La ricotta fritta alla romana: una ricetta tipica della tradizione gastronomica del Lazio in versione dolce.
Come per tante ricette tipiche del Lazio anche questa è un piatto “povero”, ma delizioso al palato. Un bocconcino di ricotta con un cuore compatto ma morbido e un involucro esterno croccante e goloso.
Una ricetta davvero semplice e veloce da preparare, adatta per qualsiasi occasione.
Preparatela durante il periodo del Carnevale per arricchire la tavola e farete la felicità di grandi e piccini.
Per coloro che sono intolleranti al glutine, basta solo sostituire la panatura tradizionale con una gluten free.
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Ingredienti
500 g di ricotta romana di pecora
2 uova
5 cucchiai di zucchero semolato
1 cucchiaio di cannella in polvere
farina q.b.
pangrattato q.b.
olio per friggere q.b. (meglio se di arachidi)
Procedimento
Per avere una ricotta ben compatta da poterla facilmente tagliare in cubotti consigliamo di lasciarla in frigo magari in un setaccio affinchè possa scolare tutto il suo siero.
Una volta ottenuto un prodotto più asciutto, tagliare dei cubetti dello spessore di circa 2 cm.
Mescolare lo zucchero con la cannella in un piatto fondo.
Quindi rompere le uova in una ciotola e sbatterle per bene.
All’interno di altre due ciotole mettere la farina e il pangrattato.
Immergere la ricotta prima nella farina, poi nell’uovo sbattuto e infine nel pangrattato.
Per una panatura ancora più compatta e croccante immergere la ricotta di nuovo nell’uovo e quindi nel pangrattato.
Versare l’olio di arachidi in una padella dal fondo alto e portarlo a temperatura. Per essere sicuri che l’olio sia pronto, mettere un pizzico di pangrattato o una mollichina di pane, se frigge bene allora l’olio è perfetto.
Per ottenere un fritto perfetto, è importante friggere pochi pezzi per volta.
Far dorare i bocconcini in modo omogeneo, scolarli e appoggiarli su un foglio di carta assorbente per eliminare l’olio in eccesso. Subito dopo passarli per bene nello zucchero aromatizzato alla cannella.
Servire la ricotta fritta ancora calda nei cartocci di carta paglia.
