Nduja

La quintessenza del fuoco calabro……nduja o duja, come vi pare, non si può non conoscerla e,  soprattutto, non  assaggiarla! Diciamo che è un must: la nduja sta al calabro come il soffritto sta al partenopeo….fa nulla se fa caldo, fuoco per fuoco… ti frighi d’iddu! Ho letto un po’ in rete, ha origini antiche (1500 per alcuni, 1800 per altri) spagnole o francesi ma poco importa. Si prepara con lardo di maiale e tanto peperoncino (un chilo per tre chili di grasso, ohimè!), c’è la versione insaccata e quella spalmabile che io preferisco, ma non ho mica intenzione di provare a farla: la nduja si compra, si spalma a bell’agio ed abbondantemente su pane calabro, magari con poco provolone locale, si gusta “tra le fiamme papillari”, e si accompagna con vino rosso corposo oppure con birra ghiacciata,  come ho fatto stasera. Ottimo connubio! Ci sarebbero poi tante ricettine da poter provare:  pizza, arancini, frittate, sugo per condire ferrazzuoli o fileja (sono trafile di pasta fresca)…magari, se scatta l’estro,ci provo oppure sperimento qualche alchimia, diciamo un connubio calabro-partenopeo….una genovese di terra o di mare,  perché no! Sarebbe fantastico partecipare alla sagra della nduja a Spilinga: è in questo paese del vibonese che ha avuto inizio la sua fattura e quella che ho comprato è proprio nduja di Spilinga! Capperini, la sagra si fa la seconda settimana di agosto….chissà… ☺

  • Preparazione: Minuti
  • Cottura: Minuti
  • Porzioni:

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