Pasta, cavolfiore e provola, in salsa di besciamella gratinata al forno – Oana Maria D.

Pasta, cavolfiore e provola, in salsa di besciamella gratinata al forno  della nostra amica  Oana Maria D. Un primo piatto classico gustoso e filante!

Video ricetta del giorno

  • DifficoltàBassa
  • CostoEconomico
  • Tempo di preparazione30 Minuti
  • Tempo di cottura50 Minuti
  • Porzioni6 persone
  • CucinaItaliana

Ingredienti

Per la besciamella

  • 500 mlLatte (preferibilmente Intero)
  • 50 gBurro
  • 50 gFarina 00
  • q.b.Noce moscata (1 grattata)
  • 1 pizzicoSale
  • 1 pizzicoPepe

Preparazione

  1. Prima di tutto,preparate la besciamella mettendo il burro in un pentolino e lasciandolo sciogliere a fiamma moderata evitando che si attacchi al fondo.

    Toglietelo per qualche minuto dal fuoco e unitevi lentamente la farina setacciata.

    Mescolate questi ingredienti con una frusta versando a filo il latte tiepido, fino ad ottenere un composto omogeneo.

    Sempre mescolando per evitare la formazione dei grumi, aggiungete un pizzico di sale, di pepe e un po’ di noce moscata.

    Proseguite la cottura a fiamma moderata fino a quando la besciamella non si sarà rappresa, accadrà al primo bollore.

  2. A parte,pulite bene il cavolfiore sotto l’acqua corrente eliminando le foglie esterne e le cimette dal torsolo.

    Mettetelo in una pentola alta e cuocetelo a vapore per 10 minuti circa.

    In una padella, fate dorare l’aglio con un filo d’olio, aggiungete il cavolfiore e un pizzico di sale, cuocete per 5 minuti e poi spegnete la fiamma.

    Fatto ciò, prelevate il cavolfiore e frullatelo in una terrina fino a farlo diventare una crema.

    Unite la besciamella e il formaggio grattugiato e mescolate bene.

    Mettete a cuocere la pasta in una pentola colma d’acqua bollente e dopo averla scolata al dente versatela nella ciotola con il condimento.

    Tagliate la provola a dadini, aggiungetela alla pasta e mescolate amalgamando il tutto con un cucchiaio di legno.

    Nel frattempo, imburrate una pirofila da forno, versatevi la pasta condita e coprite con pangrattato e il restante parmigiano. Infornate in forno ventilato preriscaldato a 200°C e fate cuocere per 20-30 minuti, finché non sarà ben gratinata.

    Lasciate raffreddare prima di impiattare.

    Buon Appetito!!!

    Pasta, cavolfiore e provola, in salsa di besciamella gratinata al forno Ne sentirete già il profumo. La vostra pasta e cavolfiore al forno è pronta!

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Approfondimenti

Il cavolfiore è un ortaggio da mangiare fresco per molti mesi all’anno (anche grazie alle diverse varietà); inoltre, coltivandoli e volendone distribuire il consumo, è possibile conservarlo mediante surgelazione (a cotto o a crudo), sott’olio o sott’aceto. Per godere appieno del contenuto vitaminico-salino del cavolfiore, questo dovrebbe essere consumato prevalentemente a crudo; infatti, sottoponendolo a cottura (bollitura o lessatura), le vitamine termolabili ed una parte dei sali minerali vengono distrutti o dispersi nel liquido (salvo cottura a vapore e/o in pentola a pressione). E’ poi lecito osservare che, in base alla tendenza culturale italiana, il consumo di cavolfiore crudo risulta quantomeno inusuale; NON tanto per eventuali controindicazioni o effetti indesiderati, bensì per una mera “questione di gusti”. Dal canto loro, i seguaci del “crudismo” ed i vegani in genere, un po’ per scelta, un po’ per incrementare la varietà delle preparazioni commestibili, ne fanno un uso abbastanza frequente avvalendosi maggiormente di tutte le proprietà benefiche… ma anche di quelle anti-nutrizionali. Se da un lato, mangiando il cavolfiore a crudo è possibile assorbire una maggior quantità di vitamine, dall’altro si è comunque sottoposti ad una maggior concentrazione di molecole chelanti (che legano i sali minerali e ne riducono l’assorbimento); non solo, osservando la tabella sottostante si evince che la cottura del cavolfiore ne incrementa la porzione edibile, riduce quella dell’acqua e promuove la concentrazione di carboidrati disponibili e proteine fino a raddoppiarle. In pratica, cuocendo il cavolfiore questo acquisisce una miglior digeribilità ed un maggior apporto energetico. Volendo essere meticolosi, ricordiamo che il cavolfiore rientra nella lista degli alimenti che, a crudo, alterano (in misura difficilmente quantificabile) il metabolismo dello iodio interferendo “ipoteticamente” con l’omeostasi tiroidea. Si tratta comunque di informazioni relativamente attendibili e quindi da prendere “con le pinze”, anche se (dal canto mio) costituiscono uno spunto sufficiente a determinare un consumo sporadico del cavolfiore CRUDO. NB: pare che la cottura inattivi pressoché totalmente l’interazione tra il cavolfiore (e anche degli altri analoghi) e il metabolismo tiroideo. Tratto da http://www.my-personaltrainer.it/alimentazione/cavolfiore.html

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