Pane raffermo all’acqua pazza con uova in camicia.

Pane raffermo all’acqua pazza con uova in camicia.

Non so voi ma questa ricetta che oggi ho migliorato di molto era una di quelle ricette che la nonna ci faceva sempre.
Era di una semplicità estrema acqua abbondante, aglio, minimo quattro e olio, sale e pepe. Ovviamente ci voleva il pane casareccio duro. Quello che usava lei minimo aveva preso la “pensione” he si…!!! Dovete sapere che nella realtà contadina di un tempo non tanto lontano il pane si faceva una volta ogni 15 gg poi si passo a ogni settimana.

A quei tempi i suppellettili erano pochissimi, in cucina le pentole, i ruoti e le padelle erano appese ai chiodi e il pane veniva conservato “ncoppè u’ tavular” Tradotto sarebbe una mensola posta ad una certa altezza dove il pane veniva avvolto nei teli e conservato finche non si faceva quello fresco.
A proposito del “tavular” gli anziani del tempo coniarono una frase. “chill tene u’ tavular avascio” ed era rivolto a quelle persone poco inclini ai lavori , ma passavano molto tempo davanti a un bar a divertirsi.

Oggi dopo tantissimi anni ho voluto rifare con qualche aggiunta il Pane raffermo all’acqua pazza con uova in camicia. . Mi ricordo quando mia mamma e la nonna ci dicevano “uagliunciell vulimm fa’ l’acqua pazza” E noi in coro si si…. E loro tutte contente perche avevano risolto cosa preparare per cena.

Ci piaceva sentire quel profumo di aglio che soffriggeva nell’olio fino a bruciarsi e quando si aggiungeva l’acqua all’olio bollente schizzava da tutte le parti e non di rado si alzavano lingue di fuoco, e noi tutti a ridere. Beata l’incoscienza che non tornerà piu.

Ora ripensando a quei momenti posso dire che l’abbiamo scampata bella. Ma oltre a questo pero resta indelebile quella parola “acqua pazza”.

Oggi chi non conosce la cottura “all’acqua pazza” Tecnica usata dai pescatori napoletani che durante le loro battute di pesca erano solito cucinare i pesci di un certo calibro con acqua di mare, prezzemolo, pomodorini e aglio.

Pane raffermo all'acqua pazza con uova in camicia.

Video ricetta del giorno

  • DifficoltàBassa
  • CostoEconomico
  • Tempo di preparazione10 Minuti
  • Tempo di cottura20 Minuti
  • Porzioni4 persone
  • Metodo di cotturaFornello
  • CucinaItaliana

Ingredienti

  • 8fette di pane raffermo (ma credo che ci vorranno qualcuna in piu. )
  • 5 cucchiaidi olio di oliva
  • 8uove in camicia
  • 250 gdi pomodori pienno del Vesuvio
  • aromi (semi di finocchietto, pepe, alloro)
  • 4 spicchid’aglio
  • q.b.di sale
  • 1 ciuffodi prezzemolo
  • 300 gdi acqua

Preparazione

  1. Questa ricetta del Pane raffermo all’acqua pazza con uova in camicia. E un pezzo della mia vita. Ecco i nuovi ingredienti (01). In una padella dai bordi alti metto a soffriggere nell’olio, l’aglio con i semi di finocchietto (02). Quando l’aglio diventa biondo ma non bruciato si aggiunge l’acqua con molta attenzione (03). Sapete tutti che l’acqua a contatto con l’olio bollente schizza da tutte le parti.

  2. Pane raffermo all'acqua pazza con uova in camicia.

    Aggiungo i pomodori (04) e porto a cottura salando alla fine e aggiungendo il prezzemolo (05). E qui la ricetta potrebbe già essersi conclusa ma ho voluto aggiungere come contorno delle uove in camicia. Preparate le uova dispongo su un piatto le fette di pane le irroro con il sugo aggiungendo anche i pomodori e le uova sopra ogni fetta e termino con una spolverata di pepe e dell’altro prezzemolo (06).

  3. Pane raffermo all'acqua pazza con uova in camicia.

    Quando realizzo i piatti della mia infanzia non posso non pensare a mia mamma, una “guerriera” che ci ha insegnato i veri valori della vita nonostante che sia stata da sola ad accudirci, mentre nostro padre lavorava in Germania. Sicuramente oggi vedendo questo piatto mi direbbe ” Stamm a fà sul inguacchi, ma mangiamm oggi???” Dopo tanti sacrifici fatti per noi gli ultimi anni della sua vita non sono stati anni sereni. Ma ricorderò sempre che ogni qualvolta mi vedeva con la fotocamera mi diceva sorridendo ” verimm oggi se me fai mangià” Si perche sono stato l’uomo piu fortunato della famiglia perche l’ho accudita fino al suo ultimo respiro. Buon Appetito e scusate questa parentesi dolorosa ma se oggi scrivo e cucino e anche perche mi ha insegnato lei le prime nozioni della cucina.

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