Sushi and love!

Voglio dedicare questo post al SUSHI, che io adoro! Pensatyakuza-sushi-bar[1]e che la prima volta che sono andata in un risotrante cinese/giapponese, ho storto abbastanza il naso 😛 solo che non ero pienamente convinta di fare questo tipo di esperienza, ed invece…. ora ne vado PAZZA!Se potessi, credo che ci andrei a mangiare almeno una volta al mese!
Nella cucina giapponese il sushi (寿司 / 鮨 / 鮓 sushi) è un cibo a base di riso insieme ad altri ingredienti come pesce, alghe, vegetali o uova. Il ripieno può essere crudo, cotto o marinato e può essere servito appoggiato sul riso, arrotolato in una striscia di alga, disposto in rotoli di riso o inserito in una piccola tasca di tofu.

Personalmente, amo mangiare quello ripieno “cotto”, ma allo stesso tempo, mangio davvero di tutto… più o meno, visto che il tonno e il pesce spada non mi piacciono, e infatti tendo a scartarli 😉

La varietà del piatto nasce dalla scelta dei ripieni e guarnizioni, nella scelta degli altri condimenti e nella maniera in cui vengono combinati. Gli stessi ingredienti possono essere assemblati in maniere completamente differenti per ottenere effetti differenti.

  • Makizushi (sushi arrotolato). 巻き寿司. Una polpettina, cilindrica o conica, formata con l’aiuto di un tappeto di bambù detto makisu . Il Makizushi è il tipo di sushi più familiare alla maggior parte degli occidentali. Generalmente è avvolto nel nori, un foglio di alga seccato che racchiude il riso ed il ripieno. In base alla forma e struttura prende il nome di:
  • Futomaki (rotoli larghi). 太巻き. Una polpetta cilindrica, con il nori all’esterno, tipicamente alta due o tre centimetri e larga quattro o cinque. È spesso fatta con due o tre ripieni scelti in modo da completarsi a vicenda in gusto e colore.
  • Hosomaki (rotoli sottili). 細巻き. Una polpettina cilindrica, con il nori all’esterno, tipicamente alta due centimetri e larga due. Generalmente ha un solo tipo di ripieno, anche perché non ce ne può stare più di uno.
  • Temaki (rotoli mano). 手巻き. Una polpetta a forma di cono, con il nori all’esterno e gli ingredienti che sporgono dall’estremità larga. Di maggiori dimensioni, tradizionalmente lungo dieci centimetri, va mangiato a morsi tenendolo con le dita, perché sarebbe troppo difficile da sollevare con i bastoncini.
  • Uramaki (rotoli interno-esterno). 裏巻き. Una polpetta cilindrica con il nori all´interno, di dimensioni medie e con due o più ripieni. Il ripieno è al centro circondato da un foglio di nori, quindi uno strato di riso ed una guarnizione esterna di un altro ingrediente, come uova di pesce o semi di sesamo tostati.
  • Oshizushi (sushi pressato). 押し寿司. Un blocco formato usando una forma di legno detta oshibako. Il cuoco allinea il fondo dell’oshibako con la guarnizione, lo copre con riso sushi e preme il coperchio della forma per creare un blocco compatto e rettangolare. Il blocco viene rimosso dalla forma e tagliato in pezzi delle dimensioni di un boccone.
    Nigirizushi (sushi modellato a mano). 握り寿司. Piccola polpettina di riso pressato a mano, spesso con una punta di wasabi, con una fettina sottile di guarnizione sopra. Difficile da preparare, è possibilmente legata con una striscia sottile di nori.
  • Gunkanzushi (sushi nave da battaglia). 軍艦寿司. Una polpettina di riso di forma ovale, circondata da una striscia di nori, con degli ingredienti, come uova di pesce, impilati sopra.
  • Inari / Inarizushi (sushi ripieno). 稲荷寿司. Una piccola tasca o cavità riempita con riso sushi e altri ingredienti. La tasca viene ricavata da un pezzo di tofu fritto (油揚げ o abura age), da una sottile frittata (帛紗寿司 o fukusazushi) o da foglie di cavolo (干瓢 o kanpyo).
    Chirashizushi (sushi sparpagliato). 散らし寿司. Una ciotola di riso sushi con gli altri ingredienti mischiati. Detto anche barazushi. ばら寿司.
  • Edomae chirashizushi (Sushi sparpagliato allo stile di Edo). 江戸前散らし寿司. Gli ingredienti crudi sono miscelati con arte sopra al riso in una ciotola.
  • Gomokuzushi (sushi nello stile del Kansai). 五目寿司. Ingredienti cotti o crudi miscelati insieme al riso nella ciotola.
  • Narezushi (なれ鮨) una forma più antica di sushi. Si rimuovono gli organi interni e le squame dai pesci, quindi li si riempiono di sale, si mettono in un barile di legno, miscelati con sale e pressati con un pesante tsukemonoishi o una pietra. Vengono lasciati fermentare per un periodo da dieci giorni ad un mese, quindi rimossi e immersi in acqua per un tempo da quindici minuti ad un’ora. Infine vengono piazzati in un altro barile a strati con riso bollito freddo e pesce. Ancora una volta vengono sigillati con un’otosibuta e una pickling stone. Con il passare dei giorni l’acqua fermentata filtra all’esterno e viene rimossa. Dopo sei mesi questi narezushi sono pronti per essere mangiati, ma si possono attendere anche altri sei mesi o più.
    Funazushi (鮒寿司) comporta la fermentazione lattica anaerobica di un pesce d’acqua dolce, funa (鮒, carassius carassius). È un piatto regionale della Prefettura di Shiga ed è considerato una “chinmi”, una prelibatezza della cucina giapponese.tumblr_lehte8zgat1qc74x4o1_500_large[1]

    Inutile negare che mi sta venendo una fame…e che correrei subito a mangiare al ristorante giapponese!
    In ogni caso, io consiglio sempre di mangiarlo con le bacchette, nonostante sia davvero antipatico tenerle in mano 😛 e di provarlo con la soia, che sicuramente ne esalta il sapore.
    Ovviamente, consapevoli che il pesce crudo possa fare male se non fresco, andatelo a mangiare o compratelo, solo ed esclusivamente in posti in cui vi fidate.
    Io per il momento l’ho acquistato all’Esselunga e al Carrefour 😉 ve li consiglio, perchè sono ottimi e freschi!
    Aspetto vostri commenti e suggerimenti!

    Buon Appetito!!!!!