Il peperoncino viene consumato tipicamente in polvere, frantumato o intero.
I peperoncini interi (compresi i semi che contengono le proprietà benefiche) solitamente si frantumano prima dell’uso, fino ad ottenere una polvere più o meno fina, secondo il vostro gusto; l’importante è frantumare il seme che, ingerito intero, può essere irritante per i soggetti particolarmente sensibili.
Per chi, inavvertitamente, avesse abbondato nella dose, per spegnere il bruciore, si consiglia di non usare mai l’acqua: meglio un po’ di pane, latte, olio oppure un pizzico di sale sulla lingua. Evitare di toccarsi gli occhi con le mani che hanno maneggiato il peperoncino e mai strusciarlo sulle labbra mentre lo si assaggia: è notevole, meglio del silicone, ma per niente piacevole!
Il Peperoncino in cucina
Ottimo come condimento da tavola, l’aggiunta di un pizzico di peperoncino in polvere o frantumato è il tocco che fa la differenza su ogni tipo di pietanza: su tutta la carne, in modo particolare se cucinata alla brace o in umido, sulla pasta, sulle frittate soprattutto quelle a base di formaggio, sulle zuppe di pesce profumate all’aglio, sui formaggi semi stagionati preparati alla griglia e, perché no, sulla cioccolata calda.
Il peperoncino è il protagonista di piatti famosi e prelibati come il “pollo alla diavola” o il popolare condimento per la pasta “aglio, olio e peperoncino”, di specialità internazionali come il Chili e di prelibatezze regionali come i salumi calabresi.
È considerato anche il “principe delle salse”: molti sono i condimenti che in tutto il mondo sfruttano il suo particolare sapore piccante. In molti paesi africani il peperoncino viene sapientemente combinato ad altre spezie per creare salse quali Harissa e Piripiri; in India e in molte zone dell’Asia la sua polvere è ingrediente essenziale di molte miscele come il Masale e il Curry; in Messico e in gran parte degli Stati Uniti viene abitualmente impiegato per preparare il Guacamole e il Tabasco.
Il peperoncino viene anche aggiunto a molti aperitivi per dare brio e vivacità: è infatti la nota vincente di famosi cocktail “di fuoco” come il Bloody Mary e l’Habanero al Rhum
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