Be’, diciamo pure che uno che autodefinisce la propria cucina «esperienze culinarie destrutturate», ehm, in effetti non si propone subito subito come un simpaticone, ma anche bocciare (oserei dire schifare) tre ricette, senza averne assaggiata neppure mezza… insomma, non si fa così! Prima di dire ‘non mi piace’ bisogna almeno assaggiare (è una regola delle scuole materne!). La designer alla vista dei piatti si copre la faccia con le mani, la sorella solleva il limone che contiene la salsa allo za’atar e tutti guardano il limone con sospetto e ritrosia, come se contenesse chissà che intruglio immangiabile. E tutti bocciano le ricette senza assaggiare nulla.

Ma che ne sanno quelli! Lo za’atar è buonissimo!

Insomma, lo chef sarà anche un po’ destrutturato, e scapigliato… ma ha ragione, l’insalata di indivia e carote con vinaigrette di za’atar e limone non era una ricetta da scartare. Ed è pure facilissima.

Ora ve lo proverò! 😃

insalata di indivia e carote con vinaigrette di zaatar e limone
  • DifficoltàMolto facile
  • CostoEconomico
  • Tempo di preparazione15 Minuti
  • Porzioni2
  • Metodo di cotturaSenza cottura
  • CucinaInternazionale
  • StagionalitàTutte le stagioni

Ingredienti

1 cespo indivia belga
1 carota
1 limone
2 cucchiaini za’atar
1 cucchiaino aceto
Mezzo cucchiaino miele
3 cucchiaini olio extravergine d’oliva

Passaggi

per preparare la vinaigrette di zaatar e limone:

Per prima cosa preparare i limoni-contenitore.

Tagliare un piccolo pezzetto alla base del limone perché possa stare in piedi, e tagliare la calotta, che poi fungerà da coperchietto.

Scavare la polpa, facendo attenzione a non forare il fondo.

Prelevare la polpa e schiacciarla, a parte, con una forchetta. Si otterrà il succo di limone da aggiungere alla vinaigrette.

scavare il limone

Per ottenere la vinaigrette, emulsionare in una ciotolina olio, aceto, succo di limone e miele, e aggiungere all’emulsione lo zaatar.

zaatar cucchiaino

Mescolare bene.

La proporzione fra gli ingredienti che ho usato per riempire un limone scavato è: 3 cucchiaini di olio, 2 di limone, 1 di aceto, 2 di zaatar e mezzo cucchiaino di miele.

👉 Io ho utilizzato lo zaatar fatto in casa da me, che potete agevolmente replicare seguendo la mia ricetta. In ogni caso lo si può acquistare anche già pronto (🧂 ma vi ricordo che, solitamente, quello pronto contiene anche sale, controllate sempre l’etichetta!).

Riempire il limone con la salsina.

riempire il limone

limone ripieno

Passaggi per preparare e servire l’insalata di indivia e carote:

Lavare l’indivia belga e asciugarla.

Pelare la carota.

Tagliare a julienne entrambi gli ortaggi (la precisione nel taglio non è richiesta 😉).

Le quantità che ho inserito nella lista ingredienti si riferiscono a 2 porzioni da servire come antipasto (lo starter del titolo originale 😉).

insalata di indivia e carote con vinaigrette di zaatar al limone

Idee varie per servire questa insalata:

Se si raddoppiano le dosi (o si moltiplicano a piacere) la versione antipasto minimalista diventa agevolmente un contorno speziato.

A volte basta poco, giusto una vinaigrette a cui aggiungere il limone e lo za’atar, per dare nuova vita ad una semplice insalata di indivia e carote.

insalata di indivia e carote con vinaigrette di zaatar

Se optate per la versione contorno vi consiglio di utilizzare una ciotola o un’insalatiera e servire l’insalata già condita.

Oppure provate con il pinzimonio!

Basta tagliare le verdure a bastoncini, magari meno sottili di quel che ho fatto io, e poi intingere i bastoncini direttamente nel limone.

pinzimonio con vinaigrette di zaatar

La versione pinzimonio qui a casa mia è stata molto apprezzata.

Oltre che un’idea-antipasto, è un’idea-buffet o un’idea-apericena o cena in piedi: basta predisporre dei limoni-ciotolina, uno per ogni ospite, contenenti la salsa allo zaatar e chiusi con il loro coperchietto. E, accanto, dei bicchierini pieni di bastoncini di verdure.

Sono sicura che farete un figurone. Parola di chef romatichello! 😃

Consigli senza sale

Senza sale  Ci si può aspettare che una ricetta tratta da un film sia iposodica? 😊

Eccomi, mi presento: se non lo sapete ancora, tutte le mie ricette sono senza sale aggiunto. E mi piace ricordarlo proprio in ricette non sospette, come questa di oggi, cioè in ricette che sono iposodiche anche se nessuno lo sa. Molti ingredienti, come lo za’atar, sono di per sé iposodici, eppure nessuno ci pensa mai!

Perciò ci tengo a ribadirvi che mangiare senza aggiungere sale si può, e che non è così difficile come si può pensare. Provate! A partire da questa ricetta!

🙆‍♀️ Se nel frattempo avete visto il film, avete notato che quando i due protagonisti si incontrano per caso, all’inizio, hanno un battibecco? E su cosa? Su quale sale scegliere e quale sia il migliore tra il sale ‘vulgaris’ e il sale rosa! Eh sì, era proprio il film giusto con cui iniziare questa rassegna, vero? 😁 (Per la risposta: io mi fido di quel che dice Bressanini 😉).

👇 Vi invito, come sempre, a leggere i miei consigli senza sale. E fatelo soprattutto voi, voi che è la prima volta che passate di qua! 🤩

Se sei interessato a ridurre o eliminare il sale, ricorda sempre di:
▫ Diminuire il sale gradualmente, il palato deve abituarsi pian piano e non deve accorgersi della progressiva riduzione.
▫ Utilizzare le spezie. Peperoncino, pepe, curry, noce moscata, cannella, chiodi di garofano, cumino…
▫ Utilizzare le erbe aromatiche. Basilico, prezzemolo, origano, timo, salvia, maggiorana, rosmarino, menta…
▫ Utilizzare i semi. Sesamo, pinoli, mandorle, noci…
▫ Utilizzare ortaggi piccanti o frutta. Aglio, cipolla, limone, arancia…
▫ Utilizzare il mio granulare vegetale senza sale e il gomasio.
▫ Preferire i cibi freschi.
▫ Evitare le cotture in acqua, preferire cotture che non disperdano i sapori (piastra, cartoccio, vapore, microonde)
▫ Evitare di portare in tavola la saliera!
▫ Concedersi a volte uno strappo alla regola. Fa bene all’umore e aiuta a perseverare.

Se non vuoi, o non puoi, rinunciare al sale:
▫ Puoi provare ugualmente le mie ricette salando secondo le tue abitudini. 

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4 Risposte a “Insalata di indivia e carote con vinaigrette di zaatar e limone”

  1. Grazie per aver partecipato all’iniziativa ed è incredibile come un semplice piatto citato in un “romantichello” sia diventato realtà: per me gli autori sarebbero stupiti e fieri, se scoprissero la tua ricetta ^_^

    1. E non è finita, rimarranno a bocca aperta anche con le prossime puntate! Dopodiché verremo invitati entrambi, io e te, al The Late Show e diventermo famosi! 😄😂

  2. Forte!!!!! E sì una bella rubrica 🙂 I romantichelli piacciono anche a me, ahahahahahah ma non ho mai pensato di guardare le ricette. Ti seguirò per fare altre deliziose scoperte 🙂

    1. Ma grazie Daniela!! 💛 La prossima esce domani! E sono sicura che ti piacerà!! Aspetto il tuo giuidizio! 🤩

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