Tradizioni natalizie: perché ci si scambia i regali e chi li porta?

Il Natale è una festività cristiana, ma la consuetudine di scambiarsi dei doni risale ai Romani, come segno di prosperità e abbondanza.

Questa antica usanza pagana, conosciuta come i Saturnali, si svolgeva verso la fine di Dicembre. Poi con la diffusione del Cristianesimo, è stata sostituita dalle feste di Natale, Capodanno ed Epifania.

Nei secoli sono cambiati sia il tipo di regali, sia l’incaricato che ce li consegna. Scopriamo insieme a chi dovremmo scrivere la famosa “letterina”!

E stavolta, oltre a raccontarvi come festeggiano gli altri, vi porto la testimonianza personale del Natale della mia famiglia.

San Nicola

San Nicola

San Nicola di Bari era un vescovo greco, vissuto tra il 200 e 300, venerato da cattolici e ortodossi.

Ci sono molti racconti e varie tradizioni nel mondo legate alla sua figura. Viene ritratto come benefattore dei poveri e dei bambini, ai quali lasciava dei doni materiali oppure intercedeva concretamente per la loro salvezza.

La notte tra il 5 e il 6 Dicembre, soprattutto nel Sud Italia, i bambini aspettano San Nicola che porta in dono delle mele. Secondo una delle tante leggende, il santo le aveva donate a dei bimbi poveri, e i frutti si erano trasformati in oro.

Nella mia famiglia non lo abbiamo mai festeggiato, forse perché abitiamo in Lombardia e qui questa consuetudine non si è diffusa molto.

Santa Lucia

Santa Lucia

Santa Lucia visse all’epoca delle persecuzioni dei Romani contro i primi cristiani e morì martire.

Si narra che portasse cibo e aiuti materiali ai cristiani nascosti nelle catacombe. Per trasportare più doni possibili, utilizzava una corona di candele in modo da illuminare la strada e avere le mani libere.

La sua festa è il 13 Dicembre, e metaforicamente la santa è considerata una portatrice di luce che illumina il tempo di Natale, culminante con la nascita di Gesù, luce del mondo cristiano.

Il suo culto è molto sentito in Scandinavia e in alcune zone d’Italia, e anche in questo caso si tratta di regali alimentari, ma stavolta c’è un reciproco scambio. I bambini la sera lasciano della paglia per l’asinello di Santa Lucia, e la mattina trovano frutta, biscotti e dolcetti.

Ricordo ancora i racconti di mia mamma, che era bambina negli anni Quaranta, e mi diceva che per loro, la vera festa con i regali era proprio Santa Lucia.

Nel Dopoguerra in Italia le famiglie erano povere, i bambini dopo la scuola, il pomeriggio dovevano subito lavorare per aiutare i genitori e non c’erano soldi per regali frivoli.

Però il giorno di Santa Lucia c’era almeno l’occasione di mangiare dei cibi che durante l’anno non ci si concedeva, ma non pensate a ostriche e caviale! Si trattava di noci, arachidi, mandarini e arance: ecco i regali che la mia mamma riceveva, tutta contenta!

Una volta sola, in tutta la sua infanzia, era arrivato un dono non commestibile: una “pigotta”, una bambola di pezza che la mamma desiderava da tanto.

Babbo Natale, anche conosciuto come Santa Klaus

Babbo Natale o Santa Klaus

Babbo Natale è la versione moderna e “commerciale” di San Nicola. Infatti nei paesi anglosassoni lo chiamano ancora Santa Klaus, che ricorda il nome originario.

Anche il suo aspetto fisico cambia: diventa un simpatico omone anziano, dalla barba bianca e l’abito rosso. Molti sostengono che questo “restyling” dell’outfit sia stato scelto da una famosa bevanda americana, ma anche qui la vera storia si fonde con la leggenda.

C’è chi sostiene che la rappresentazione iconica di Babbo Natale negli anni Trenta fosse già quella che tutti conosciamo. Pare però che in una pubblicità dell’epoca, Babbo Natale, entrando in una casa, al posto di trovare latte e biscotti lasciati dai bambini per lui, avesse trovato una bottiglietta della bibita.

Comunque siano andati realmente i fatti, indubbiamente anche oggi Babbo Natale è il più gettonato fra i benefattori che ci portano regali.

Ed essendo passati i tempi di carestia, i doni che riceviamo non sono più cibo, ma giocattoli e altri oggetti che richiediamo noi direttamente con la celeberrima lettera.

Personalmente la letterina l’ho sempre scritta a lui, e sono sempre arrivati i regali richiesti, a volte anche qualcosa in più.

Befana

Befana

La Befana è una buona vecchietta che cavalcando una scopa, il 6 Gennaio, giorno dell’Epifania porta regali ai bambini buoni, e carbone ai cattivi.

Questa tradizione folkloristica è tipicamente italiana, e va a fondersi con le usanze lombarde della “Giobbia”, e di altre figure popolari e riti beneauguranti per propiziare il raccolto e la prosperità nel nuovo anno.

I doni vengono lasciati dalla Befana nelle calze che i bambini appendono al caminetto la sera. La mattina i bimbi di tanti anni fa (come i miei genitori) trovavano le calze piene di dolciumi e frutta, oggi resistono ancora i dolci ma abbondano i giocattoli come una sorta di secondo Natale.

Alla Befana non ho mai scritto le mie richieste, ma mi ha sempre portato dei regali a sorpresa, tra cioccolatini e giocattoli, quindi posso essere più che soddisfatta delle calze che ho ricevuto.