Mi sono cimentata ancora nella preparazione del pane artistico sardo, cosa non facile, ma io, ostinata come sono, sono sempre attratta dalle cose difficili e non demordo fino a che l’impresa non mi riesce. Devo dire però che sto ottenendo dei buoni risultati. Nutro una vera passione per il pane, ma soprattutto per il pane artistico sardo che è fatto di pasta dura, ed è preparato in diversissime forme, che diventano vere e proprie opere d’arte quando questo pane viene preparato per delle occasioni speciali, in particolar modo per i matrimoni, e le feste religiose più importanti quali Cresime, Battesimi etc. A seconda della festività le varie forme del pane vanno da soggetti religiosi, tipo coroncine o croci, oppure animali o fiori se si tratta di avvenimenti festosi. La fantasia delle donne sarde, e non solo, anche gli uomini sono bravissimi in questa arte, e la loro abilità sono proprio ammirevoli.
Ho preparato questa forma di pane, che in Gallura viene chiamata “cocciolo” o “pane di tricuruiu” in onore di una persona a me cara che è venuta a mancare pochi giorni fa. Questa persona ha segnato il mio percorso di vita fino a questi giorni perchè mi ha praticamente visto nascere e crescere. Era una persona particolare, ed aveva il pregio di avere delle attenzioni speciali. Per questo motivo ho risentito molto per la sua scomparsa. Ultimamente altre persone care se ne sono andate, altre hanno problemi, e quindi nelle mie visite in terra natia, la Sardegna, lui era il solo che poteva venire a salutarmi ai miei arrivi e soprattutto alle mie partenze dall’isola, nonostante anche lui non stesse bene. Immancabilmente aveva sempre qualcosa da regalarmi per portare via. Ecco, l’ultimo suo saluto è stato di qualche mese fa, e in quell’occasione mi aveva comperato questo pane tipico, il cocciolo, che sapeva mi piacesse tanto, per portarlo a casa mia. Quel cocciolo me lo sono divorato fino all’ultima briciola e ne ricorderò ancora il sapore per sempre.
Un’altra forma particolare classica del pane sardo è il “bai e torra“, tradotto letteralmente il “vai e ritorna“, ma non so dare altra spiegazione per questo titolo
Nelle festività della Pasqua si usa fare dei coccioletti con le uova nonchè la coroncina e la croce
La ricetta la potete trovare QUI ed anche QUI con alcune fasi della preparazione.
QUANTO SEI CREATIVA!!!BELLISSIMO!!!BACI SABRY
Grazie Sabry! i tuoi commenti mi risollevano sempre l’umore! Un bacio grande <3
Che bel pane! Bravissima dolce Azzurra
un abbraccio fortissimo
Acqua
grazie mille cara amica. Un bacione <3