I vini simbiotici

Si parla di parassitivismo quando due o più essere viventi animali o vegetali vivono insieme, ove però l’essere ospite reca danno biologico all’ospitante, si ha simbiosi invece quando si crea un’ associazione fra due o più individui appartenenti a specie vegetali o animali diverse, in modo che dalla vita in comune traggano vantaggio entrambi, ovvero uno solo ma senza danneggiare l’altro (Cit. Dizionario Sabatini Colletti).
“I vini simbiotici”

I vini simbiotici Naturalità vegana

I vini simbiotici
Spunto ed ispirazione di questo articolo è stato l’interessante appuntamento presso la Sede della Delegazione AIS Brescia presso il Parc Hotel Ca Noa presieduto dal capo delegazione Alessandro Caccia, che vedeva ospite Francesco Iacono enologo/agronomo Vice direttore di Arcipelago Muratori, una delle più blasonate realtà vinicole a respiro nazionale.
L’Azienda Muratori comprende cantine ubicate in Lombardia (Franciacorta), Toscana (Val di Cornia), Campania (Ischia e Sannio).
Argomento della serata i vini simbiotici, programma suddiviso nella prima parte teorica e seguente degustazione.
Francesco Iacono, ideatore e illuminato promotore sul campo, da ormai diversi anni di questa filosofia produttiva, ha esordito soffermadosi sull’importanza del rispetto nei riguardi della natura e l’ambiente che ci circonda avendo un approccio con essa il meno lesivo possibile, mantenendo per quanto fattibile, integro l’ecosistema che garantisce gli ottimi frutti, in questo caso il vino.
E’ fondamentale mantenere un rapporto ecologico con ciò che ci circonda, rispettoso e coerente per permettere la continuità del rapporto in simbiosi tra uomo e natura, tra uomo e terra, non sempre idilliaco.
La filosofia aziendale per la produzione dei vini da vigneti simbiotici, che coprono circa 40 ettari dei 170 totali di proprietà , totalmente governati in proprio, in ottica della concezione produttiva dell’Azienda Muratori, prevede l’inoculo di batteri e funghi micorrizici nel terreno che avvolge l’apparato radicale delle vigne (rizosfera).
Gli effetti sono sbalorditivi in quanto questo fenomeno permette un espansione della rete ipogea dell’apparato radicale da cui la pianta trae nutrimento ed acqua, con innegabili benefici in fatto di vigoria della stessa e quindi dai frutti che produrrà.
Avremo di conseguenza crescita delle piante maggiorata a parità di tempo, grappoli più sani e pesanti, tralci meno attaccabili da parassiti o malattie, con la conseguente riduzione delle pratiche in vigna, quali concimazioni e trattamenti fitosanitari, di cantina, in primis aggiunta di anidride solforosa o sostanze chiarificanti.
Queste pratiche, del tutto naturali, consentono di ridurre drasticamente quantitativi per litro di solforosa (fino a 10 mg/l) arrivando, in alcuni casi, alla totale mancanza di trattamenti; una decina di anni fa era impensabile concepire la produzione di un vino, senza ricorrere a sostanze chiarificanti e stabilizzanti.
Esclusi anche ricorsi a lisozima o albumina derivate dalle uova o sostanze animali quali colle di pesce o altri aventi funzione di chiarificanti.
Ecco, allora si può parlare di vini vegani, totalmente naturali e privi di manipolazioni nel rispetto della natura e salute umana.
Grazie alla ricerca e a lavoro costante sostenute da una particolare sensibilità, Azienda Muratori ha portato avanti questo ambito progetto, dimostrando che è possibile ottenere vini naturali escludendo totalmente prodotti di sintesi e di origine animale.
La filosofia dell’Azienda vuole essere all’insegna della sostenibilità anche per quanto attiene i siti produttivi, parte dell’energia necessaria per il proprio fabbisogno è ricavata da fonti rinnovabili, le strutture aziendali sono costruite seguendo i dettami della bio-architettuta (cantine totalmente interrate e ricoperte da vegetazione autoctona), i processi di lavorazione interni avvengono sfruttando la gravità (vasche a caduta).
Le etichette sono minimali, realizzate con carta riciclata, senza l’impiego di inchiostri tossici, le bottiglie sono realizzate in vetro leggero nei limiti, i tappi in sughero sono privi della capsula plastica ad eccezione dei Franciacorta, sensibilità ambientale a 360°.

La degustazione:
Azienda Muratori ha proposto per la serata tre coppie di vini: Franciacorta, Fiano da bacca gialla e Sangiovese in purezza, tre prodotti seguendo le pratiche convenzionali e tre simbiotici.

Franciacorta,
Brut, chardonnay 100%, anno 2011, sboccatura 2015, 12,5° alcol, limpidi anche se non filtrato il simbiotico, colore giallo ramato, perlage fine e persistente, al naso pulito il tradizionale meno il micorrizzato. Al palato rispetto al tradizionale più metallico, lieve apparente ossidazione, più evoluto. Vini privi di difetti, ma con netta differenza tra loro.

Fiano del Sannio,
IGT, colore giallo paglierino, anno 2014, 12,5° alcol, cristallino il convenzionale, con particelle in sospensione il secondo, differenza di tono meno netta tra i due vini, morbidezza in bocca, breve macerazione pellicolare per dare profumi, frutta dolce e matura, avvolgenza, burro. Il simbiotico si presentava leggermente più maturo.

Sangiovese
IGT, colore rosso rubino, anno 2013, 12° alcol, note di frutta rossa, non filtrati, il simbiotico più avvolgente e corposo, palato ematico tipico del vitigno, buon equilibrio, forse quello meno diverso dal convenzionale, in quanto l’Azienda ha maturato più esperienza sui rossi in ambito simbiotico.

Fonte: Le foto sono state prese dalla brochure e dal sito dell’azienda Arcipelago Muratori “I vini simbiotici” www.arcipelagomuratori.it

Nota: Volevo ringraziare  il mio amico Andrea  e mio marito Marco per l’aiuto nella realizzazione di questo articolo.

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