La favola dell’albicocco

La favola dell’albicocco è nata mentre per fare la marmellata di albicocche io toglievo la buccia alle albicocche e mio figlio toglieva il nocciolo e racconta così:

La favola dell'albicocco

C’era una volta una bambina di nome Camilla che aveva nel suo giardino un enorme albero di albicocche. Quando arrivava la primavera si riempiva di fiori rosa bellissimi e quando poi arrivava l’estate l’albero diventava pieno di palline arancioni. La mamma di Camilla aveva comprato un grande cesto proprio per la raccolta delle albicocche. I vicini di casa sapevano ormai che un po’ di quelle albicocche erano anche per !oro.
Una sera mentre la mamma aveva appena terminato la raccolta sentì una voce che diceva cosi: “Quest’anno sono molto stanco e la ferita che ho sul tronco mi fa più male del solito…” Tronco? Ferita sul tronco?… Aveva parlato proprio l’albero!!!! Un po’ incredula la mamma di Camilla provò a fare una domanda: “Ti ricordi chi ti ha fatto quella ferita?” “Certo, il gatto rosso che veniva a farsi le unghie sulla mia corteccia quando io avevo solo tre anni”. In quel preciso istante arrivò il papà di Camilla. “Con chi parli?” Domandò. “Sta parlando con me” disse l’albero.
Il padre di Camilla era piuttosto spaventato… l’albero continuò… “non ti devi spaventare tu mi hai curato questa brutta ferita ogni anno con tanto amore, sei stato tu il mio dottore, vuoi sapere perché parlo? Adesso te lo dirò: qualche anno fa i miei rami, quelli più alti hanno ospitato il nido di due piccoli uccelli che io ho cercato di proteggere con le mie foglie. Quando tutti gli uccellini diventarono grandi prima di volare via dal nido mi dissero: “Ciao grande albicocco, ti abbiamo fatto un regalo, per un giorno della tua vita se lo vorrai potrai parlare con gli umani”. Ho aspettato e oggi ho deciso di parlare con voi perché sono vecchio e stanco e non so se il prossimo anno c’è la farò.”
“Cosa possiamo fare per te?” domandarono i genitori di Camilla. “Quando mangerete le mie albicocche conservate i noccioli più belli e al momento giusto metteteli sotto terra, nasceranno delle piccole piantine ma se le saprete proteggere in pochi anni diventeranno bellissimi albicocchi che vi regaleranno tanti frutti… ma mi raccomando se avete dei gattini insegnategli a non rovinare la corteccia perché le ferite fanno tanto male.”
I genitori di Camilla fecero altre domande ma non ebbero più risposte. Curarono ancora la ferita della corteccia nella speranza che guarisse e misero da parte i noccioli più belli proprio come aveva detto l’albero. Quando finì l’estate e arrivò l’autunno, un giorno Camilla andò dalla mamma e le disse: “Mamma questi sono i miei due noccioli bellissimi che ho conservato il giorno che abbiamo fatto la marmellata mi accompagni in giardino per seminarli?” “Certo” rispose la mamma.

Questa è la favola dell’albicocco e se clicchi quì puoi leggere la ricetta della marmellata di albicocche fatta in casa.

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