Dolcissimi e golosissimi cantucci alla frutta secca aromatizzati alla cannella, sono ideali per un dopo pasto accompagnati da un buon Vinsanto; è infatti comune fare “cantucci e vin santo”. Questi biscotti vanno inzuppati nel vino per ammorbidirli ed accentuarne il sapore.
Ingredienti per cantucci:
- 1 uovo intero
- 100 gr di farina
- 100 gr di mandorle
- 50 gr di nocciole
- 100 gr di zucchero di canna grezzo
- 50 gr di burro
- 2g di sale
- cannella per aromatizzare q.b.
Procedimento:
Fate ammorbidire il burro;
mettete a tostare in forno la frutta secca per circa 10 min., attenzione a non bruciala.
In una bastardella impastate molto velocemente le uova, lo zucchero, la farina, la cannella e in fine il sale cercando di ottenere un composto omogeneo.
Aggiungete al composto il burro ammorbidito.
Quando avrete la frutta secca tostata sminuzzatela e unitela al composto, impastate velocemente e create un filone, infarinatelo leggermente e infornatelo per circa 30 min. a 180°.
Sfornate il filone, tagliatelo a losanghe e iniziate a creare i vostri cantucci; infornate nuovamente il filone per renderlo croccante e dorato; quando avrà raggiunto la doratura da voi preferita sfornate i cantucci, lasciateli raffreddare e poi serviteli con un buon Vinsanto!
Qualche informazione sui Cantucci
I cantuccini o cantucci, sono detti anche “biscotti di Prato”. Fanno parte dei più tipici dessert della tradizione culinaria toscana, soprattutto accoppiati al vin santo.
Sono fatti a forma tradizionale allungata, si ottengono dal taglio in diagonale del filone di impasto dopo la cottura. La sua superficie superiore si presenta dorata, all’interno è arricchito con mandorle che solitamente non vanno pelate. La lunghezza può variare ma è normalmente contenuta entro i 10 centimetri. Il nome deriva da “canto”, in latino pezzo o fetta di pane.
Vanno degustati inzuppandoli in un vino liquoroso, chiamato Vin Santo e prodotto in Toscana a livello artigianale in piccole botti attraverso l’uva appassita.
Vengono menzionati nel dizionario dell’Accademia della Crusca che ne dà la seguente definizione: “biscotto a fette, di fior di farina, con zucchero e chiara d’uovo”. I più famosi del tempo erano prodotti a Pisa.