“FRATI FRITTI” SARDI con Lievito madre

Mancavo io per l’abbuffata carnevalesca? Ed eccomi qua, questa volta non con le mie solite frittelle lunghe tradizionali di famiglia, ma con queste ciambelline, che in Sardegna si chiamano “fatti fritti” o “frati fritti” dal

sardo Para Frittos, appunto frati fritti; nome forse per il buco al centro della ciambella che richiama la testa dei frati.

A carnevale questi dolci vanno per la maggiore in Sardegna e si distinguono per il particolare profumo all’arancia che emanano.

E’ la prima volta che mi cimento nella loro preparazione, per di più io li ho voluti sperimentare con il lievito madre.

La ricetta l’ho avuta da una mia amica, ma già ne avevo una presa da un sito web, che non ricordo più ahimè  quale, mi perdonerà l’autrice, dove io ho sostituito il lievito di birra con il mio lievito madre; gli ingredienti sono comunque gli stessi; ed anche le altre ricette che ricorrono nei vari siti e blog hanno gli stessi ingredienti.

Sul web ce ne sono a centinaia anche con video di preparazione.

Gli ingredienti:

le dosi sono per 1 chilo di farina

1 kg di farina (di cui 700 gr 00 e 300 farina forte tipo manitoba)
100 gr di strutto
4 uova intere medie
500 gr di liquidi (di cui metà in succo d’arancia e il resto latte)
10 gr di lievito di birra (300/400 gr di lievito madre)
50 gr di zucchero
la scorza grattugiata di 2 o 3 arance
un poco di scorza di limone
il solito pizzico di sale
un bicchierino di vernaccia (o quello che credete o avete)
olio per friggere
e tanto zucchero semolato per “impanare” le ciambelline

Io ho usato la planetaria, ma anche le fruste elettriche vanno bene.

Frullare le uova con lo zucchero, unire il lievito di birra sciolto in pochissimo latte (io ho aggiunto il lievito madre a pezzetti), la farina setacciata a poco a poco intervallandola col succo di arancia ed il latte (attenzione  , non aggiungere tutto il latte fino a che non avrete esaurito anche gli altri ingredienti, altrimenti l’impasto verrà troppo liquido) Aggiungere ora il sale, incorporate lo strutto precedentemente ammorbidito, il bicchierino di liquore, le scorze grattugiate dell’arancia e del limone, e solo a questo punto, se necessario aggiungere il restante latte.
L’impasto dovrà risultare molto morbido, quasi liquido, ma deve essere tale da essere modellato con le mani, sebbene risulterà appiccicoso.

A questo punto l’impasto deve lievitare, ben coperto fino al raddoppio; i tempi dipendono dalla quantità del lievito e dalla temperatura dell’ambiente. Deve comunque raddoppiare. Io, avendo usato lievito madre le ho lasciate una nottata e mezza giornata,

Una volta che l’impasto è lievitato se ne deve prelevare con un cucchiaio inumidito una piccola quantità , fare una pallina aiutandosi con un velo di farina e bucandola al centro. Disporre le varie ciambelline ottenute su un piano infarinato, distanziate fra di loro, coprirle con un panno, e lasciarle lievitare ancora fino a raddoppio. Se fatte col lievito di birra basterà un’oretta, altrimenti ci vorranno ancora due o tre ore circa.

Finalmente lievitate le ciambelline si può procedere alla loro frittura .

Scaldare l’olio di semi (io uso quello d’arachide) in una padella, aromatizzandolo con della scorza d’arancia e tenere una fiamma moderata per evitare di bruciarle troppo all’esterno; aiutarsi per girarle con un mestolo di legno per non far chiudere il foro centrale, rigirarle e scolarle su carta assorbente.

Dopodichè girarle e rigirarle in abbondantissimo zucchero semolato e servire

Pubblicato da azzurratagliaecucina

Mi chiamo Antonietta, ma per familiari e amici sono da sempre Azzurra. Perché Taglia e Cucina? Perché mi piace passare dalla padella… al cucito!