Il peposo dell’Impruneta è una tipica ricetta toscana a base di carne di vitello e poco altro; la carne viene cotta nel vino per molte ore insieme ad aglio e pepe nero a chicchi e una volta pronta viene servita accompagnata da fette di pane tostato.

La storia del peposo dell’Impruneta è strettamente legata alla costruzione del Duomo di Firenze; l’Impruneta è un paesino immerso nelle colline fiorentine precisamente nella zona che da Firenze va verso Siena, quindi in pieno Chianti. Questo paesino è noto per la produzione della terracotta e sembra che il merito di questa ricetta vada proprio agli addetti alle fornaci (i fornacini appunto) che erano soliti lasciare in una angolo della fornace un tegame di terracotta con dentro della carne immersa nel vino Chianti e aromatizzata con molto aglio pepe nero.

Sì ma cosa c’entra in tutto questo il Brunelleschi? Le fonti dell’epoca narrano che quando il Brunelleschi prese in mano il progetto per la costruzione del Duomo di Firenze si trovò in seria difficoltà nella gestione degli operai. Questi infatti in pausa pranzo erano soliti fermarsi nelle osterie per mangiare un boccone che veniva regolarmente innaffiato da un buon Chianti, ragion per cui tornavano al lavoro sempre un po’ brilli. Il Brunelleschi allora cosa fece? Diede disposizione ai fornacini di portare direttamente in cantiere degli orci contenenti il peposo e il vino che sarebbe stato portato sulle impalcature direttamente dagli argani utilizzati per il trasporto del materiale; in questo modo gli operai evitavano di perdere tempo con le varie discese e risalite e il lavoro sarebbe potuto procedere a ben altro ritmo. Possiamo quindi dire che al Brunelleschi va il merito di aver creato la prima “mensa aziendale”! (fonte: TeladoioFirenze)

Nota storica a parte (che a dire il vero racconto sempre volentieri) possiamo dire che il peposo dell’Impruneta è l’essenza della cucina toscana; viene realizzato con i tagli poveri del manzo ed è la sua cottura lenta che, permettendo alla carne di diventare tenerissima, rende questa pietanza così deliziosa da essere diventata uno dei piatti più conosciuti e apprezzati dai cultori della cucina tradizionale. Per quanto riguarda la ricetta in rete si trovano anche varianti che prevedono l’utilizzo di cipolle, carote e pomodoro; è sicuramente un’evoluzione della tradizionale perché dobbiamo considerare che il pomodoro arrivò in Italia nella metà del 1500 e quindi successivamente all’inizio dei lavori del Duomo di Firenze. Ciò non toglie comunque che anche in questa variante sarà sicuramente buonissimo.

Come preparare il peposo dell’Impruneta

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