Cucinare, un’arte…

Qualche giorno fa guardavo un programma su sky che mi ha preso tantissimo, si intitola “I migliori chef del mondo”.
una cuoca americana gira il mondo intervistando i migliori chef stellati e svelando i segreti che stanno dietro alle loro cucine e ai loro piatti più famosi.
una puntata mi ha colpito in maniera particolare, il ristorante in questione era l’Alinea, dove un giovane cuoco Grant Achatz ogni giorno crea piatti stupefacenti, che mettano “in prima linea l’esperienza sensoriale del cliente piuttosto che l’ego dello chef” così afferma la stesso Grant.
la sua storia mi è arrivata dritta al cuore (a volte posso sembrare una bestiolina selvatica, ma in realtà sono molto empatica ed emotiva), perchè lui giovanissimo, colpito da un tumore alla lingua del 4 stadio, è riuscito a sconfiggerlo, e riacquistare il senso del gusto, senso che era pericolosamente a rischio.
credo che possiate immaginare cosa poteva significare questo per uno chef.
ma questa storia ha un lieto fine, una volta tanto.
i suoi piatti mi hanno letteralmente inchiodato allo schermo:

da querce in fiamme (cliccare sull’immagine per andare alla fonte)

passando per binchotan di ispirazione orientale

e per vassoi con 60 contorni preparati a mano

per arrivare a incredibili palloncini edibili alla mela verde

e a dolci coreografici creati davanti ai clienti direttamente sul tavolo…

guardate questo video perchè è incredibile!
la precisione e il tocco con cui creano questo dolce-quadro!
morirei di gioia a vederlo fare in diretta, di fronte ai miei occhiiii! <3

un qualcosa da rimanere a bocca aperta.
ho sempre pensato che il mondo si divida in due categorie di persone.
quelle che sanno fare bene qualcosa.
e quelle che hanno la scintilla, il dono. qualcosa di innato. per loro fare quella cosa è come bere, camminare, respirare. non provano alcuna difficoltà o sforzo.
la prima similitudine che mi viene in mente è con la pittura. forse perchè proprio questi dolci artistici l’hanno risvegliata.
ci sono persone che disegnano bene. che se dai loro un foglio e una matita dopo 1 ora ti consegnano un bel disegno.
e poi ci sono gli altri. quelli che davanti a tuoi occhi, con una velocità disarmante, perchè nella loro mente è tutto più chiaro prima che lo sia ai tuoi occhi, creano dei capolavori in 5 minuti, senza sforzo, con naturalezza.
è vero che si può sempre imparare, migliorare, studiare, ma certe cose se non le hai dentro non te le insegna nessuno.
voi che ne pensate?
che la cucina sia un’arte innata? qualcosa che si ha nel sangue, qualcosa che ci scorre nelle vene, un dono, che si può migliorare con lo studio, ma migliorare sempre e solo quando c’è una materia prima su cui poter lavorare?
oppure si può partire proprio da zero? chiunque può imparare? imparare ad accostare i sapori, gli abbinamenti che funzionano, le tecniche, i procedimenti?
per me vale il primo caso.
mi hanno sempre detto che sono una persona che riesce bene in tutto quello che fa  (musica, pittura, cucina) ma non credo di avere quel dono di cui vi sto parlando.
non ho mai studiato pasticceria, detto questo non credo di essere proprio una schiappissima 😛 , convinzione che si è rafforzata in me mano mano che la gente assaggiando i miei dolci mi faceva complimenti sempre più sinceri e entusiasti, perchè caratterialmente sono una persona molto autocritica, che non è mai soddisfatta di ciò che crea, e trova sempre qualcosa che non va bene.
“si è buono ma…” è la frase tipica che esclamo quando assaggio un dolce appena preparato. trovo sempre il classico pelo nell’uovo.
il poco che so l’ho imparato dalle brevi letture online, da quello che ho assorbito guardando mia mamma o confrontando le ricette (quindi una conoscenza più che altro empirica, della serie “ah ma qui fa così, e anche lì…allora si può fare così come regola universale!”), quindi non avendo studiato (e forse forse non avendone neppure la voglia :P), affronto la materia in modo molto intuitivo e emozionale.
forse è l’approccio sbagliato?
perchè dicono che la pasticceria sia questione di misure, metodo e precisione.
ma sotto sotto mi piace il mio metodo un po’ così, ossia un po’ easy e un po’ come va-va! ribelle insomma. come sono io, anche nella vita, nel mio modo di scrivere, di vedere le cose.
che ognuno forse debba trovare la propria strada?
forse che la precisione e la disciplina non facciano parte della mia strada? forse è proprio questo l’essere un po’ “artisti”?  (sottolineo un po’ e metto artisti tra virgolette, perché non mi voglio di certo paragonare ai VERI ARTISTI, veri e tutti maiuscoli)
un post con un sacco di domande.
che non per forza troveranno una risposta.
è più che altro un pensare ad alta voce che ho voluto condividere con voi.
niente ricette oggi. solo pensieri.
anche perchè, come anticipato ieri, sono malata. e la cucina la guardo con il cannocchiale 😛

per cui sono ancora qui…che aspetto di capire qual’è il mio dono…
sempre che ce l’abbia, si intende!
e il vostro qual’è? 😉
e come vi approcciate alla pasticceria? o al cucinare in generale?
seguite la ricetta passo passo, o siete come me? pazzi alla ventura, sempre alla ricerca di modi alternativi per incasinare le ricette?
a presto.
con un dolce questa volta! promesso 😛

4 Replies to “Cucinare, un’arte…”

  1. Ahhh Valentina! “come vi approcciate” mi piace! e istintivamente ti rispondo “a casaccio”. Ci credi se ti dico che per fare due volte una ricetta nello stesso modo mi devo proprio sforzare (anche se ce l’ho scritta da vent’anni)? E ci credi se ti dico che ho imparato a scrivere “live” in un foglietto le ricette che voglio poi pubblicare altrimenti non mi ricorderei gli ingredienti? E una verità innegabile è che le invenzioni del momento sono, non dico sempre ma ci si va vicino, le più riuscite! Per fortuna ho un blog, così a volte posso copiare le mie stesse ricette, e rifarle uguali! 😀

  2. undolcealgiorno dice:

    oh cavolo! ma sai che succede anche a me?
    cioè magari non me le scrivo subito su un foglietto, ma appena finito di cucinare corro subito al PC e le copio sul blog, tipo faccio una bozza da cui poi trarrò l’articolo, così sono sicura che non mi dimentico gli ingredienti. tra ricette inventate o ricette prese da qualcuno e rimaneggiate, rischio di fare casini se non mi appunto subito le dosi XD
    e succede anche a me di tornare sul blog a riprendere vecchie ricette. ormai lo uso come “il mio ricettario”
    prima me le scrivevo al pc, o su un quaderno, adesso tanto le ho tutte raggruppate qui, me le cerco direttamente online ahaha doppia funzione!
    non ci avranno mica separate alla nascita noi 2? 😛

    1. Ah ah! mi piacerebbe, vorrebbe dire che sarei più giovane! 🙂
      Naturalmente il contrario non è contemplato, non c’è nessun vantaggio ad essere più datati 😛 😀

      1. undolcealgiorno dice:

        eh beh…sì non hai tutti i torti, anche se l’età porta maturità ihihhi 😛

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