Tiramisù d’autunno

E’ tempo di cachi

Il tiramisù d’autunno è un ‘alternativa insolita che ben si sposa con i climi autunnali, da offrire agli amici  accompagnato ad un vino dolce, se domani prevedete di guardare X Factor a casa vostra questo dolce fa per voi, adatto per grandi e piccini

Tiramisù d'autunno

 

Per saperne di più:

I cachi sono un simbolo dell’autunno tardo, del momento dell’anno in cui il sole tende a stare più basso sull’orizzonte: il loro colore sembra dire che in quei frutti si sono materializzati gli ultimi raggi caldi del sole, prima del sopraggiungere dell’inverno. I cachi che si stagliano nel freddo paesaggio invernale, con il loro arancio acceso che si distingue sugli alberi ormai spogli, sono nutrienti e ricchi d’energia. A novembre possono essere d’aiuto a chi accusa astenia, alle persone debilitate o magre, ma anche a chi soffre di stitichezza o colite (il cachi è un ottimo regolatore intestinale), ai convalescenti, ai bambini e nella terza età. I piccoli e gli anziani, infatti, lo amano molto perché è facilmente masticabile. Non è consigliabile invece ai diabetici, a chi soffre di soprappeso e ai malati di ulcera gastroduodenale.

Il cachi ( Diospoyros kaki) è un frutto che vanta una tradizione millenaria. Grazie al suo delicato e particolare sapore, fu talmente apprezzato dai popoli antichi da essere definito il “cibo degli dei”. Il nome “ cachi”, declinato anche in “caco”, deriva dal nome giapponese, “kaki no ki”. La sua patria di origina è la Cina dove venne chiamato “Mela d’Oriente”; da qui si diffuse anche in Giappone ricoprendo, ancora oggi, un ruolo di primaria importanza nell’alimentazione del popolo nipponico. Nei giardini del nostro Paese il cachi venne coltivata già alla fine del XVIII secolo. L’albero di cachi appare alto fino a dieci metri, ha grandi foglie caduche e il frutto si presenta rotondeggiante con la buccia fine, gialla o arancione; la polpa, assai morbida, diviene quasi liquida quando giunge a piena maturazione. Il cachi è un’eccellente fonte di proteine, di vitamina A, vitamina C e di potassio. Quando è acerbo è ricco di tannino che gli conferisce un sapore fortemente astringente. Alla fine del processo di maturazione invece, il tannino si riduce mentre aumentano gli zuccheri, conferendo al cachi il suo tipico sapore dolcissimo.

Tratto da RIZA.it La via del benessere:

http://www.riza.it/dieta-e-salute/cibo/2987/disturbi-intestinali-ti-aiuta-il-cachi.html

Ingredienti:
500 g di ricotta vaccina
500 g di mascarpone1
00 g di zucchero
12 savoiardi (io uso quelli sardi ottimi)
50 g di acqua
1 bicchiere di succo di frutta gusto mango o pesca
2 cachi di medie dimensioni

Istruzioni per la preparazione:
1. Montate i tuorli con una frusta, scaldate l’acqua e con lo zucchero preparate uno sciroppo, quando raggiungerà la temperatura di 121° (usate un termometro da cucina), versatelo sulle uova continuando a montare sino a quando si saranno raffreddate, questa procedura fa sì che le uova si pastorizzino.
2. Amalgamate il mascarpone alla ricotta, lavorate delicatamente con una forchetta, la crema dovrà risultare liscia ed omogenea, aggiungete le uova con lo zucchero e la purea di cachi.
3. Versate il succo in un contenitore basso e largo in modo che possiate intingere i savoiardi, mi raccomando velocemente, perchè si potrebbero inzuppare troppo e compromettere il risultato finale.
4. Utilizzate un contenitore di ceramica o vetro rettangolare, questo rende più facile la composizione del dolce.
5. Stendete un primo strato sul fondo, poi uno strato di crema e così via fino ad esaurimento degli ingredienti, ricordate che dovete terminare con la crema.
6. Ricoprite con pellicola trasparente e ponete in frigorifero, se lo dovete utilizzare per il pranzo preparatelo la sera prima o al mattino se vi serve la sera, risulterà più buono e più facile da porzionar
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