Il vitello tonnato o vitel tonne’ e’ un classico della cucina piemontese presente già nell’800.
Si serve freddo come secondo piatto ma nei buffet può essere un buon antipasto di grande effetto se decorato sapientemente
Di facile esecuzione richiede solo un po’ di tempo per il raffreddamento della carne ma ne vale la pena per il risultato finale
- Preparazione: 30 Minuti
- Cottura: 2 Ore
- Difficoltà: Medio
- Porzioni: 6 porzioni
- Costo: Medio
Ingredienti
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900 g Magatello di vitello
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1 Cipolla
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1 Carota
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1 costa Sedano
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q.b. olio extra vergine di oliva
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q.b. Sale
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250 g Tonno sott'olio
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1 filetto Acciughe sott'olio
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1 cucchiaino Capperi sott'aceto
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q.b. limone
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q.b. Maionese
Preparazione
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Legate il magatello con il filo da cucina per mantenere la forma
Raschiate la carota , pulite la cipolla e la costa di sedano
Mettete la carne in una pentola con abbondante acqua salata calda, aggiungete la carota ,la cipolla ed il sedano e fate cuocere per circa 2 ore
Potete accorciare i tempi usando la pentola a pressione e basteranno 50 minuti circa
Fate raffreddare bene la carne nell’acqua di cottura così da poterla affettare facilmente
Intanto preparate la salsa tonnata frullando il tonno sgocciolato ,il filetto di acciuga, il cucchiaino di capperi, olio e un po’ del brodo di cottura
Aggiungete a cucchiaiate la maionese regolandovi per la quantità secondo il vostro gusto e mettetela in frigo
Ora slegate la carne e affettatela sottilmente magari usando l’affettatrice
Ricoprite con la salsa e fate insaporire prima di portare in tavola questo squisito vitello tonnato
Consigli
Se avete tempo vi consiglio di cuocere la carne il giorno prima così da poterla affettare bene
Per quanto riguarda la maionese se riuscite a farla in casa sicuramente il piatto ne guadagnerà in sapore ma va bene anche quella pronta .
In quale dialetto si dice vitel tonnè?
Questo piatto di carne nasce in Piemonte, nel Settecento. Solo che, all’epoca, nella ricetta non si trovavano né la maionese, né il tonno, ma solo acciughe e capperi. Il piatto si preparava con gli avanzi del vitello lessato, che veniva arricchito di alici e capperi perché ritrovasse un po’ del gusto perso.
Di sicuro, nel vitel tonné non c’è quasi niente di francese, anche perché in francese vitello si scrive veau, e chissà come si pronuncia. Varie sono le teorie che cercano di spiegare il nome di questo piatto. La voce di Giovanni Ballarini, accademico nella Delegazione di Parma dell’Accademia Italiana della Cucina dal 1986, sembra quella più autorevole. Come il gastronomo italiano spiega, vitel tonné non è una sorta di francese maccheronico derivante da un momento di passeggera esterofilia. E l’inghippo non sta neanche nella parola vitel, bensì in tonné, che in origine doveva essere tanné, ovvero conciato o, per intenderci meglio, pasticciato con l’aggiunta di una salsa. Probabilmente, ma questa è solo una teoria, il tonno sott’olio fu aggiunto nella ricetta in un secondo momento, attratto dal nome stesso del piatto. Comunque, al di là del tonnato e l’origine del nome, la prima ricetta di vitello tonnato con tonno l’ha scritta Pellegrino Artusi, noto gastronomo originario di Forlì, nel 1891