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Come usare e mantenere la pentola di coccio

La pentola in terracotta ha una maggiore inerzia termica, funziona come i termosifoni di ghisa: si scalda lentamente e altrettanto lentamente cede il calore che ha assorbito. La temperatura rimane più uniforme per tutto il contenuto e risente poco delle variazioni del fuoco. Per scoprire la qualità della pentola basta battere le nocche sul bordo: il suono deve essere argentino, indice di una cottura ad alta temperatura, quindi di una pentola compatta e resistente. Le argille utilizzate devono essere ricche di ossido di ferro per non fessurarsi nella cottura della pentola a 700°.

Il coccio è il materiale ideale per cucinare piatti che richiedono lunghe cotture: legumi, cereali, sughi, stufati, minestroni e zuppe. Va bene per tutti i tipi di cucina e si può mettere anche nel caminetto! Le variazioni della fiamma si sentono lentamente. Per scaldare una pentola di coccio mentre si soffrigge ci vuole molto più tempo di una normale pentola di acciaio. Di conseguentemente ci vuole più tempo per abbassare la temperatura, è facile quindi bruciare il soffritto anche se si aveva abbassato la fiamma! Ricordarsi poi che la cottura prosegue anche dopo aver spento il fuoco!

Il tempo e il calore che servono inizialmente per far arrivare il recipiente in temperatura sono compensati ampiamente dalla possibilità di tenere il fuoco basso durante la cottura.

Si possono usare anche pentole non smaltate, ma è indispensabile usare ciascuna pentola per un solo uso per la porosità del materiale. Inoltre i detersivi penetrano nella porosità andando a inquinare i cibi. Per il lavaggio bisogna quindi usare solo acqua. Mai asciugare con uno strofinaccio e riporre al chiuso! Si potrebbero formare muffe che rovinerebbero il sapore del cibo! Diventa inoltre utile ricordare le proprietà antibatteriche dell’aglio e anche dell’aceto.

Prima dell’uso una pentola di terracotta nuova deve essere preparata.

Innanzi tutto va messa in ammollo in acqua fredda per un giorno intero nel lavello o in una bacinella. E’ necessario per reidratare la terracotta che è stata totalmente seccata nella cottura ad alte temperature. Se non lo si fa, la terracotta può crepare sotto l’azione contemporanea del primo calore e della prima idratazione. Immergendola, invece, L’acqua sarà riassorbita attraverso il fondo che non è smaltato e che permette alla pentola di respirare.

Prima dell’uso strofinare più volte la pentola con uno spicchio d’aglio tagliato a metà, soprattutto sul fondo. Il passaggio dell’aglio aiuterà a sigillare tutti i pori della terracotta. (Lo usano anche i ciclisti sui cerchi delle bici per frenare meglio quando piove!) e aiuta anche a far attaccare meno i cibi nella pentola, che non è proprio antiaderente! Quindi, se si cucinano piatti che notoriamente attaccano sulla pentola (tipo la fonduta), meglio spalmare bene prima! Se si creano lesioni nella pentola, si può cucinare del riso che le occlude e spalmare ancora l’aglio.

Far asciugare l’aglio per almeno due ore.

Ora la pentola si può lavare e usare normalmente.

Ogni volta, prima di usarla è meglio metterla a bagno in acqua fredda almeno un paio di minuti. In questo modo l’acqua che ha assorbito, evaporando, porta la terracotta in temperatura lentamente, senza sbalzi.

Non metterle mai sul fuoco senza niente dentro. Ci vuole acqua o olio per non farla rovinare. E meglio abbondare nell’acqua, durante la cottura. Verso la fine si farà evaporare mentre si mescola con attenzione per non far bruciare il cibo. E se si sente che sta attaccando il cibo al fondo spegnere subito il fuoco e posarla su un sottopentola di legno!
Per conservarla l’ideale erano le piattaie aperte che usavano i nostri nonni che permettevano alla pentola di arieggiare e asciugarsi perfettamente. Mai lavarla e poggiarla sul fondo ancora bagnata!

Saltuariamente si può ripassare l’aglio, che, oltre a impermeabilizzare e a fare aderire meno il cibo alla pentola, è anche un ottimo antibiotico!

Per non danneggiare questo tipo di pentole bisognerebbe farle riscaldare a fuoco basso, poi alzare la fiamma. Può esser utile utilizzare tra la pentola e il fornello, una retina spargifiamma per far si che il calore si distribuisca uniformemente e si evita un contatto prolungato della fiamma su un unico punto del tegame, col rischio di farlo lesionare.
Le forme migliori delle pentole sono quelle rotonde. Quelle rettangolari è preferibile usarle solo in forno, mai sulla fiamma diretta. Per mescolare i cibi è bene usare mestoli di legno, per non rischiare di graffiare la smaltatura che, essendo al calore della fiamma diventa meno resistente.

Non far raffreddare le pentole con l’acqua fredda quando la cottura è terminata. E neanche metterla in frigorifero! Il ritiro che avrebbe la farebbe spaccare! La cosa migliore è lasciarla sul fornello e svuotarla col mestolo, in modo da mantenere il calore.

Quindi non va bene per cucinare la pasta o il riso se si pretende di svuotare la pentola di tutta l’acqua!

Una volta raffreddata si mette in bagno per una notte in modo da non doverla strofinare forte col rischio di graffiare lo smalto. Mai lavarla e poggiarla dalla parte del fondo ancora bagnata! 🤓

Pentole di coccio

Pubblicato da briciolemagiche

Sono una mamma con tanta passione per l arte bianca. Io non creo semplice pane,io regalo un emozione