Pollo o galletto arrosto

Questo non è un pollo” .
in un attacco potente di “magrittismo” vi dico già da subito che è un galletto arrosto.
anzi la foto di un galletto. una sua rappresentazione.  quindi non un galletto vero e proprio, in carne, ossa, ali e piume.
tanto per rimanere in tema magritte – quello della pipa che non è una pipa – nel caso ve lo stiate chiedendo.
un galletto pure brutto.
nel senso che brutto è dal vivo, e brutto è in foto. non poteva essere altrimenti.
ci sono cose che puoi cercare di modificarle, di abbellirle, di renderle gradevoli alla vista.
le zucchine puoi farle diventare rotelle di zucchine.
i brownies rustici possono diventare brownies upside down.
ma con il pollo, o galletto che dir di voglia?
cosa puoi combinare? cosa ti puoi inventare?
e poi arrosto, al forno. non hai tanto margine di libertà. spazio di lavoro. libero sfogo alla creatività.
non puoi neppure tagliarlo a pezzetti e farlo a bocconcini, per nascondere la sua “pollosità”.
un pollo arrosto è un pollo arrosto, intero, al limite a metà o a quarti.
e ti rimane sempre un’ ala qua, una coscia là, un petto qua.
e il pollo si intuisce nel suo insieme. nelle forme, un po’ sgraziate.
da volatile. paffuto. rotondetto.
per questo ho deciso di lasciarlo intero, inutile qualsiasi tipo di camuffamento.

Pollo o galletto arrosto
Pollo o galletto arrosto
Pollo o galletto arrosto
Pollo o galletto arrosto

è uno di quei piatti che io classifico tra i piatti “senza speranza di miglioramento” XD
piatti rustici, che però sono perfetti così.
perché quando affondiamo i denti in un bel cosciotto di pollo arrosto, che teniamo in mano tipo selvaggi, vogliamo davvero preoccuparci dell’aspetto che ha il pollo?
io credo proprio di no!
piuttosto che sia buono, succoso, per niente asciutto!
e vi assicuro che questo lo è!
quindi sbarazziamoci una volta per tutte di tutte le convenzioni, le chiccherie  (o sciccherie – ma come si scrive?) e quant’altro.
e guardiamo questo pollo per quello che è.
un pollo a forma di pollo.
succulento. unto con il burro. da mangiare con le mani e strappare a morsi.
dovrete usare con lui un po’ di pugno di ferro e un po’ di tenerezza.
una buona combinazione delle due.
dovrete prima tranciarlo in due e schiacciarlo ben bene.
e dopo massaggiarlo delicatamente con il burro, su tutta la pelle. per farvi perdonare.
infine praticare dei taglietti nelle cosce o dove trovate più “ciccia”  e inzepparlo di rametti di rosmarino e aglio.
e se non vi sembrerà di essere stati abbastanza crudeli, prenderlo per una zampa, a testa in giù – come se avesse una testa – e sbruciacchiarlo sulla fiamma del fornello.
ma il pollo si vendicherà. assicurato.
perché nello sbruciacchiamento selvaggio vi sbrucchiacchierete un po’ anche voi.

Ingredienti per il Pollo arrosto – o galletto (potete usare il procedimento per entrambe i volatili)*

  • 1 pollo o galletto
  • olio q.b.
  • burro q.b.
  • aglio
  • rosmarino
  • salvia
  • sale
  • pepe
  • brodo vegetale

* con un galletto mangerete in 2 persone, con un pollo in 4 persone.

Procedimento:

Pollo o galletto arrosto
Pollo o galletto arrosto
Pollo o galletto arrosto
Pollo o galletto arrosto

Prendere il pollo e con il trinciapollo dividerlo a metà. Potete anche decidere di lasciarlo intero ma calcolate che il tempo di cottura sarà leggermente più lungo.
Schiacciarlo ben bene sul piano di lavoro o su un tagliere.
Togliere le piume in eccesso, se ve ne sono, poi prende il pollo e passarlo sulla fiamma viva del fornello per bruciare i residui di piume che spesso rimangono attaccati alla pelle del pollo. Passarlo bene bene sulla fiamma, girandolo accuratamente e controllando di avere sbruciacchiato tutte le insenature (sotto ala, sotto coscia, etc).
Prendere  del burro morbido (o margarina) e con le mani spalmarlo sul pollo, massaggiando bene bene, in modo che venga cosparso ovunque.
Praticare dei taglietti nel pollo, circa 4, e inserire 1 rametto di rosmarino e 1 foglia di salvia in un buco, fare lo stesso per un altro buchetto, e 2 spicchi di aglio per gli altri 2 taglietti.
Prendere infine una pentola bassa che possa andare sia sul fuoco che in forno, io di solito uso una pirofila per lasagne (che qui si chiama lasagnera), e rosolare il pollo in abbondante olio per circa 5 minuti sul fuoco in modo che la pelle diventi croccante e leggemente dorata.
Poi mettere in forno per circa mezzora a circa 250 gradi.
Il tempo di cottura dipende dal tipo di forno (io ho il forno a gas) e dalla grandezza del pollo/galletto.
Per non far seccare troppo il pollo, ogni 5-10 minuti aprite il forno e bagnate il pollo con 1/2 ramaiolo di brodo vegetale.
Se quando aprite di nuovo il forno il brodo è evaporato tutto procedete con un nuovo ramaiolo, altrimenti con un cucchiaio raccogliete il liquido in fondo alla lasagnera e bagnateci il pollo per mantenerlo morbido e succoso.