Alici fritte secondo Plinio e Apicio.

Alici fritte secondo Plinio e Apicio.

Quante massaie napoletana fanno questo piatto senza sapere che preparano un piatto nato nell’antica Pompei.

Questa prelibatezza arriva a noi (per capirci durante il periodo della Crocifissione di Gesù) anche grazie agli scritti di Apicio noto scrittore e cuoco estroverso alla corte di Tiberio e di Plinio il vecchio. Io oserei i precursori degli attuali food blogger di oggi.

La ricetta originale ovviamente non e completa, quindi sta a noi renderla fruibile adattandola e forse migliorandola ai nostri giorni. Questo pero senza mai tradire la base fatta di alici e aceto.
Penso senza ombre di smentite o forse no affermare che sia la prima ricetta tradizionale napoletana.

Io ho voluto calarmi del tutto in quella Pompei antica servendo il piatto delle Alici fritte secondo Plinio e Apicio. con il vino cotto con il miele che tanto di moda andava a quei tempi e che era proibito ai giovani . Un modo per riassaporare i vecchi cibi di un tempo.

Alici fritte secondo Plinio e Apicio.

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  • CucinaItaliana

Ingredienti

  • 500 gdi alici fresche
  • 1 bicchieredi: aceto, vino e il succo di un limone
  • 1 ciuffodi prezzemolo
  • q.b.di sale
  • Aromi (buccia di limone, pepe, succo di limone)
  • q.b.olio per friggere
  • q.b.di farina
  • 2 cucchiaiolio di oliva

Preparazione

  1. Apicio racconta che una volta prese le alici, pulite della testa e interiora (01), quest’ultime venivano utilizzati insieme ad altri scarti di interiora di pesce azzurro e venivano fatte marcire al sole, per fare il “garum” una sorte di salsa liquida salata con cui i romani condivano di tutto. Bene..! Detto questo asciughiamo le alici e le infariniamo (02) e le friggeremo in abbondante olio (03).

  2. Le ho poi mese poi su di un piatto con carta assorbente per eliminare l’olio in eccesso e poi fatte raffreddare (4). In una ciotola ho miscelato l’aceto, il vino e il succo di limone (05) l’ho emulsionato e versato sulle alici fritte (06), ricoprendole del tutto e le ho lasciate marinare per 2 ore.

  3. Alici fritte secondo Plinio e Apicio.

    In alternativa al “garum” ho utilizzato la colatura di alici di Cetara emulsionata con dell’olio di oliva, prezzemolo, aglio e peperoncino (07), il tutto poi l’ho versato sulle alici (08) che nel frattempo avevo tolto dalla marinatura. Le ho servite poi su dei crostini di pane (09).

  4. Alici fritte secondo Plinio e Apicio.

    Piatto delizioso. Un tuffo nell’antica Pompei e dei suoi sapori. Ancora oggi molte massaie napoletane le fanno ancora e sono sempre buonissime. Buon Appetito e alla prossima e succulenta ricetta.

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