Sarmale

Ho imparato a fare questi squisiti involtini di verza rumeni dal mio amico Romeo, che viene dalla Transilvania. Li ha preparati per una cena all’Arci del mio paese qualche anno fa, e da allora ogni tanto li faccio perché sono buonissimi e comodi da fare, infatti non bisogna lessare prima il riso, si inserisce nell’impasto crudo. Inoltre non bisogna preoccuparsi di girare gli involtini in cottura, richiando di romperli, tanto sul fondo della pentola si mette la verza, quindi non bruciano. Romeo ha ricevuto tanti applausi per quella squisita cena! Siccome in casa non avevo bacon, ho usato la crema di pancetta, ma è un prodotto di nicchia di una salumeria artigianale di amici miei, quindi non si trova in giro. Usate pure il bacon!

P1080624 (2) Sarmale

Ingredienti (per 10 sarmale):
– 250 gr di foglie di cavolo verza (5 foglie grandi pulite e asciutte)
– 300 gr carne trita bovina
– 10 cucchiaini di crema di pancetta*
– 1 uovo
– 40 gr di soffritto pronto surgelato o fresco (cipolla, carota, sedano)
– aglio tritato
– olio
– 200 gr riso carnaroli
– aromi (peperoncino, sale normale e affumicato, timo secco tritato, spezie per sarmale**)
– 1 scatola di pelati
– concentrato di pomodoro

* questo è un prodotto particolare quasi impossibile da trovare; sostituitelo pure con qualche fetta spessa di bacon, oppure con un pezzo di pancetta affumicata rumena
** come la pancetta, anche queste spezie si trovano nei supermercati più forniti (Auchan ad esempio) o negli alimentari rumeni

Preparazione:

Sfogliate con delicatezza il cavolo verza e lavate accuratamente le foglie.
Togliete la parte dura in mezzo con un coltello, tagliando la foglia al centro in modo che se ne ricavino due involtini. Si tiene da parte una foglia esterna grande (o due, dipende dalla larghezza della vostra pentola).

Per il ripieno mettete a stufare con un goccio d’olio il soffritto con l’aglio, in una pentola possibilmente di coccio con il coperchio; appena la cipolla è imbiondita spegnete il fuoco e trasferite in una ciotola, lasciando raffreddare. Aggiungete il riso crudo, la carne trita, sale, pepe, concentrato di pomodoro, aneto, paprika e le uova, poi mescolate tutto.

Per gli involtini, mettete una foglia di verza su un tagliere, mettete sopra un cucchiaio circa di ripieno, (dipende dalla dimensione della parte di foglia), arrotolate, poi chiudete a portafoglio. Continuate fino ad esaurimento degli involtini.

Per la cottura, nella pentola di coccio mettete la foglia di verza tenuta da parte, un po’ d’olio, parte dei pelati tritati e le sarmale. Sopra aggiungete il resto dei pomodori e dell’acqua quasi fino a coprirle. Fate stufare a fiamma bassa per un’ora, coperte. Regolate di sale. Ogni tanto scuotete la pentola e se necessario aggiungete acqua calda. Servite adagiando su ogni involtino un cucchiaino di crema di pancetta e spolverizzando di sale affumicato tritato dal macinino sul momento.
Ho preso spunto dal sito Cucina rumena.

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P1040030 (2) Sarmale di Romeo

Risotto con Asiago e crudo

Questo piatto in origine aveva un nome diverso che non voglio svelare. Come indizio posso dire che il nome ricorda la scena madre del film Tutti giù per terra con Valerio Mastandrea, colonna sonora dei CSI (con loro cameo). Comunque! Il piatto è semplice ma sfizioso, e può essere preparato con qualsiasi salume e formaggio si abbia in frigo. E’ stato servito con un vino Carmignano riserva 2005 di Artimino. Il segreto di soffriggere il crudo per dare più sapore mi è stato dato da un’amica, una giovane, bravissima chef italiana che ora è tra le migliori del Benelux, Beatrice Guzzi, del risporante Senzanome di Bruxelles.

P1040493 (2) Risotto con Asiago e crudo

Ingredienti (per due persone)

200 gr di riso ribe

2 tocchi di burro

1/2 cipolla dorata

100 gr di Asiago

100 gr di crudo in fette spesse

1 bicchiere di vino rosso

sale, pepe

Procedimento

Mettete a bollire dell’acqua calda. Sciogliete un tocco di burro in una pentola dal fondo spesso antiaderente. Fate imbiondire la cipolla tagliata sottile ad anelli a fuoco lento. Unite il riso e fatelo tostare qualche minuto, poi sfumate con il vino. Quando il vino è evaporato, procede con la cottura del riso aggiungendo acqua bollente poco alla volta. Regolate di sale.

Tagliate il formaggio e il crudo in cubetti della stessa dimensione. Soffriggete il crudo in una padellina antiaderente. Quando mancano 5 minuti al termine della cottura del riso, aggiungetevi il salume e l’Asiago. Al termine della cottura unite l’altro tocco di burro, spegnete il fuoco, mantecate e lascite riposare qualche minuto. Completate con un pizzico di pepe e servite.

 

Torta con ananas e cocco (gluten free)

Qualche sera fa sono andata a cena da due amici del corso di yoga che frequento, Nicola e Cecilia, che tra l’altro sono due fantastici artisti circensi, e vivono in una casa di corte incantevole. Per la cena mi hanno chiesto di portare un dolce gluten free. Avendo un’amica celiaca, Laura, so bene cosa devo fare per cucinare gluten free, evitando anche contaminazioni minime. Se non si usa il burro, questa ricetta è valida anche per intolleranti al lattosio. Se invece non avete intolleranze, usate le alternative che indico, più facili da reperire. Per questa ricetta mi sono ispirata al mio libro Muffin e dolcetti di Helen Aitken, Dix editore e al sito Gustoblog, ma ho rielaborato la ricetta in modo molto personale. E’ semplicissima e veloce da fare, estiva e… buona! Dedico la ricetta al mio amico Crhistian, visto che oggi è il suo compleanno.

P1080809 (2) Torta con ananas e cocco

Ingredienti

150 gr di farina di riso + 50 gr di amido di mais (o 200 gr di farina 00)

50 gr di cocco grattugiato

100 gr di zucchero

2 uova (ho usato uova bio)

280 gr di ananas in scatola a rondelle (ho usato Coop Solidal Thailandia) col suo liquido

80 gr di olio di riso

150-180 ml di latte di mandorla non dolce (o latte di mucca) con una spruzzata di brandy

1 bustina di lievito per dolci senza glutine + qualche pizzico di sale

50 gr di preparato per latte di mandorle (vedere foto sotto) o zucchero

Preparazione

Montate i tuorli e lo zucchero con le fruste elettriche fino ad ottenere un composto spumoso. Unite la farina di cocco (tenetene da parte qualche cucchiaio), le altre farine, il burro, quasi tutto il latte (tenetene da parte una tazzina), il lievito, un pizzico di sale. Montate gli albumi con un pizzico di sale e mescolate bene allimpasto senza smontarli. Ottenuto un composto omogeneo trasferitelo in una tortiera apribile (25 cm diametro) imburrata e infarinata, e livellate bene. Tagliate le rondelle di ananas a metà e infilatele nell’impasto disposte in cerchi concentrici. Ponete in forno caldo e fate cuocere a 180 °C per circa 25/ 30 minuti. Farà fede la prova stecchino.

Mentre la torta cuoce preparate uno sciroppo denso mettendo in un pentolino il liquido di conservazione dell’ananas, il latte rimasto e la pasta di mandorle a pezzetti (o lo zucchero) e ponendo su fiamma dolce fino a che avrà l’aspetto di miele dorato opaco. Quando la torta sarà tiepida, bucatela con uno stecchino in più punti, versateci sopra lo sciroppo e spolverizzate con farina di cocco.

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Pollo al curry

Questo piatto è economico, facile, rapido e gustosissimo. E’ una preparazione principalmente indiana e cinese, ma rispetto a queste, la mia versione è originale per la presenza della panna. Nelle ricette indiane che si trovano in internet si usa lo yogurt, quanto alla cucina cinese originale, si sa che non usa latticini. L’idea mi è venuta da un ristorante cinese di Perugia che proponeva il pollo alla panna (il curry nemmeno c’era mi pare), ed era delizioso. Poi ne ho assaggiata una versione panna/curry in un pub, e da allora è un mio cavallo di battaglia. Per la versione più semplice omettete lo yogurt greco (serve solo ad alleggerire il sugo) e la frutta secca tostata. Poiché di solito quest’ultima è più economica rispetto a quella al naturale, ho provato ad utilizzarla nelle ricette salate e il gusto ci guadagna. Comunque i bocconcini di pollo del cinese sono i più morbidi che abbia mai assaggiato, e io per ottenere lo stesso risultato faccio così: lo taglio in cubetti piccolissimi e lo cuocio per pochi minuti. Quanto alla polvere di curry che troviamo in Italia, è un’invenzione coloniale inglese, non indiana. La miscela di spezie più tradizionale in India in realtà è il masala. Comunque, con infinite varianti, il curry è un mix di spezie usato in tutto il sud est asiatico. Come le precedenti due ricette, ho preparato questa pietanza al circolo Arci del mio paese, in occasione di una cena per i musicisti che suonavano là quella sera.

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Ingredienti (per 6 persone):

Pollo 1 kg

250 gr di panna fresca

curry, sale, pepe, farina

50 gr di burro

1 vasetto di yogurt greco da 150 gr

Frutta secca oleosa mista salata e tostata (nocciole, anacardi, arachidi, mandorle) 100 gr

Procedimento:

Tagliate il pollo a cubetti piccoli (o striscioline) e infarinateli eliminando successivamente la farina in eccesso. Sciogliete il burro in una larga padella e unitevi il pollo, rosolandolo solo per il tempo necessario a eliminare dalla carne il colore rosa. Per ottenere un pollo morbidissimo, che si scoglie in bocca come quello del ristorante cinese, è essenziale cuocere la carne solo per pochi minuti, lo stretto necessario affinché non sia più rosa. Salate, pepate e mettete il pollo in una ciotola.

Nella stessa padella mettete la panna e cuocetela a fuoco dolce fino a che diventi una crema densa (una decina di minuti). Salate leggermente e condite col curry. Trasferite il pollo nella pentola, aggiungete la frutta secca e amalgamate bene per un minuto sulla fiamma. Servite caldo, per un piatto unico accompagnando con riso lesso orientale.

Mi presento

P1040083 (2)Ciao!

Sono umbra DOC, nata e vissuta per 27 anni a Perugia: il nome del blog prende spunto dagli umbricelli, sorta di spaghettoni umbri buonissimi (nella foto di questo post, conditi alla norcina con panna e salsiccia umbra).
Sono sempre stata una golosa e una buongustaia: ho iniziato a cucinare da bambina con “Il manuale di Nonna Papera” e da allora non ho mai smesso. La mia cucina è rapida, facile, originale e saporita, quasi mai grassa e pesante, con una predilezione per i piatti etnici e regionali, specie della mia bella Umbria. Sono molto attenta al risparmio e a riciclare avanzi e ingredienti che ho già in casa. Le ricette sono mie, nel senso che se anche mi ispiro a qualche fonte (sempre citata!), poi le cambio e le adatto alle mie esigenze.
Sono laureata in Lettere e filosofia con una tesi di Antropologia dell’alimentazione sugli usi alimentari dei contadini umbri prima degli anni ’60.
Ho partecipato ad un corso di cucina organizzato dalla gastronomia Gaggi a Perugia, con cuochi professionisti. Ho partecipato ad un corso di fotografia del cibo Food Photography at SlowSud, a Milano.
Dal 2011 sono volontaria presso il circolo Arci del mio paese, in qualità di barista e cuoca.
Per l’Arci ho realizzato cene sociali per numerosi eventi, in alcune occasioni con 40 partecipanti.
Sono insegnante, adoro il mio lavoro e i ragazzi, e con la mia classe nel 2015 abbiamo vinto 1000 euro ad un concorso contro lo spreco alimentare. Mi aggiorno continuamente sul mondo culinario leggendo libri, riviste, siti, guardando in TV programmi di settore, imparando da altre cuoche, sperimentando sempre nuove ricette, e questo da oltre 20 anni!
Ho altre passioni oltre la cucina: il cinema, il buddismo, lo yoga, la lettura, la poesia, gli animali (ho un gatto, Karma, e un cane, Zen; il gattone Milo è il nostro angelo custode). Le foto del blog sono mie. La foto di sfondo è la mia famosa paella, la foto della testata è ovviamente una mia versione del sushi. Buon appetito!

Riso cantonese a modo mio

Come la precedente ricetta, anche questo piatto è stato servito all’Arci del mio paese, alla cena per le rock star che suonavano quella sera. Ad eccezione delle uova, tutti gli ingredienti li ho trovati in dispensa. Naturalmente è italianizzato, visto che c’è la mortadella al posto del cotto, e la cottura è alleggerita, perché non ho certo soffritto il riso nell’olio alla fine, come fanno al ristorante cinese. Tuttavia la pietanza è risultata gustosa lo stesso ed è piaciuta ai commensali.

Ingredienti (per 4 persone):
Riso Thaibonnet 250 g
Uova 3
Piselli una scatola, sgocciolati (oppure 250 g surgelati e lessati)
150 g di mortadella coi pistacchi
1 pizzico di Cinque spezie (mix di spezie orientali)
salsa di soia chiara 1 cucchiaio
burro senza lattosio 6 cucchiai

Procedimento:
Lessate il riso in acqua bollente salata.
Ungete con un cucchiaio di burro una padella antiaderente, sgusciateci dentro le uova e cuocetele strapazzate per qualche minuto, mescolandole con due bacchette cinesi. Poi mettetele in un piatto.
Nella stessa padella liberata dai residui di uovo, rosolate la mortadella a dadini brevemente, con il resto del burro, e poi aggiungete i piselli per qualche minuto. Terminate con la salsa di soia. Scolate bene il riso, unitelo e fatelo amalgamare sul fuoco per pochi minuti, con un pizzico di Cinque spezie. Servite caldo.

Zucchine al gratin

La scorsa settimana ho cucinato al circolo Arci del mio paese, dove faccio regolarmente volontariato come barista e cuoca. Ogni venerdì c’è un concerto e noi offriamo al gruppo che suona un’ottima cena, a cui può partecipare ogni socio con una piccola quota. Io cucino una volta al mese e mi piace molto perché vedo gli artisti felici e soddisfatti di gustare i miei piatti. Ricevo sempre tanti complimenti e mi fa molto piacere. Inoltre mi diverto perché posso scegliere il menù, faccio spesa, posso invitare i soci che apprezzano la mia cucina, e cucino da sola, libera di decidere cosa fare e quando. Lo scorso venerdì suonavano gli Artemio, molto bravi e simpatici. Hanno lodato i miei piatti e io ero felicissima. Un elemento poi che mi diverte di queste cene è che devo cucinare con gli avanzi che trovo in dispensa cercando di spendere il meno possibile, e di solito è in queste situazioni che dò il meglio di me ai fornelli. In questo caso per 10 persone ho speso 10 euro.
Come antipasto ho servito queste zucchine, perché ho trovato delle acciughe e del pangrattato. Mi sono ispirata a una ricetta identica, ma con il sedano, servita tanti anni fa dal mio ex compagno di liceo Alessandro, il miglior cuoco amatoriale che conosco, anche lui perugino. La mia cucina prende spesso spunto dai suoi piatti.
Nei prossimi giorni pubblicherò le altre ricette della cena all’Arci.

Ingredienti (per 10 persone):
10 zucchine piccole chiare
1 ciotola di pangrattato
10 acciughe
1 manciata di capperi sotto sale
1 manciata di prezzemolo lavato e asciugato
pepe nero
olio evo

Procedimento:
Lessate le zucchine pulite e private delle estremità, in acqua bllente salata, fino a che non siano al dente. Poi scolate.
Sciacquate i capperi e tritateli sul tagliere con le acciughe e il prezzemolo. Mischiate con il pangrattato, il pepe e tanto olio quanto basta ad ottenere un composto uniformemente umido.
Tagliate le zucchine a metà per il lungo, eliminate la parte centrale (io ci ho preparato delle uova strapazzate), e farcitele con il composto. Condite con un filo d’olio e infornate in forno caldo a 180° fino a che non siano ben gratinate in superficie.

In frigo ho trovato anche della crema di rucola e robiola e una mousse di mortadella e della pasta sfoglia. Con questa ho fatto delle spirali con semi di papavero e di sesamo, che sono tanto sfiziose.
Con le creme e del pane di semola fatto da me con la macchina del pane, ho fatto dei crostini (foto sotto). C’erano altre due creme ma non mi piaceva il gusto. Quelle che ho usato erano servibili, anche se quella di rucola era troppo amara e sciapa. L’altra era golosa, ma a base di burro. Già la mortadella è grassa… Io non avrei mai pensato di usare il burro. Mi pare folle. In passato ho usato della ricotta, con ottimi risultati.