PARDULAS DI RICOTTA

PARDULAS DI RICOTTA
PARDULAS DI RICOTTA

La ricotta a casa mia non può mancare, sia perché solitamente in inverno la pasta con la ricotta, almeno una volta la settimana è un pasto fisso per la cena; poi perché con la ricotta si possono preparare infinite ricette sia dolci che salate che sono la delizia del mio palato! Tra queste prelibatezze ci sono le Pardulas di ricotta.

PARDULAS DI RICOTTA
PARDULAS DI RICOTTA

Le Pardulas di ricotta  sono profondamente legate ai ricordi dell mia infanzia, e non solo; in famiglia ne andavamo e ne siamo pazzi. Quando ero piccola si preparavano di solito nelle Festività pasquali; a casa non avevamo ancora il forno per cui il rito prevedeva una levataccia mattutina da parte di mia mamma che le preparava e a tarda mattinata le portava, disposte in un grande canestro di paglia,  tipico della Sardegna, al fornaio più vicino per la cottura. Spesso io l’accompagnavo e non ricordo bene se mia mamma mi facesse assaggiare una pardula appena sfornata! o seppure tornavo a casa con l’acquolina in bocca. Mia mamma, adorabile, era abbastanza rigorosa, e doveva tenerci a bada perché altrimenti le Pardulas di ricotta non sarebbero arrivate per la giornata di Pasqua.

PARDULAS DI RICOTTA
PARDULAS DI RICOTTA

La preparazione delle Pardulas di ricotta è molto semplice ed ecco qui sotto la mia ricetta con gli ingredienti da me usati:

per la pasta “violata”

  • 1 kg di semola rimacinata (oppure semola e farina 0)
  • 150 g di strutto
  • acqua tiepida qb
  • 1 pizzico di sale

per la farcia:

  • 700 g di ricotta Arborea
  • 100 g di zucchero
  • 4/5 cucchiai di miele
  • 3 uova
  • scorza di arancia essiccata qb
  • succo d’arancia qb
  • noce moscata qb
  • 1 pizzico di zafferano (optional)
  • uva passa qb (ammollata precedentemente e poi asciugata)

Gli ingredienti per la farcia possono variare a seconda della  consistenza della ricotta che potrebbe richiedere più o meno uova: o i soli tuorli oppure uova intere. Idem per i dolcificanti, molto dipende anche dal proprio gusto.

Preparazione della pasta:

Disporre la farina a fontana e al centro disporre lo strutto morbido,  a pezzetti, e lavorarlo con un poco di acqua tiepida. Unire a mano a mano la farina e formare un impasto liscio e sodo. Se necessario aggiungere un poco d’acqua.
Lasciare riposare per un’oretta almeno possibilmente in frigo.

Preparazione della farcia:

In una capiente ciotola disporre la ricotta senza maneggiarla troppo per non renderla acquosa. Aggiungere le uova gradatamente; se la ricotta è particolarmente morbida potete iniziare a mettere solo i tuorli; la ricotta da me usata era di una giusta consistenza per cui ho messo le uova intere. Unire il resto degli ingredienti. Amalgamare bene gli ingredienti con una forchetta e assaggiare in ultimo per regolarne il sapore.

Stendere la pasta, possibilmente con una macchinetta tipo quella della nonna che uso io, per avere una sfoglia omogenea, di uno spessore di circa mezzo centimetro. Ritagliare dei dischi di pasta di una misura a piacere e disporre al centro delle cucchiaiate di farcia. Richiudere i dischi con dei pizzichi alla pasta in modo da formare dei cestinetti. Volendo abbellire le Pardulas potete fare dei cordoletti di pasta e formare dei cordoncini da mettere sopra che aiuteranno la farcia a non gonfiarsi in cottura. Spennellare la superficie delle pardulas con del tuorlo d’uovo ed infornare ad una temperatura di circa 170/180 gradi per circa 20/30 minuti, a forno preriscaldato.

La cottura dipenderà dal tipo di forno in possesso. Le pardulas di ricotta appena si doreranno sono pronte.

PARDULAS DI RICOTTA
PARDULAS DI RICOTTA

Le pardulas di ricotta si gustano al naturale, col miele, oppure con una spolverata di zucchero a velo.

 

PARDULAS DI RICOTTA
PARDULAS DI RICOTTA
PARDULAS DI RICOTTA
PARDULAS DI RICOTTA

Qui sotto trovate la ricetta stampabile delle Pardulas di ricotta 

[ultimate-recipe id=”15857″ template=”default”]

 

 

Pubblicato da azzurratagliaecucina

Mi chiamo Antonietta, ma per familiari e amici sono da sempre Azzurra. Perché Taglia e Cucina? Perché mi piace passare dalla padella… al cucito!