Sbagliato eliminare troppi carboidrati

Da diverse ricerche emerge che nel nostro paese c’è una diminuzione del consumo di pane e pasta, mentre aumenta quello delle proteine.
Il professor Cresta, sulla rivista di scienze dell’alimentazione, ha pubblicato nel 2000 un interessante studio sulle abitudini alimentari di un paesino italiano.
Lo studio comparativo ha messo in luce che per uno stesso consumo energetico totale, la percentuale di calorie proveniente dai cereali è scesa dal 65,2% al 39,8%, mentre la quota di proteine animali è passata dal 2,3% al 10,9%, infine, i grassi dal 20,6% al 35%.
In realtà, qualunque tipo di dieta, dimagrante o di mantenimento, dovrebbe apportare il 50-60% di carboidrati, il 12-20% di proteine e il 20-25% di grassi.
E’ evidente che si abusa di proteine, soprattutto animali, che hanno con sé anche una percentuale di grassi saturi eccessiva.
Paradossalmente l’aumento del sovrappeso e dell’obesità, è legata alla diminuzione del consumo di pane, pasta, riso e altri cereali.
Infatti, anche tra chi vuole perdere peso, si assiste al dilagare di diete iperproteiche.
La notissima dieta a zona, creata da un biochimico, non è altro che una rivisitazione della dieta Atkins a cui è stato legato il concetto di indice glicemico.
La zona prevede il 30% di proteine contro il 12/20% delle diete equilibrate e sane è solo il 40% di carboidrati.
Un tale squilibrio nel modo di alimentarsi, inoltre, non ha mai trovato consensi dai ministeri della salute e dagli istituti scientifici accreditati nel campo dell’alimentazione.
I carboidrati una volta assimilati vengono scomposti dall’organismo fornendo energia pura ,e come scarti solo acqua e anidride carbonica, eliminabili una con il sudore e l’altra con il respiro.
Invece, le proteine comportano il problema dell’eliminazione dell’azoto che richiede un lavoro importante di fegato e reni, se tale percentuale va oltre a quella necessaria alla manutenzione e strutturazione dei tessuti, i residui tossici azotati sono eccessivi e sovraccaricano questi delicatissimi organi.
La diminuzione dei carboidrati nelle diete dimagranti, da un risultato veloce, illusorio e solo iniziale, mentre una dieta ipocalorica che conservi la corretta percentuale di carboidrati da risultati inizialmente più lenti ma, più costanti, duraturi e meno dannosi per fegato e reni.

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