Quando viene l’autunno e il periodo delle giuggiole, vado a cercarle perchè mi piacciono troppo. Purtroppo non ho un albero di giuggiole in giardino, fortunatamente quest’ anno facendo un giro ad Arquà Petrarca conosciuto anche per tutte le sue giuggiole, ne ho acquistate un bel chiletto. Ricordate perciò che se siete invece fortunati (vero Erica?) di possedere un albero di Ziziphus jujuba Mill o dattero cinese o dattero rosso o giuggiolo 😉 approfittatene e fate il pieno di vitamina C.
Oltre a mangiarle a crudo (il modo migliore) ci faccio la confettura che trovate qui oppure i biscotti, ma questa volta le ho volute provare nel risotto e il risultato non è stato per niente male.
Risotto alle pere giuggiole e noci
prodotto fornito da Azienda Agricola Francesco De Tacchi
Ingredienti per 4 persone – tempo di preparazione 25 minuti
- 240 riso carnaroli io riso superfino Carnaroli De Tacchi
- 600 g di brodo di dado vegetale fatto in casa qui la ricetta
- olio extravergine di oliva q.b.
- sale, pepe a.b.
- 30 g. di vino bianco secco
- un cucchiaino di succo di limone
- una pera
- 6 noci
- una manciata di giuggiole fresche
Preparazione:
- In una casseruola da risotto mettete un filo d’olio e fate tostare il riso qualche minuto mescolando in continuazione
- Aggiungete il vino e lasciate sfumare
- Portate a metà il riso aggiungendo del brodo caldo poco alla volta, lasciandolo assorbire.
- A metà cottura aggiungete le pere mature a piccoli pezzi.
- A cottura ultimata del risotto, circa 14 minuti , ( deve restare leggermente al dente) spegnete, aggiungete un filo di extravergine, regolate di sapore e il cucchiaino di succo di limone.
- Servite subito, Decorando con la granella di noci e le fettine di giuggiole.
Il giuggiolo è un albero dalle foglie verdi piccoline che si trova ancora nelle campagne venete. Il frutto verde, maturando diventa marroncino e quando raggrinziscono sono dolcissime dal sapore tra la mela e il dattero. Infatti viene anche chiamato dattero cinese. Le giuggiole sono epatoprotettive, hanno virtù antinfiammatorie, antipiretiche,sono attive contro l’insonnia, hanno un’azione positiva sulla pressione alta, Preziosa fonte di vitamina C
La Storia
Nonostante la pianta della Giuggiola sia una pianta che cresce in Asia, sembrerebbe che originariamente si trovasse in Africa e solo successivamente fu esportata in Cina. La tradizione vuole che questo frutto sia conosciuto già ai tempi dei romani e dei greci e viene nominato anche nell’Odissea. Per gli antichi romani il Giuggiolo era il simbolo del silenzio. Le Giuggiole hanno una storia antica e venivano utilizzate già dagli egizi e dalle antiche popolazioni per preparare liquori e vini. Quest’ultimo in particolare sembrerebbe essere stato molto caro a Erodoto. Nel rinascimento, le Giuggiole hanno conosciuto un incremento di fama, soprattutto grazie al brodo di Giuggiole, il quale, essendo così buono e dolce, ha assunto anche un significato proverbiale indicando un qualcosa di talmente bello da far uscire di sé dalla contentezza. (cibo crudo)“Andare in Brodo di Giuggiole”
Nella prima edizione del vocabolario dell’Accademia della Crusca veniva inserito anche un detto proverbiale che è il seguente: “Andare in brodo di Giuggiole”. Questa espressione fa capo al famoso brodo di Giuggiole, una ricetta dal sapore talmente buono da influenzare anche i nostri detti popolari. La definizione che ne dava l’Accademia era una situazione in cui è possibile “godere molto”.
Se vuoi tornare alla HOME PAGE per cercare nuove idee per i tuoi piattti
Articolo e Foto: Copyright © All Rights Reserved Timoelenticchie