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Origini delle orecchiette pugliesi, una pasta millenaria!

 

 

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Ci sono diverse “scuole di pensiero” sulle origini delle orecchiette.

Quella più remota risale all’ antica Roma, perché Varrone parla delle “lixulae”, un tipo di pasta a forma rotonda con il centro concavo, ottenuta con farina, acqua e formaggio.

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Un’ altra vuole che siano nate nella zona di Sannicandro nel 1100 circa, durante le dominazioni Normanno-Sveve perché somigliano molto ad un dolce che veniva preparato dalla comunità israelitica locale del tempo e chiamato le “orecchie di Haman”

Secondo una terza tesi , l’ origine di questa questa pasta sarebbe provenzale.
Infatti in Provenza si produceva, in epoca medievale, una pasta rotonda incavata al centro e questa forma la rendeva adatta ad una facile essiccazione e quindi poteva mantenersi a lungo. Perciò veniva usata a bordo delle navi e proprio via mare sarebbe approdata in Puglia ed in Basilicata grazie agli Angioini che, in quel periodo erano i dominatori di turno in questo Territorio.

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Qualunque sia l’ origine, le buonissime orecchiette pugliesi sono veramente molto antiche e questa antichità e’ convalidata e testimoniata da un documento ritrovato verso la fine del 1500 negli archivi della Cattedrale di San Nicola di Bari con cui un padre donava il proprio panificio alla figlia.
Nell’atto notarile di donazione il padre specificava che, la cosa più importante della dote matrimoniale era l’abilità della figlia a preparare le “recchietedde”.
Visto che, nel documento in questione ritrovato nel 1500, ma risalente ad epoca anteriore si parla di un’ abilita’ tale da essere considerata quale dote matrimoniale, vuol dire che la tradizione di questa pasta doveva essersi ormai stabilmente radicata nel territorio molto tempo addietro.

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Inoltre, considerando che, questo documento e’ stato ritrovato nell’ archivio storico della Chiesa di San Nicola e’ piacevole ricordare che, in passato le donne del borgo più antico della Città che circonda questa Chiesa furono probabilmente le prime e le migliori in assoluto a preparare le orecchiette e che la loro capacita’ , trasmessa di madre in figlia sia giunta fino ai giorni nostri e continua ad essere tramandata,ancora intatta soprattutto tra le donne che abitano nella Citta’ Vecchia.

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Infatti, come molti baresi sanno, fino agli anni sessanta, nelle giornate primaverili ed estive, ma anche nelle belle giornate invernali, le donne del Borgo antico usavano sedersi su un banchetto davanti alle soglie delle proprie case a piano terra, il cui ingresso era spesso riparato da una tenda all’ uncinetto e lavoravano la pasta su un tavolino, allineando con velocità incredibile, piccolissime ” recchitedde ” .

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In quelle strette viuzze dai nomi insoliti, suddivise in corti e con numerose nicchie votive, entravano soltanto coloro che ci abitavano, i loro parenti e amici ed i rari e casuali passanti che non vivevano li, chiedevano scusa nel passare e non si fermavano neppure a guardare perche’ quelle stradine rappresentavano il prolungamento delle minuscole abitazioni private e fermarsi, senza conoscere e senza un motivo valido sarebbe stato un atto di curiosità che avrebbe potuto suscitare reazioni sgradevoli.

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Adesso invece, i nuclei familiari che continuano ad abitare nelle numerose viuzze di Bari Vecchia, sono stati coinvolti dall’ Ente Turismo barese nella rivalorizzazione del borgo e nel recupero delle occupazioni tradizionali .
E’ quindi possibile rivedere donne giovani e meno giovani che sorridono con gentilezza ai passanti quando si avvicinano mentre preparano le orecchiette o lavorano a tombolo ed all’ uncinetto nelle stesse stradine assolate, lastricate dalle bianche, lucide e pulitissime chianche.
Ci si ferma con compiacimento ad ammirare la loro abilita’, mentre le atmosfere della vita più dura e difficile del passato scompaiono per sempre!

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Sparisce dalla memoria il brusio delle quiete voci dialettali che poi improvvisamente esplodevano in aggressività e in litigi furiosi e scompaiono per sempre le grida di ragazzi che giocavano a pallone sul serio e le voci confuse di una socialità intensa e forte accomunata dalla dura quotidianità e dalla lotta alla sopravvivenza.
Insomma quella che e’ sparita e’ la Bari Vecchia di un tempo diverso, di un dopo-guerra difficile, quando i dolori, le gioie, le emozioni, le rabbie e soprattutto gli stenti di uno appartenevano a tutti.

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Oggi, alcune di quelle abitazioni a piano terra, protette dalle vecchie tende all’ uncinetto sono state finemente ristrutturate e sono state acquistate da manager, professionisti ed artisti oppure sono state felicemente riconvertite in eleganti botteghe artigianali, ristoranti e caffè alla moda e ciò rappresenta la volontà positiva di migliorare e rivalutare la Citta’ nell’ ambito della naturale evoluzione dei tempi.

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Quindi gli interventi e le iniziative dell’ Ente Turismo e della Provincia di Bari, sono decisamente lodevoli e costituiscono una gradevolissima attrazione che incanta i turisti ed allieta i baresi più giovani che si ritrovano sistematicamente in un ambiente shabby-chic; anche i baresi delle passate generazioni che hanno visto gli stessi luoghi in un periodo diverso non possono fare a meno di apprezzare questo revival ripulito, colorato ed hanno ritrovato i lati migliori di un passato molto meno roseo che e’ meglio sia passato!

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