Ho usato quella al latte per cucinare una specie di frittelline che vedrete più sotto, se le volete più croccanti lasciatele friggere un po’ di più, l’interno non si guasterà comunque.
Ponetele velocemente a fare perdere l’unto in eccesso su carta da cucina, ottime come spuntino, possono essere anche un secondo piatto alternativo, piaceranno anche ai più piccoli.
Sarà capitato anche a voi di non sapere come utilizzare i gambi degli asparagi, specie se non sarete molto fortunati e vi troverete magari con una partita del tipo ” troppo sfilacciosi” giusto per rendere l’idea, nello stesso tempo si sa dispiace sempre gettare, ecco questa allora potrebbe essere un’idea.
La pastella l’avevo già pronta per un’altra preparazione, quella avanzata ( circa la metà di peso del composto di asparagi ) l’ho appunto utilizzata in questo modo.
Fare lessare i gambi _ dopo avere tolto la parte più legnosa esterna_ ( in questo caso 500 grammi ) lavati in acqua bollente salata, farli cuocere quanto più potete anche perché poi andranno frullati, il peso con la cottura ovviamente diminuirà ( tenete l’acqua di cottura_ potrà servirvi per altre gustose preparazioni _) , frullateli a crema e teneteli da parte.
Avete ad esempio 300 grammi di crema? unitela a più o meno altrettanta pastella.
Ma passiamo alla ricetta
Crema di asparagi con pastella
Per la PASTELLA AL LATTE dovrete sbattere in una terrina 3 uova, unire poco alla volta 200 grammi di farina bianca, stemperando il tutto con 1 bicchiere e 1/2 di latte, evitando assolutamente che si formino grumi
Aromatizzare con sale, e la buccia grattugiata di 1 limone ( non la parte bianca, mi raccomando che come sappiamo tutti è amarognola )
Fare riposare verdure e pesce per un po’ nella pastella preparata e passare poi alla frittura
A questo punto, unite ( ripeto più o meno lo stesso peso di pastella ) la pastella al latte, aggiungete aglio e prezzemolo_ quantitativo a piacere ) pastella ed asparagi passati, gettale in olio bollente a piccole cucchiaiate, adagiare su carta da cucina a fare perdere l’unto in eccesso.