Ensaimadas – Laura V.

Con questo elaborato la nostra amica Laura V. ha partecipato al Contest organizzato da Viva La Farina e Genova Forni in collaborazione con il gruppo Lievitatamente Genova.”

Le ensaimadas sono dei dolci tipici dell’isola di Maiorca, molto ideali per la prima colazione.

Vediamo, passo passo, come si preparano

Ingredienti (circa 4 ensaimadas da 300 gr circa cadauna):

  • 300 gr di farina Viva “‘La Grano Tenero”
  • 300 gr di farina “La Pizza”
  • 150 gr acqua tiepida
  • 150 gr di strutto
  • 200 gr di zucchero
  • 3 uova medie
  • 15 gr di lievito di birra
  • 3 gr sale fino
  • 50 gr di strutto per sfogliare
  • zucchero a velo per spolverare

Preparazione:

ENSAIMADAS DI FARINA DI TIPO 1

Setacciare e mescolare le due farine.

Lievitino: sciogliere in 100 ml di acqua tiepida il lievito con un cucchiaino di zucchero, aggiungere 100 gr di farina del mix delle due farine, mescolare bene e lasciar riposare per circa un’ora.

Setacciare la farina rimanente con il sale e mettete nella ciotola dell’impastatrice.

Versarvi il lievitino.

Aggiungere gli altri ingredienti (il resto dell’acqua, le uova) impastare bene fino a formare un impasto abbastanza incordato, in ultimo aggiungete in tre volte lo strutto morbido a temperatura ambiente.

Lavorazione

Lavorarlo a lungo a velocità bassa.

L’impasto deve essere elastico e non eccessivamente appiccicoso.

Lasciar lievitare in una ciotola, leggermente unta, coperta con della pellicola in un luogo caldo e asciutto fino al raddoppio del volume.

Capovolgere l’impasto sul piano di lavoro ben oliato e dividere in 4 palline di impasto uguali e lasciarle lievitare per almeno trenta minuti.

Incominciare a stendere una pallina alla volta, in una sfoglia più sottile possibile, cercando di dare la forma di un rettangolo.

La sfoglia deve risultare quasi trasparente (ovviamente tenendo conto che stiamo usando farine di tipo 1 e quindi non avremo la classica sfoglia bianca di questa brioche ma una sfoglia di colore più scuro) .

A questo punto spennellare abbondantemente con lo strutto ammorbidito.

Arrotolare con attenzione la sfoglia su se stessa da un lato, facendo sempre un po’ di trazione mentre si arrotola.

Si ottiene un filone lungo e piuttosto sottile (sempre molto elastico) a cui si deve dare la forma di una lumaca, cercando di distanziare di almeno un centimetro le spire.

Posizionare la “chiocciola” già in una teglia da forno oliata o ricoperta di carta da forno o se preferite su un tappetino in silicone.

Lasciate adeguatamente spazio tra le ensaimadas.

Continuare così fino ad esaurimento di tutte le palline.

Finito il lavoro, cospargerle un poco di strutto fuso e coprirle con della pellicola.

Posizionarle in luogo caldo e asciutto (es. dentro il forno) e lasciar lievitare per tutta la notte.

Cottura

La mattina preriscaldare il forno a 200°C e poi abbassare a 180°e cuocere per 20 minuti o fino a doratura (forno statico).

Sfornare e lasciare raffreddare su una gratella per un paio di minuti e spolverare poi generosamente con zucchero a velo.

Consumarle quando sono ancora tiepide per colazione.

Con questa dose ho fatto quattro ensaimadas da poco più di 300 gr oppure se ne possono fare due da 600 gr circa.

Informazioni:

  • Tempo di preparazione: 20  minuti
  • Tempo di cottura: 20 minuti
  • Tempo totale: 40 minuti

 

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Approfondimenti

L’ensaimada è un dolce tipico dell’isola di Maiorca.

A partire dal 1996 è stata riconosciuta come prodotto Indicazione geografica protetta “Ensaïmada de Mallorca”; la fama del dolce ha chiaramente varcato i confini dell’isola, dato che è tra i più famosi piatti maiorchini, offerto in tutte le pasticcerie del luogo in una scatola ottagonale.

Gli ingredienti sono: farina di frumento, acqua, uova, zucchero, lievito e, in aggiunta, strutto di maiale (in catalano saïm, da cui il dolce prende il nome).

La sua maggiore prerogativa consiste nella sua forma a spirale, che si ripete sia nella struttura interna che in quella esterna.

Il suo impasto è costituito da strati, similmente a quanto accade nella pasta sfoglia.

È un classico esempio di dolce a lievitazione lenta.

Una volta preparata la pasta, la si lascia lievitare, dopodiché stende fa uno strato molto fine che va cosparso col grasso di maiale, si arrotola e si dispone il rotolo in spirale e infine si lascia levitare una seconda volta.

Data la finezza della sfoglia, assai elastica, spesso oggi si consiglia di usare una farina forte come la farina manitoba.

Si può cospargere di zucchero in polvere, o eventualmente riempire.

Il riempimento tradizionale è fatto di cabell d’àngel (una sorta di marmellata di zucca), ma sono in uso i ripieni più svariati.

Ad esempio, in Argentina si può trovare ripiena di dulce de leche.

Durante il periodo di Carnevale si è soliti preparare l’ensaimada con sobrassada dolce, e cospargerla di dolce di zucca.

È possibile che derivi da un dolce ebraico (che ovviamente non prevedeva l’uso di grasso di maiale).

Tratto da https://it.wikipedia.org/wiki/Ensaimada