Pandoro fatto in casa, ricetta semplice

Pandoro fatto in casa
Pandoro fatto in casa

Settimana scorsa mi sono mesa d’impegno e ho preparato il pandoro. Oggi ne sto cuocendo altri due da decorare con la pasta di zucchero. La ricetta che ho trovato è davvero semplice. Certo la preparazione del pandoro richiede tempo e pazienza, ma vi assicuro che è un gioco da ragazzi. Vi consiglio di iniziare i lavori il giorno prima, perché la lievitazione sarà piuttosto lunga. Io di solito comincio la mattina alle 9,00, in modo tale da poterlo cuocere la mattina seguente. Altra nota: io la teglia da pandoro non l’ho trovata, nel compenso ho usato due forme da budino. Così con la dose di un pandoro normale, ne ho sfornati due più piccoli. Vi assicuro che sono meglio, perché il pandoro, essendo fresco, diventerebbe duro dopo 2-3 giorni, invece così si riesce a terminarlo tranquillamente (altrimenti come me ci fate un bel tiramisù).

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Ingredienti:

  • 500 g di farina
  • 180 g di burro
  • 25 g di lievito di birra
  • 135 g di zucchero
  • 4 uova
  • 1 cucchiaino di sale
  • 100 ml di panna fresca
  • 1 bustina di vanillina
  • zucchero a velo q.b.

Procedimento:

Prima lavorazione:

Sciogliete ¾ del lievito in una tazzina di acqua tiepida. In un recipiente abbastanza capiente unite 50 g di farina, 10 g di zucchero, 1 tuorlo ed il lievito sciolto. Ottenuto un composto omogeneo dall’aspetto abbastanza liquido, coprite con un telo e lasciate lievitare per circa un’ora, fino ad avere un composto raddoppiato rispetto al volume iniziale.

Seconda lavorazione:

Sciogliete il lievito rimanente in mezza tazzina d’acqua tiepida. Al composto lievitato, aggiungete 200 g di farina, 25 g di zucchero, 1 uovo intero ed il lievito sciolto. Impastate bene fino ad ottenere un composto omogeneo e questa volta pastoso, al quale aggiungete 30 g di burro. Continuate a lavorare ed ottenete un impasto dalla forma sferica. Ponetelo nel recipiente e lasciatelo lievitare per circa un’ora, fino ad ottenere ancora il doppio del volume del vostro impasto.

Terza lavorazione:

All’impasto lievitato, aggiungete 200 g di farina, 100 g di zucchero, 2 uova intere ed 1 cucchiaino di sale. Impastate ancora il tutto e lasciate lievitare 2 ore.

Quarta lavorazione:

Aggiungete 100 ml di panna fresca ed una bustina di vanillina. Impastate  aiutandovi con una manciata di farina (io ne uso di più) e lasciate lievitare un’ora, metà della quale nel frigorifero, dopo aver avvolto l’impasto in un telo.

Quinta lavorazione:

Prendete il vostro impasto e ponetelo su un piano infarinato e stendetelo con il mattarello. Al centro disponete 150 g di burro freddo schiacciato, dopo di che intrappolatelo con i lati dell’impasto come se fosse un portafoglio. Con il mattarello stendete piano, senza far fuoriuscire il burro, questo bel portafoglio e ripiegatelo su se stesso in tre parti. Stendete ancora e ancora piegatelo in tre. Stendete un’ultima volta, poi portate le estremità verso il centro, in modo da dare all’impasto una forma sferica. Se avete uno stampo da pandoro, imburratelo, infarinatelo e ponetevi dentro l’impasto.

Se invece, come me, vi arrangiate con stampi da budino, state attenti alle proporzioni ed a suddividere l’impasto in parti uguali, tante quanti sono gli stampi di cui vi servite, prima ancora di iniziare la quinta lavorazione, alla quale provvederete singolarmente per ogni parte dell’impasto, commisurando anche le dosi del burro.
A questo punto, disposti gli impasti sferici negli stampi, lasciate lievitare fin quando si saranno raggiunti i bordi: ci vorranno parecchie ore.

Fase finale:

Quando l’impasto sarà lievitato sino a raggiungere i bordi dello stampo, ponetelo in forno preriscaldato a 170°. Dopo 10 minuti, abbassate la temperatura a 160° e cuocete per 30 minuti circa, controllando con uno stuzzicadenti la cottura. Quando lo stuzzicadenti uscirà completamente asciutto, il vostro pandoro sarà pronto. Estraetelo dal forno e lasciate raffreddare. Una volta raffreddato, rovesciate lo stampo e spolverate con zucchero a velo.

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Pubblicato da mara

a tutto c'è un perchè..il mio è vino e cucina.e a ciascuno il suo....

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