Pecorella in pasta reale

Il mio quartiere è a “conduzione familiare”, nel senso che abito vicino mia suocera, mia cognata e 3 zie di mio marito. Non appena iniziano ad avvicinarsi i periodi festivi come Carnevale, Natale, Palme, Pasqua, Festa del papà, della mamma, della nonna e della zia, ecco qui che, ogni Donna delle rispettive famiglie si riunisce per preparare qualsiasi tipo di leccornia tipica di quel periodo. Ci raduniamo in una stanza attrezzata con ripiani, lavandino, cucina ed il mitico forno a legna. Ogni Donna ha un compito ben preciso, sono iper-organizzate: c’è mia suocera che è la tutto fare ma il suo compito è perlopiù riguardante l’accensione e la cura del forno e delle infornate, poi c’è Zia Comasia, l’addetta all’impasto ed alla conta dei “KG” da utilizzare (perchè qui non esistono i grammi…andiamo giù pesante), poi c’è Zia Maria, l’addetta all’acquisto delle materi prime necessarie per procedere alla realizzazione dei prodotti e poi, ci sono io che, quando il lavoro me lo permette, aiuto loro! Inutile dire e spiegare quanto belle siano quelle giornate, mi sento una vera figlia per loro, bellissimo è il tramandare segreti e ricette “ad occhio”, bellissima è l’armonia che si crea quando siamo tutte insieme. Per questa Pasqua vi dico solo che abbiamo impastato 10kg di pane (giusto per riscaldare il forno), 4 teglie maxi di focaccia, 6kg di taralli con il pepe, 4kg di mezzelune con la marmellata e 34 uova di impasto per i Taralli pugliesi glassati… dalle 7.30 del mattino alle 16.30 non abbiam fatto altro che impastare e dar forme, quasi come se fossimo una catena di montaggio. Unici riposi alle 8 per un caffè e qualche zeppola avanzata dal giorno di San Giuseppe (giusto per non mandar giù il caffè solo soletto) e alle 14 dei pezzi di focaccia appena sfornata con una piccola birretta…ahahah mi vien da ridere solo a pensarci!!! Queste le pause vere e proprie perchè, durante la giornata, ad ogni sfornata di leccornie ecco lì che una zia allungava la mano nella teglia di roba bollente, l’altra che commentava “madò belle son uscite”…l’altra che diceva “bell, bell e basct!”. Ora però torniamo a noi ed alla mia Pecorella in pasta reale! Dopo tutto quel ben di Dio sfornato, mancava qualcosina di sfizioso, no? Ed io, in questo quartiere cosa ci sto a fare? Dopo essermi documentata qui e lì sul come fare ste benedette Pecorelle, ho recuperato una mezza ricetta e, sulla base della teoria capita alla perfezione, mi son cimentata sola soletta ed ho provato a realizzarla. Felicissima della bella riuscita, son uscita da casa con il vassoietto con su la pecorella e, urlando per la gioia, son andata a casa di mia suocera che, sbalordita, mi ha riempito oltre che di complimenti, soprattutto il cuore! Ora posso procedere con la preparazione vera e propria; vorrei regalare una Pecorella in pasta reale ad ogni zia in segno di riconoscenza e gratitudine per tutto quello che mi insegnano e mi svelano in merito alla tradizione!!!

Pecorella in pasta reale

Pecorella in pasta reale

Ingredienti e procedimento per la Pecorella in pasta reale (n2 pecorelle):

  • 500gr di mandorle pulite (vedi passaggio n1),
  • 450gr di zucchero semolato,
  • 80gr di acqua,
  • buccia di 1 limone grattugiato,
  • liquore a scelta tra anice, anisetta, limoncello o sambuca
  • cioccolatino al latte, nutella (per il ripieno)
  1. Per prima cosa, portiamo a bollore dell’acqua in una pentola, mettiamo le nostre mandorle con la buccia ed aspettiamo giusto 2 minuti, le scoliamo e le mettiamo in una ciotola con dell’acqua fredda per bloccare la cottura. Schiacciando le mandorle tra pollice ed indice, le peliamo, stendiamo le mandorle pelate su un canovaccio ad asciugare per almeno 24ore. (FIG1)

Tritiamo le mandorle finemente e grattugiamo la buccia di limone (FIG2). In una pentola mettiamo l’acqua, lo zucchero, diamo una veloce mescolata ed accendiamo a fiamma dolce senza mai toccare nulla. Ad un certo punto inizierà a fondere tutto, a far delle bollicine; a questo punto, se è tutto sciolto bene (FIG3), spegniamo la fiamma ed uniamo le mandorle tritate e la buccia di limone.

Pecorella in pasta reale

Mescoliamo velocemente (FIG 4), versiamo del liquore sulla spianatoia di legno in modo che non si appiccichi il composto di mandorle, lo lavoriamo un pò e lo dividiamo in 3 parti: due uguali ed una più piccola che servirà per fare i ciuffetti di copertura  (FIG 5). A questo punto prendiamo una delle due parti uguali, la appiattiamo cercando di dare una forma rettangolare (FIG6), mettiamo al centro della nutella, dei cioccolatini al latte o quello che più ci possa piacere.Pecorella in pasta reale

Arrotoliamo il corpo creando un salsicciotto più grosso al posto delle zampe anteriori e della testa, cerchiamo di dare una forma a mezzaluna; bagniamo leggermente la testa e la posizioniamo pressando leggermente (FIG7). Prendiamo la terza parte di composto e la rendiamo più fluida con un bicchierino di liquore. Mettiamo il beccuccio piccolo a stella nella sacca da pasticceria e formiamo tanti piccoli spuntoni su tutto il corpo (FIG8). [Se dovesse asciugarsi troppo il corpo, bagnare la parte con del liquore]. Ora, non ci resta che posizionare il campanellino, un fiocchetto o la bandierina.

Pecorella in pasta reale

Sicuramente ci saranno tante altre versioni per poter realizzare la Pecorella in pasta reale, ma questo è il metodo che mi hanno raccontato le nonnine che conosco 🙂

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