Al contadin non far sapere…. quanto è buono il formaggio con le pere!
Ingredienti:
- 1 foglio di pasta sfoglia
- 2 pere
- 1 vasetto di yogurt greco colato bianco
- 300 gr di gorgonzola
- 4 uova
- parmigiano reggiano q.b.
- sale q.b.
- pepe q.b.
Procedimento per la torta Zola e pere:
in una teglia rotonda apribile di 26 cm ponete la pasta sfoglia adagiata sulla sua carta forno e bucherellatela con l’aiuto di una forchetta.
Pulite le pere privandole del torsolo, pelatele e tagliatene 1 e 1/2 a cubetti, la rimanente a fettine, servirà per decorare la vostra torta salata in superficie; mettetele da parte.
Tagliate la gorgonzola a cubetti, mettetela da parte.
Grattugiate finemente il parmigiano reggiano.
In una ciotola capiente rompete le uova, aggiungete il sale, il pepe, il parmigiano reggiano e lo yogurt greco fino ad ottenere un impasto omogeneo;
aggiungete le pere tagliate a cubetti e il gorgonzola, amalgamate bene tutti gli ingredienti e poi versateli nella teglia sulla pasta sfoglia; decorate a piacere con le fettine di pere che avete tenuto da parte precedentemente, rigirate i bordi della sfoglia;
accendete il forno a 180 °
infornate la torta e cuocetela a 180° per circa 35/40 minuti, la superficie dovrà risultare dorata.
Buon appetito!
L’abbinamento tra formaggio e frutta è tipicamente medievale; troviamo questo tipo di abbinamento nella francia del ‘200 , ai tempi si diceva: “Dio non ha mai fatto un matrimonio così riuscito come quello tra la pera e il formaggio”.
L’abbinamento fu sicuramente fortuito, in quanto, entrambi i cibi venivano consumati alla fine del pasto; il formaggio era il cibo che completava il pasto e favoriva la digestione; le pere, o più in generale la frutta, venivano consumati a fine pasto per far sciogliere il cibo.
In Italia il connubio si consolidò più che in tutte le altre nazioni; un esempio della sua presenza nel nostro paese lo troviamo nei versi del Petrarca: “Addio l’è sera. Or su vengan le pera, il cascio e ‘l vin di Creti”.
Per molto tempo il formaggio fu poco considerato dai ceti elevati, gli uomini dei ceti elevati erano diversi da quelli dei ceti minori e dovevano mangiare diversamente, un contadino aveva lo stomaco differente da quello di un nobile, i cibi del contadino potevano, nella credenza popolare nuocere al nobile e viceversa; Solo nel ‘500 ci fu nella letteratura la celebrazione del formaggio.