Minestra Primavera

Minestra Primavera DSC_1697fQuesta è la nostra personale versione di un classico, almeno nella denominazione, la Minestra Primavera. La intendiamo come minestra di tutto, o quasi, ciò che la natura ci mette a disposizione di fresco nell’orto, in questa che è la stagione del risveglio della natura, nulla di conservato o di fuori stagione, sostanzialmente: Cipolla, Piselli, Fave, Carciofi e Catalogna, tutto fresco e piuttosto giovane, per quanto è possibile, carciofi e catalogne sono a fine carriera ma cerchiamo comunque di trarne il meglio.

Questa minestra primavera è consumabile sia calda, la primavera ci riserva delle giornate frizzantine in cui fa piacere ancora qualcosa di caldo, sia fredda, per i casi opposti in cui questa stagione ci fa credere che l’inverno sia definitivamente alle spalle, salvo, spesso, ricredersi ed esserne tristemente sorpresi. Per questo piatto occorre recarsi al mercato di buon mattino, perché l’ingrediente segreto, che avevo dimenticato di citare specificatamente, è la freschezza dei prodotti, quindi tutto del giorno e dal verduraio, che, è vero che con la scusa che coltiva tutto nel suo orto, è tra i più cari, ma se è vero, in particolare per questa minestra primavera, merita una attenta visita.

Volendo preparare la Minestra Primavera a quattro commensali con la voglia di depurarsi al meglio, mettiamo in bilancio due buone ore di preparazione e cottura, un’ora circa per questa, dobbiamo avere a disposizione specificatamente questi ingredienti:
  • due grosse cipolle fresche bianche oppure, vanno anche benissimo, due cipollotti rossi
  • mezzo chilo di Fave fresche da cuocere ma con buccia e pelle del seme ancora belli verdi, non guasta qualcuna con questa ormai schiarita e qualcuna ancora buona da mangiare cruda, serviranno a dare diverse consistenze al piatto, uno dei suoi punti forti
  • mezzo chilo di Piselli freschi da cuocere, anche qui valgono le stesse considerazioni fatte per le fave
  • almeno quattro Carciofi ancora buoni, lo so che è impresa difficile ormai, se il prodotto non è tale l’otterremo comunque aumentandone il numero e andando a fondo nella pulizia, per arrivare al cuore (per la loro pulizia, se servisse potete consultare questo articolo specifico)
  • un chilo almeno di Cime e/o Puntarelle di Catalogna
  • un ciuffo di Basilico
  • sei/otto cucchiai di Olio Extra Vergine di Oliva
  • quanto basta di Sale grosso e fino per aggiustamenti

Puliamo e laviamo tutto a fondo, tenendo separati i vari componenti, dividendo ulteriormente alcuni singoli componenti per tempi di cottura, se necessario. Tagliamo sottilmente la cipolla e la mettiamo a  soffriggere in metà circa dell’Olio evo, aggiungiamo subito le Fave e ve le facciamo insaporire finché comincia a raggrinzirsi la pelle, solo allora facciamo seguire i piselli, rimestando sempre, insaporiamo anche questi, copriamo abbondantemente d’acqua, portiamo ad ebollizione e lasciamo a cuocere a fuoco basso. Saliamo opportunamente e quando il brodo comincia ad acquisire consistenza e fave e piselli possiamo considerarli a metà cottura, aggiungiamo i cuori di carciofo e qualche foglia di Catalogna. Regoliamo la brodosità voluta, lasciando, eventualmente finire di cuocere a pentola scoperta. Solo quando quasi tutto è cotto, aggiungiamo le cime di Catalogna, le Puntarelle, queste cuoceranno in pochi minuti, basterà l’utile riposo a completare le cotture. Solo ora aggiungiamo del Basilico stracciato a mano o del suo Pesto. Prepariamo i piatti con un generoso giro d’Olio Crudo, qualcuno potrebbe gradire qualche fetta di pane abbrustolito, una bella idea, del pepe al mulinello potrebbe essere particolarmente gradevole, aggiungetelo pure, ma, tenete presente che tradirete il principio ispiratore di questa ricetta, la depurazione primaverile.Minestra Primavera DSC_1680f

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C’hama mangià josc . . . mamm ce croc stu mangià
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