Le zeppole di San Giuseppe punto e a capo.

Le zeppole di San Giuseppe punto e a capo.

Oggi vi voglio presentare la ricetta ufficiale suggerita da Ippolito Cavalcanti nel Trattato di Cucina Teorico-Pratico  del 1837 tradotto dal napoletano per meglio capire questa sua ricetta.

Per le dosi e la realizzazione passo passo vi invito a seguire l’articolo. Ricetta che dopo averla provata vi consiglio di replicarla se volete immergervi nella Napoli aristocratica dei Borboni. Postilla di mia nipote. Zio ma sono dei babà…???

In questi giorni ho voluto capire anche il perché e stata affibbiata la dicitura “San Giuseppe” alle comuni zeppole. Tante sono le storie come dal resto per tutte quelle ricette di un tempo dove le cose venivano tramandate a voce e per strada o si perde o si aggiunge qualcosa.

Le zeppole o frittele in un modo o nell’altro sono giunto fino a noi già dal lontano 500 a.C. Strada facendo (e non e la canzone di Baglioni 🙂 🙂 🙂 ) ha subito molti accorgimenti e modifiche. In casa mia mamma per la festa del Papà era usanza fare quelle di pasta cresciuta, poi siamo passati alle graffe in ultimo mia sorella la più intuitiva incominciò a fare quella con la pasta choux. Oggi invece la passione per la cucina ne ho voluto sapere un po’ di più.

Dopo una attenta analisi mia personale sono giunto alla conclusione che tutto sia nato Il 19 Marzo del 1968. Quando fu istituita la festa del papà e di conseguenza A Napoli e immagino in tutta la nostra penisola in onore del Santo furono chiamate le zeppole o graffe di San Giuseppe. Questo giorno sembra che si potesse ricollegare ai tradizionali riti di purificazione agraria dell’Italia meridionale, si accendevano dei falò che divenivano il fulcro di danze per festeggiare l’equinozio di primavera, condividendo con la comunità proprio delle frittelle ricoperte di miele. Questa usanza delle frittelle o zeppole e ancora in auge in alcuni paesi del sud Italia

Le zeppole di San Giuseppe punto e a capo.

Video ricetta del giorno

  • DifficoltàFacile
  • CostoMedio
  • Tempo di preparazione40 Minuti
  • Tempo di riposo1 Giorno
  • Tempo di cottura30 Minuti
  • Porzioni12 pezzi
  • Metodo di cotturaFornello
  • CucinaItaliana
  • StagionalitàTutte le stagioni

Ingredienti

300 g di farina 00
200 g di acqua fresca
200 g di vino bianco secco
2 cucchiai da tavola di anice
1 cucchiaio da tavola di altro liquore a piacere
1 pizzico di sale (ma potete anche non metterlo.)
450 g olio di semi di girasole

Per la bagna.

150 g di zucchero
1 stecca di cannella
300 g di acqua

Strumenti

Passaggi

Le zeppole di San Giuseppe punto e a capo.

Prepariamoci tutti gli ingredienti: Acqua, farina, vino, i due tipi di liquore e il sale ma e facoltativo (01). Versiamo l’acqua nella pentola (02), il sale fino (03).

Le zeppole di San Giuseppe punto e a capo.

Il vino mischiato con anice e altro liquore (io ho aggiunto quello al fico d’india) (04). Mettiamo tutto sul fuoco e quando l’acqua incomincia a fare le micro bollicine (05) uniamo in un solo colpo la farina (06).

Le zeppole di San Giuseppe punto e a capo.

Mescoliamo bene con un mestolo in legno fino a che non si stacca dalla parte (07), stesso procedimento della pasta choux. Mettiamola a raffreddare sul piano da lavoro (08) dove lo avremo precedentemente unto di olio. Nell’attesa prepariamo anche la bagna che utilizzeremo solo quando e fredda. In un’altra pentola uniamo l’acqua, lo zucchero e la cannella e portiamolo a bollore in modo che si sciolga lo zucchero (09), e lasciamolo un po’ addensare ma non più di 10 minuti.

Quando l’impasto e tiepido lo impastiamo per bene in modo da avere un panetto bello liscio e senza grumi. Formiamo le nostre zeppole (10) e friggiamole in olio bollente a 155° (11). Una volta messe nell’olio resteranno sul fondo niente paura quelle subito saliranno in superfice e a questo punto le bucherelliamo con un lungo stuzzicadenti (12). In questa maniera risulteranno belle alveolate e leggere.

Dopo averle fatte intiepidire e tenute su carta assorbente mettiamo le zeppole in una zuppiera e versiamoci la bagna che deve essere fredda mi raccomando (13). Se avessimo modo di aprirle dopo la bagna e non tenetele molto potete notare che all’interno sono molto alveolate e morbide. Mettiamo su di un piatto da portata e pronti via tutti a gustarle (15).

Una sola raccomandazione. Preparate l’impasto il giorno prima e il giorno seguente potete friggerle. Ma potete anche farle subito, ma aspettare potrà stupirvi piacevolmente. Buon Appetito e alla prossima ricetta.

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