Taralli sugna e pepe. Ecco una ricetta straordinariamente partenopea. Una di quelle ricette nate per recuperare la pasta del pane avanzata.. E’ una esplosione di gusti. Una miscela di ingredienti Il sapore piccante del pepe, il gusto dolce delle mandorle e poi lo strutto che dona loro una fragranza unica.
Si ! insomma, una cosa che non si può non provare. E’ il vero sapore di Napoli, come lo è la pizza e la pastiera .Se andate a Napoli, troverete ancora delle bancarelle che li vendono ..Assaggiatene almeno uno e non ne potrete più fare a meno. Una vera goduria per il palato. Il tarallo non e’ certamente dietetico, ma che importa “””” è troppo buono””””.Eh si perchè non c’è da chiedere ” ma si può fare senza strutto? ” perchè la risposta è categoricamente “no”. Ci va lo strutto, la ricetta non può essere cambiata, altrimenti non e’ più il tarallo zogna e pepe, diventa altro. Forse ugualmente buono ma non e’ questa….
Taralli sugna e pepe
Vi lascio quiì una ricetta semplificata (per alcune vi e’ anche la preparazione del pre- lievito ,cioè la pagnottella da far lievitare in precedenza, per poi unirla ai restanti ingredienti)..In questa invece non c’è.). A fine ricetta vi darò alcune nozioni in merito Per il metodo di lavorazione metto prima l’acqua e poi il resto in una ciotola.
- 500 g di farina 00
- 280 g di acqua
- 250 strutto
- 12 g sale
- 3 grammi di lievito
- 12 g pepe (per la prima volta che li fate provate con questo quantitativo, poi la volta dopo regolatevi a secondo dei gusti )
- 200 g di mandorle Una parte verranno tritate e le altre intere
(Potete usare anche una impastatrice -planetaria con frusta a uncino)
- Mettete in una ciotola capiente l’acqua ( meglio se usate l’impastatrice ) con un cucchiaino raso di zucchero e il lievito sciolto in un po’ di acqua.
- Iniziate a miscelare gli ingredienti unendo un po’ per volta la farina fino ad arrivare a metà quantità, aggiungete il sale, il pepe e quasi 100 g di mandorle tritate grossolanamente e lo strutto . (io metto l’impasto sulla spianatoia e aggiungo lo strutto lavorandolo a mano ..Ma voi potete continuare ad utilizzare la planetaria ). Fatelo amalgamare bene durante la lavorazione. Lavorate fino a creare una pasta liscia e omogenea Lasciate riposare circa 20 minuti e rilavoratela per 5 minuti . Fate questa operazione per 3 volte circa. Al termine, fate riposare per 30 minuti ancora.
- Tagliate a pezzetti l’impasto (come nella foto ). Attendete 15 minuti e poi arrotolateli sul tavolo leggermente infarinato formando dei bastoncini
- Unite due alla volta i bastoncini a treccia ,come si fa con i capelli e chiudeteli a cerchio Pressate nell’ attaccatura in modo che non si aprano in forno
- Ponete ognuno sulla placca, foderata con carta da forno (io preferisco senza, ungendo la teglia con un po’ di olio o strutto ) e decorate con le mandorle intere, premendole leggermente sull’impasto
Taralli sugna e pepe
- Fate lievitare fino a farne raddoppiare il volume (circa 1 e mezza. Il tempo e’ relativo naturalmente) ) in un luogo tiepido e lontano da spifferi Spennellate delicatamente con uovo sbattuto ed infornate a 200° per circa 20 minuti o fino a doratura
consigli
- Come dicevo all’inizio qui’ non ho messo il famoso panetto (lievitino) da aggiungere all’impasto
- Se volete farlo, mettete in una ciotola un po’ d’acqua ( prendetela dalla quantità segnata negli ingredienti ) a temperatura ambiente e il lievito .Unite un po’ di farina (sempre presa dalla quantita’ indicata (Il composto deve risultare molle). Fate lievitare finchè non raddoppia di volume. Aggiungeletelo poi all’impasto
- Il sale deve essere aggiunto (Questo vale per tutti gli impasti di pane ) a metà lavorazione .Questa operazione fa in modo che il sale non tocchi il lievito .( il sale inibisce il lievito). Diciamo che su questo concetto c’è ancora molto da discutere, tra chi e’ concorde e chi invece sostiene che non e’ assolutamente vero… Chi avrà mai ragione? Per ora vado avanti su questa di strada. Però se dovessi accertarmi del contrario non esiterò a scriverlo…
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