Archetipi. Ne parla Jung. Discorso complesso. So solo che ci sono pittori, poeti, registi, che producono una forma d’arte talmente straordinaria, che non solo incanta gli specialisti, ma riesce a sconvolgere anche le persone prive di qualsiasi cultura e istruzione. Sono gli artisti che ammiro di più in assoluto. Ci vuole poco ad essere ammirati da chi ha una istruzione superiore. Ma bisogna essere dei geni per riuscire a sconvolgere tutta l’umanità. Ebbene, ciò riguarda anche la cucina. Gli chef di moda oggi, i guru della novelle cousine e divi della TV, fanno tutti questi piatti elaborati, complessi e chic, con ingredienti costosi, che incantano solo i milionari che possono permettersi di mangiare nei loro ristoranti di lusso, e i criciti culinari pagati per fare questo mestiere inutile. Ma la vera genialità è quella dei semplici sapori che riescono a incantare qualsiasi essere umano, di qualsiasi cultura e censo.
Ora, io non sarò Cracco o Adrià (di cui peraltro non parla più nessuno da tempo), ma tanto per dire, ieri ho cucinato un semplicissimo piatto mantovano che ha appassionato un lombardo, un umbro, due calabresi e una campana. E se ci fossero stati commensali di altri continenti, scommetto che avrebbero apprezzato. Pochi ingredienti che non richiedono alcuna abilità tecnica, ma solo tanto amore per la cucina e il cibo, una amorosa attenzione quando si prepara. Infatti cucinavo in una delle rarissime occasioni in cui era riunita la parte migliore della mia famiglia. Allora si cucina col cuore, e anche un piatto banale diventa poesia.
Sbrisolona
Ingredienti:
Farina 00 200 g
Farina di mais fioretto (o normale) 200 g
Mandorle pelate 100 g
Mandorle non pelate 50 g
Zucchero 200 g
Burro 200 g
Scorza di 1 limone da grattugiare
Tuorli 2
Bustina di vaniglina 1
Preparazione:
Versate in un frullatore le mandorle pelate e non pelate (di queste ultime tenetene da parte 25 g) , quindi frullatele non troppo finemente. Versate in una ciotola il burro, quindi aggiungete le mandorle tritate.
Versate poi la farina di mais, la farina di grano, la scorza grattugiata del limone e mescolate brevemente.
Unite anche la vaniglina, poi lo zucchero e miscelate di nuovo a mano molto velocemente per non scaldare l’impasto.
Per ultimi versate anche i tuorli e amalgamate velocemente il tutto a mano per incorporarli. Imburrate e infarinate una tortiera di 26 cm di diametro. Distribuite 2/3 dell’impasto a pioggia sulla tortiera cercando di sbriciolarlo con le mani il più possibile: l’impasto non deve assolutamente essere compattato sul fondo.
Distribuite uniformemente le mandorle intere tenute da parte e cuocete la torta sbrisolona in forno statico preriscaldato a 180° per circa 30 minuti. Una volta cotta, sfornatela e lasciatela raffreddare completamente prima di servirla.
Abbinamento: “Oro et Laboro” vino bianco da uve stramature di Leone Conti (Faenza), Malvasia cantina Lamoretti, Valdobbiadene Superiore di Cartizze Docg Nino Franco, Grappa Passito dei colli Mantovani IGT, Sangue di Giuda dell’Oltrepò Pavese vino DOC