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PROSCIUTTO IN SALSA DI SCALOGNO DELLA FAMIGLIA BUDDENBROOK

 

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In questa sezione, dedicata al cibo in letteratura non puo’ mancare un riferimento alle pietanze presenti sulle sontuose tavole di due grandi famiglie europee della fin du secle, descritte da Thomas Mann nei “Buddenbrook” e da Giuseppe Tomasi di Lampedusa nel ” Gattopardo”

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Sedersi intorno ad una tavola imbandita e’ una delle soluzioni letterarie più efficaci per creare un’immediata relazione tra il lettore e i personaggi di un romanzo, non solo per presentarli e renderli familiari, ma anche per indicare attraverso piccoli riferimenti alcuni lati del loro carattere, le loro debolezze e il tipo di relazioni che intercorrono tra loro.

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Nella grande casa del Console Johann Buddenbrook e della sua famiglia , al numero quattro di Mengstrasse di Lubecca, ( la stessa casa, ristrutturata dopo la guerra, dove Thomas Mann visse la sua fanciullezza con i nonni, oggi e’ stata trasformata in archivio letterario e museo ) queste situazioni sono abbastanza consuete.

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Uno dei primi capitoli si apre con la descrizione di alcuni ambienti di questa grande casa.
I Bundenbrock si sono appena trasferiti e Mann delinea accuratamente l’ aspetto fisico e l’ abbigliamento del vecchio patriarca, di sua moglie, del loro figlio, della nuora e della nipotina che gioca con il nonno mentre attendono gli ospiti per il pranzo di inaugurazione della loro nuova abitazione.

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Quando giungono gli ospiti, l’ autore ci fa notare tramite i loro occhi l’ altolocato livello sociale della famiglia Buddenbeock.
Infatti descrive accuratamente la casa: dagli infissi ai tessuti che rivestono le pareti, dai mobili alle suppellettili ed anche la nota del dono propiziatorio di pane e sale per il cambio di casa, sottintende a sua volta l’ alto livello degli ospiti che hanno inviato significativamente pane all’ uvetta, focacce speziate e saliere in oro massiccio.
Bisogna infine rilevare che Mann, mentre delinea con apparente leggerezza gli interni di questa abitazione crea le atmosfere che l’ abiteranno nel corso della narrazione , anticipando i paesaggi dell’ anima dei suoi personaggi.

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Il pranzo viene servito, in un’ ampia sala illuminata ed inizia con una zuppa di erbaggi e pane tostato. Segue un’ eccellente portata di pesce e successivamente viene portato in tavola un sontuoso prosciutto in salsa di scalogni con diversi contorni che, da soli costituivano un pasto completo.
Ecco di seguito la ricetta di questo maestoso prosciutto che si potrebbe felicemente metter in tavola per Natale oppure per Capodanno !

Ingredienti per 15 persone:

Un prosciutto senza osso di 4 Kg circa.
N. 1 Bottiglia di vino rosso preferibilmente Porto
Kg. 1 Scalogni piccoli
Gr. 50 Burro
Gr. 50 Zucchero
Qualche cucchiaiata di aceto balsamico
Sale q.b.

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Procedimento:
Legare il prosciutto e bollirlo a fuoco dolce per un’ora e mezza circa in acqua non salata.
Scolarlo e sistemarlo in una casseruola capiente dai bordi alti, coprire e continuare la cottura nel suo stesso grasso, a fuoco lento per tre ore circa , bagnando di tanto in tanto con il vino rosso e rigirando spesso, in modo che il prosciutto resti sempre coperto e mantenga morbidezza.
A metà cottura unire gli scalogni sbucciati e lasciati interi il burro, lo zucchero, l’aceto e salare.
A fine cottura il prosciutto e gli scalogni dovranno risultare lucidi ed Il fondo di cottura dovra’ essere ristretto e delicato all’ assaggio. Servire in fette spesse accompagnando con patate e contorni vari.

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