COME UNA VERA BRIGATA

Come una vera brigata

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Ragazzi che emozione! Il 5 maggio lo Chef Mauro Civiero ha radunato i suoi allievi della “Scuola Alfabeto del Gusto” di Trezzano Rosa per preparare una cena a scopo benefico per la Pro Loco di Mezzago, in occasione del Maggio Mezzaghese, festa che ormai si ripete da diversi anni, in onore dell’asparago rosa di Mezzago.

I coperti erano 104, si avete capito bene, 104 mica i miei soliti 4 coperti! La brigata era formata da 12 allievi più lo Chef. Ero troppo emozionata, mille dubbi mi assalivano: ma sarò capace? Saremo abbastanza bravi per preparare i piatti scelti dallo Chef?

La parte peggiore ovviamente l’ha avuta proprio lui, e se pensate che fare lo Chef sia cosa facile vi sbagliate di grosso, in quella cucina si sono alzate pentole enormi, padelle gigantesche, pelato cassette di mele, pulito e tagliato verdure, preparato mazzetti di erbe aromatiche, alla fine della giornata sono arrivata a casa stracciata ma con un sorriso grosso stampato sulla faccia.

No, non è proprio come vediamo alla televisione il cuoco fatica parecchio, tutti, in una cucina professionale faticano parecchio, si prepara ma poi si riordina tutto. 

Sabato è stato dedicato alla preparazione dei tagliolini. dell’impasto dei souffles, il perfetto di stracchino, insomma tutto quello che si poteva preparare in anticipo.

Poi domenica arriviamo in cucina alle ore sedici, indossiamo delle vere giacche da cuoco, io mi esalto, partiamo con la preparazione: via alla cottura dei souffles e poi la carbonara di asparagi, il tempo scorre velocemente, siamo agitatissimi, gli ospiti arriveranno alle venti.

Le persone prendono posto, noi siamo pronti ognuno ha un suo compito preciso, lo Chef dà il via: si parte con il primo antipasto, come una catena di montaggio assembliamo i piatti, Mauro dà il tocco finale, i piatti arrivano in sala, il ghiaccio è rotto

Via via si susseguono le portate, sino ad arrivare al dolce: che meraviglia 104 piatti tutti in fila, una deliziosa salsa al rum su cui poggia uno squisito tortino di mele e ramerino, , c’è chi distribuisce la salsa a specchio, chi poggia il tortino, chi splover la superficie di zucchero a velo e in ultimo chi dipone il rametto di timo come decorazione.

 Siamo arrivati alla fine della cena, i commensali sembrano soddisfatti, saremo noi a servire il dolce, emozionati usciamo dalla cucina in fila indiana, che emozione… tutti ci applaudono, facciamo il secondo giro sempre più gasati!

Alla fine Mauro ci presenta al pubblico, nessuno di noi è cuoco di professione, tutti si complimentano e quando ritorniamo in cucina un urra’ tutto per il nostro Chef e un brindisi, siamo stremati dalla fatica ma felici.

Ho lavorato due giorni fianco a fianco a persone che conoscevo poco, in perfetta armonia, la passione per la cucina accomunava tutti, Chef ma quando lo rifacciamo?

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