Filetti di baccalà con peperoni e olive

Filetti di baccalà con peperoni e olive

Filetti di baccalà con peperoni e olive

Anche nelle abitudini alimentari ci sono mode, richiami ed esagerazioni in ogni senso. Personalmente e nella mia famiglia abbiamo sempre seguito l’ autentica tradizione mediterranea con quelle piccole variazioni che, senza alterare i sapori originari rendono alcuni piatti più leggeri o più facili da eseguire. Fare una buona cucina, infatti, non significa innovazione a tutti costi, ne’ vuol dire strabiliare con accostamenti improbabili , manipolazioni eccessive, pasticciacci complicati, ingredienti strani ed esotici a tutti i costi.
La buona cucina, a mio avviso, non solo pensa alla salute dei commensali evitando tutte le esagerazioni, ma rispetta i sapori naturali degli ingredienti senza camuffarli.
Una volta il baccalà era considerato un cibo povero, una sorta di ripiego per chi non poteva permettersi il pesce fresco, tanto che i napoletani usavano dire ” il baccalà pure e’ pesce “.
Da un po’ di tempo è stato riscoperto ed anche il sano, antico e buonissimo baccalà sta seguendo la moda; a quanto ho constatato girando sul Web, viene utilizzato in numerose ricette veramente strane, con l’ aggiunta di prodotti del tutto estranei alla nostra cultura alimentare ed i risultati sembrano destinati sicuramente a strabiliare i commensali, ma non sono certa che potranno salvarne lo stomaco.
Gli eccentrici però saranno appagati quando, a posteriori, potranno riempirsi la bocca con quei nomi strani, insieme a quello del ristorante ” alla moda” che ha svuotato i loro portafogli!
Veramente a me il baccalà è sempre piaciuto, oggi come in passato, indipendentemente da costi e mode e oggi l’ ho semplicemente abbinato a peperoni nostrani freschi e polposi ed alle olive nere!
Morale della storia: fare una buona cucina, non significa innovazione a tutti costi, ne’ vuol dire strabiliare con accostamenti improbabili , manipolazioni eccessive, pasticciacci complicati, ingredienti strani ed esotici a tutti i costi.
Con questo piatto ho ottenuto un risultato davvero eccellente evitando ogni esagerazione e rispettando i sapori naturali degli ingredienti senza camuffarli !

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Ingredienti:
Kg. 1 baccalà ammollato
N. 2 o 3 peperoni rotondi e polposi
Una decina di pomodorini freschi
Una decina di olive nere dolci
Un peperoncino piccante
Gr. 150 olio evo
Una costina di sedano
Uno scalogno
Uno spicchio di aglio
Un ciuffetto di prezzemolo

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Procedimento:

Armarsi di pazienza e liberare il baccalà dalla pelle e, con delicatezza, anche dalle spine. Sciacquarlo sotto acqua corrente e farlo asciugare su un quadruplo strato di carta assorbente.
In un tegame a fondo largo, soffriggere lentamente nell’ olio evo, lo scalogno affettato sottilmente, il peperoncino sminuzzato, lo spicchio di aglio intero e la costina di sedano tagliuzzata.
Quando il soffritto sarà diventato morbido, aggiungere i peperoni lavati, asciugati e tagliati a pezzettoni e dopo qualche minuto le olive nere. Quando i peperoni risulteranno quasi cotti unire i pomodorini tagliuzzati, lasciare cuocere a fuoco lento per una decina di minuti circa e per ultimo unire il baccalà e cospargere il tutto con il prezzemolo tritato. Continuare la cottura per altri dieci minuti, rigirare con delicatezza, eliminare l’aglio, assaggiare, aggiustare di sale con molta moderazione perché spesso il baccalà conserva il sale dell’ essiccazione e spegnere il fornello. Servire, volendo, con crostini di pane passati nell’ olio e rosolati a fuoco vivo in una padella antiaderente.

Tiramisù improprio, alla crema di pistacchi e senza uova

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Tiramisù improprio, alla crema di pistacchi e senza uova

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Il tiramisù, come molti probabilmente sapranno, ha origini piuttosto incerte e personalmente ho difficoltà a credere che, per la prima volta, sia stato preparato a Siena in occasione della visita di Cosimo III de’ Medici; quella che i senesi chiamarono ” zuppa del Duca ” probabilmente sarà stato un dolce morbido, al cucchiaio, ma senza mascarpone e caffè.
Infatti verso la fine del 1660 il caffè era consumato esclusivamente come bevanda e l’ uso nelle preparazioni si diffuse molto più tardi; inoltre il mascarpone veniva prodotto esclusivamente in Lombardia ed era allora come oggi un formaggio delicatissimo che irrancidiva rapidamente, quindi il trasporto in Toscana avrebbe rappresentato un ostacolo.
Si dice anche, ma senza alcun elemento di riferimento che sia stato inventato da un pasticciere di Torino per Camillo Benso Conte di Cavour durante i lavori per L’ Unità d’ Italia e numerosi sono i Ristoranti e gli Alberghi della Provincia di Treviso che se ne attribuiscono la primogenitura che risalirebbe ad epoca molto più recente, cioè intorno al 1947.
L’ unico riferimento concreto è che proprio in quel periodo ” l’ Albergo Roma” di Tolmezzo , ebbe numerosi riconoscimenti ufficiali da parte della Accademia della Gastronomia Italiana, per la creatività dei piatti, peraltro non specificati.
Insomma io sono del parere che il tiramisù sia un dolce semplice e molto più recente e che, per “nobilitarlo” gli siano stati attribuiti, senza prove concrete, natali prestigiosi.
Se poi dessimo credito a numerosi chef contemporanei, tra cui alcuni miei ex studenti, oggi cuochi affermati, il Tiramisù è il dolce che sa preparare bene chi non sa cucinare, ma prendiamola come una battuta un po’ birichina.
Comunque sia, il Tiramisù è un ottimo dolce al cucchiaio, facile, veloce e gradito da tutti;
questa che segue è una variazione ben riuscita con crema al pistacchio e l’ assenza totale delle uova crude l’ avvicina molto al tema originario di “savoiardi inzuppati” nello sciroppo o nel liquore, che risale alla notte dei tempi !

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Ingredienti:
Gr. 300 circa di Biscotti Savoiardi
Gr. 250 panna fresca
Gr. 400 mascarpone
Gr. 200 crema di pistacchio in vasetto ( si trova in molti supermercati insieme alle creme di gianduia e nocciole )
N. 3 cucchiai di zucchero a velo.
Gr. 50 circa di granella di pistacchio
Per lo sciroppo al maraschino:
Un bicchierino di maraschino o di rum
Gr. 300 acqua
N. 2 cucchiai di zucchero semolato

Preparazione:
Per preparare lo sciroppo, unire in un pentolino acqua e zucchero e portare all’ ebollizione per cinque minuti, poi aggiungere il liquore scelto, mescolare, spegnere il fornello e lasciar raffreddare in luogo fresco.
In una ciotola sbattere con le fruste il mascarpone con la crema di pistacchio e con due cucchiai di zucchero a velo. Montare a parte la panna con il cucchiaio di zucchero a velo rimasto, poi unirla delicatamente al composto di mascarpone e pistacchio.
Disporre in una pirofila uno strato di savoiardi, bagnarli con lo sciroppo freddo, coprire con uno strato di crema ed aggiungere un altro strato di biscotti da bagnare con lo sciroppo.
Concludere con un ultimo strato di crema , livellarla, spargere sulla superficie la granella di pistacchio e lasciar riposare il dolce in frigo per due ore circa.

Sour cream

Pasta e fagioli bruni col tonno

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Nella cucina pugliese , i primi piatti di ceci e di fagioli si sposano sempre felicemente con cozze, vongole e gamberetti. Ieri sera avevo messo a bagno i fagioli scuri, ma oggi però non ho trovato nella mia abituale pescheria ne’ cozze e ne’ vongole, per cui mi sono ingegnata per ottenere un piatto alternativo altrettanto gustoso,  usando il tonno. Il risultato è stato particolarmente apprezzato e lo consiglio come piatto unico perché è veramente buono e completo per abbinamenti di sapori e per apporti nutrizionali.

Ingredienti per quattro porzioni:

Gr. 250 fagioli bruni
G. 200 pasta mista per legumi
Gr. 150 tonno sott’ olio
N. 1 cipolla
N. 2 patate piccole
N. 4 spicchi di aglio
N. 2 peperoncini freschi
N. 2 foglie di alloro
Una costina di sedano
Una decina di pomodori rossi tipo San Marzano
Un ciuffetto di prezzemolo
Sale e olio evo q.b.

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Procedimento:

Lasciare a bagno i fagioli la sera precedente. Al mattino sciacquarli, ricoprirli con abbondante acqua ed aggiungere la cipolla sbucciate, la costina di sedano, due spicchi di aglio, le foglie di alloro, il peperoncino e le patate sbucciate e tagliate a cubetti.
Lasciar cuocere a fuoco basso per due/tre ore ( il tempo di cottura dipende dalla qualità dei fagioli ) e nel frattempo preparare un sughetto facendo rosolare in un pentolino un fondo di olio evo con gli altri due spicchi di aglio, il peperoncino ed i gambi tagliuzzati del prezzemolo. Aggiungere i pomodori San Marzano tagliuzzati e lasciar cuocere per una ventina di minuti.

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Quando i fagioli risulteranno ben cotti e le patate completamente sfarinate, ( allungare eventualmente con dell’ altra acqua calda se quella presente e’ stata completamente assorbita nella cottura dei fagioli ) eliminare aglio, cipolla, alloro e sedano, aggiungere la pasta, mescolare frequentemente e quando avrà raggiunto la mezza cottura unire il sughetto di pomodori.
A cottura ultimata aggiungere il tonno sgocciolato, lasciandolo a pezzetti piuttosto grossi, il prezzemolo sminuzzato e salare.
Dare una bella mescolata e trasferire la minestra nei piatti aggiungendo un filo di olio evo su ogni porzione.

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Tortiglioni all’ ortolana (facili, facili e tanto buoni)

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Questo è un primo piatto facile, buono e veloce che annuncia la bella stagione. Sono certa che la maggior parte dei miei lettori lo conoscano, ma visto che ho delle amiche molto giovani, alle prime armi culinarie e matrimoniali che mi hanno chiesto i dettagli della preparazione, eccovi la ricetta.

Ingredienti per due porzioni abbondanti:

Gr. 300 tortiglioni
Gr. 150 circa olio evo
N. 1 cipolla rossa fresca
N. 3 zucchine piccole
N. 3 peperoni piccoli e tondi
N. 1 spicchio di aglio
N. 1 costina di sedano
Un ciuffetto di prezzemolo sminuzzato
Una decina di pomodorini
Una spruzzata di origano e di pecorino pepato
Sale q.b. e qualche foglia di basilico

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Preparazione:

Sminuzzare, cipolla, sedano, prezzemolo, aglio, zucchine e peperoni, unirli in una padella capiente insieme all’ olio evo e lasciarli rosolare a fuoco medio. Quando gli ortaggi saranno diventati morbidi e dorati aggiungere i pomodorini tagliuzzati, salare moderatamente, spargere un po’ di origano e lasciar cuocere per una decina di minuti.
Lessare i tortiglioni, scodellarli al dente e unirli in padella all’ intingolo approntato. Una bella rigirata del tutto insieme alle foglie di basilico, una spruzzata di pecorino siciliano stagionato e subito in tavola!
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Mezzaluna di pasta brise’ farcita all’inglese

 

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Questo squisito sformato di carne mi ricorda molto quelli all’ inglese che, a differenza della maggior parte degli sformati di carne all’ italiana, non prevedono l’ uso di formaggi, salumi e uova. Infatti il gusto che prevale è quello della carne mista bovina e suina mescolata talvolta a rognoncini di agnello ed a filetti di pollo ed insaporiti con un buon mix di aromi ed in particolare con salse piccanti. Nelle ricette inglesi, inoltre, le carni vengono soffritte a lungo prima di farcire la pasta, mentre in questa il ripieno risulta più leggero perché la sua cottura avviene esclusivamente in forno e, se si adopera la pasta brise’ già pronta, e’ anche un piatto velocissimo da realizzare. Un ingrediente molto importante ed indispensabile per la sua perfetta riuscita è’ la Worcestershire sauce, che dà alla preparazione un sapore particolare e molto apprezzato!

Ingredienti:

N. 1 rotolo di pasta brise’ già pronto
Gr. 400 tritato misto bovino e suino
N. 1 cipolla bianca fresca
N. 1 spicchio di aglio
Una carota bollita
Gr. 150 olio evo
Una decina di olive nere dolci
Mezzo cucchiaio di salsa al peperoncino
Un ciuffetto di prezzemolo sminuzzato
Una decina di pomodorini freschi
Sale q.b.
Worcestershire sauce, per servire.

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Procedimento:

In una ciotola unire la carne tritata alla cipolla cruda ed allo spicchio di aglio grattugiati, aggiungere l’ olio, il prezzemolo, le olive snocciolate e tagliuzzate, i pomodorini e la carota bollita tagliati in piccoli pezzi, un mezzo cucchiaio di salsa di peperoncino ed una spruzzata di sale. Adagiare la pasta brise’ in una pirofila rivestita con carta da forno, farcirla con il ripieno e chiuderla a mezza luna pizzicando i bordi . Passare sulla superficie la mano unta di olio, punzecchiarla con i rebbi di una forchetta ed infornare per quarantacinque minuti a 160 gradi circa.
Servire con l’ indispensabile Worcestershire sauce e buon appetito.

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Una torta classica

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Bisogna convenire che gl’ impasti attuali delle torte casalinghe vanno sempre più arricchendosi di tanti ingredienti addizionali tra cui spezie e frutti esotici che una volta si conoscevano poco oppure si usavano soltanto nelle grandi feste comandate.
Oggi desideravo ritrovare il sapore classico della torta che preparavo ai miei figli negli anni settanta e che mia mamma preparava a me, con burro, uova, latte, farina e basta ed eccola qui appena sfornata che diffonde in casa il suo delizioso profumo e sparisce prima ancora di poter dire che è davvero buona!

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Ingredienti:
Gr. 400 farina 00
Gr. 200 zucchero semolato
Gr. 150 latte intero
Gr. 150 burro
N. 3 uova
Buccia grattugiata di limone
N. 1 bustina lievito in polvere per dolci
N. 2 bustine di vanillina

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Procedimento:
Sbattere il burro, ammorbidito a temperatura ambiente, con lo zucchero fino a renderlo spumoso, aggiungere un uovo intero farlo assorbire, poi aggiungere il secondo ed infine il terzo. Continuare a lavorare l’ impasto nel mixer oppure con le fruste elettriche, unire la buccia grattugiata di un limone, la farina a cucchiaiate, le bustine di vanillina ed il lievito in polvere. Imburrare ed infarinare una pirofila, ( oppure rivestirla con un foglio di carta da forno inumidito e strizzato ) versare l’ impasto ed infornare a 150 gradi circa per cinquanta minuti.
A cottura perfezionata, sfornare la torta, lasciarla raffreddare, trasferirla su un piatto da portata e cospargerla di zucchero a velo.

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Fusilli all’amatriciana

 

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Questo piatto adottato da quasi un secolo dalla cucina romanesca è originario di Amatrice, località in provincia di Rieti . Tuttavia poiché la cittadina e’ incuneata al confine tra Lazio, Abruzzo e Marche, queste tre regioni si disputano il primato della primogenitura della preparazione evidenziando alcune differenze che, a seconda della Regione ne caratterizzerebbero l’ appartenenza. Mentre gli elementi rigorosamente comuni ed obbligatori sono i bucatini, il peperoncino fresco, il pecorino ed il soffritto di pezzetti morbidi di maiale, c’ e’ chi usa il guanciale, chi la pancetta, l’ aglio al posto della cipolla, la conserva di pomodori mescolata alla passata fresca oppure direttamente i pomodori freschi spezzettati. La ricetta che segue ed alla quale sono fedele da lunghi anni si avvale dei fusilli al posto dei bucatini, del guanciale di maiale, dei cipollotti freschi, della passata di pomodoro e naturalmente del pecorino, ( romano o siciliano pepato DOP ) indispensabile per ottenere il giusto sapore del piatto.

Ingredienti per tre / quattro porzioni
Gr. 350 fusilli
Gr. 400 passata di pomodoro
N. 2 cipollotti freschi
Gr. 200 guanciale di maiale
Gr. 150 olio evo
N. 1 o 2 peperoncini piccanti freschi
Gr. 100 pecorino romano o siciliano pepato.

Procedimento:

In una padella capiente soffriggere nell’ olio, a fuoco lento, i cipollotti affettati, insieme al guanciale di maiale tagliato sottilmente ed al peperoncino piccante sminuzzato. Quando le cipolle saranno diventate morbide e trasparenti ed il guanciale tenerissimo aggiungere la passata di pomodoro, amalgamarla con il soffritto, unire un pizzico di sale e continuare la cottura per una decina di minuti. Lessare i fusilli in abbondante acqua salata, scolarli al dente, saltarli nella salsa all’ amatriciana con un’ abbondante spolverata di pecorino stagionato e portarli in tavola !

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Pure’ di fave e salsiccia con bietole ripassate in padella

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Questa che segue è una variazione buonissima della ricetta originale che potete trovare su questo stesso blog nella sezione ” cucina regionale”.

La variazione con salsiccia che risale alla mia infanzia, mi è tornata in mente per riconciliare con la bontà indiscussa di questo piatto un componente particolarmente riottoso della mia famiglia, proprio come in passato, aveva fatto la mia mamma con me.

Ingredienti:
Gr. 250 fave secche sbucciate
N. 2 cipolline bianche
Una piccola costina di sedano
N. 1 patata
N. 1 spicchio di aglio
N. 1 peperoncino piccante, fresco
N. 3/ 4 i nodi di salsiccia suina fresca ( possibilmente a grana grossa )
Olio evo e sale q.b.

Procedimento:
Sciacquare le fave secche, scolarle e metterle in un pentolino. Aggiungere una cipollina intera, la patata sbucciata, la costina di sedano, coprire completamente di acqua e cuocere a fuoco medio mescolando di tanto in tanto con un cucchiaio di legno ed aggiungendo, se necessario dell’ altra acqua bollente.
Quando le fave avranno assorbito quasi tutta l’ acqua ed incominceranno uniformemente a sfarinarsi, rigirare con maggiore frequenza e di seguito eliminare la cipolla, il sedano e mescolare energicamente con il cucchiaio di legno fino ad ottenere un pure’ compatto che va soltanto aggiustato di sale.
Se non si ha tempo e voglia di mantecare il pure’ a mano si possono inserire nel mixer, le fave gia’ cotte e sfarinate insieme alla patata e ad un pizzico di sale e si otterrà un pure’ più liscio e spumoso.
Volendo, anche se la tradizione non lo contempla, si possono inserire nel mixer la cipolla e il sedano che, a mio avviso, rinfrescano il gusto particolare ed intenso delle fave.
Sbucciare ed affettare sottilmente l’ altra cipollina bianca e rosolarla in un pentolino insieme a tre cucchiaiate di olio evo ed alle salsicce private dalla pelle esterna e sbriciolate con le dita.
Pulire le bietole, eliminando le foglie più dure, tagliuzzarle, lavarle più volte e cuocerle in acqua leggermente salata per una ventina di muniti circa e scolarle.
Preparare in una padella capiente un soffritto con un po’ di olio, aglio affettato e peperoncino fresco sminuzzato e quando l’ aglio sarà dorato aggiungere le bietole appena scolate e saltarle, nell’ olio piccante, quindi spegnere il fornello.
Unire al pure’ di fave il soffritto di cipolle e salsiccia e mescolare bene il tutto.
In ogni piatto, unire una porzione di bietole piccanti, sistemare accanto una porzione di pure’ di fave e salsicce e portare in tavola.
Vi garantisco un successo completo se accompagnerete questo sostanzioso piatto unico con un buon pane fragrante di forno!

Ciambella allo zenzero ( Una torta speciale per il te’ domenicale! )

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Ormai abbiamo imparato un po’ tutti a conoscere le virtù salutari della preziosa radice di zenzero, tuttavia come sempre accade con quei prodotti di cui non si possiede una lunga dimestichezza, una volta esaurita la sua utilizzazione come confettura, come salsa per arrosti di maiale , oppure mangiandone un pezzettino al giorno per permettere all’ organismo di assorbirne tutte le eccezionali proprietà, non si sa proprio quale altro uso farne.

imageQualche settimana fa ne ho grattugiato un pezzetto pari a tre quattro cucchiaini ed un paio di questi li ho mescolati all’ impasto dei biscotti di pasta frolla, giusto per constatarne il grado di appetibilità ed il risultato è’ stato eccellente; sono andati a ruba e non ho fatto in tempo neanche a fotografarli, per metterne la ricetta su questo blog.
Infatti la cottura in forno attenua il sapore molto intenso dello zenzero  mentre arricchisce l’impasto con un delicatissimo ed inedito profumo .
Oggi, ho eliminato la sottile buccia da due radici, le ho tagliate a fettine sottili che ho trasferito in una padella antiaderente, le ho coperte con due cucchiaiate colme di zucchero semolato e le ho caramellate.
Quando sono diventate fredde le ho tagliuzzate con le forbici in piccolissimi pezzetti e le ho mescolate a questa ciambella molto comune, che ho reso più soffice sostituendo il lievito per dolci con quello di birra liofilizzato.

Ingredienti di riferimento

Ingredienti di riferimento

Ingredienti:

N. 3 uova
Gr. 150 zucchero
Gr. 90 olio di riso
Gr. 170 latte
Gr. 350 farina
Gr. 50 fettine caramellate di zenzero
N. 20 di lievito di birra liofilizzato
Zucchero a velo q.b. per spolverare

Albumi montati a neve

Albumi montati a neve

In una ciotola montare gli albumi a neve ferma ed in un’ altra ciotola montare i tuorli con lo zucchero; quando saranno diventati bianchi e spumosi aggiungere a filo l’ olio di riso, continuare a mescolare con le fruste, poi alternare un po’ di latte, a temperatura ambiente, con qualche cucchiaiata di farina mescolata al lievito di birra liofilizzato e continuare così fino ad esaurimento di latte e farina e mescolare con delicatezza questo impasto con gli albumi montati a neve.
Infine tagliuzzare con le forbici le fettine caramellate di zenzero ed unirle al tutto.
Imburrare ed infarinare uno stampo da ciambella, dai bordi piuttosto alti, oppure una pirofila di circa 25 cm. di diametro , versare il composto appena assemblato, coprirlo con uno telo leggermente umido e lasciarlo riposare per circa un’ ora in ambiente tiepido.
Cuocere in forno a 170 gradi per 45 minuti circa e comunque verificare sempre la cottura con il consueto stecco di legno. Sfornare, far raffreddare e cospargere la ciambella con abbondante zucchero a velo. Ottima da consumare con te’, cioccolata calda o caffellatte.

Impasto di tuorli , zucchero, olio di riso, latte,  farina e lievito

Impasto di tuorli , zucchero, olio di riso, latte, farina e lievito

Ciambella allo zenzero appena sfornata

Ciambella allo zenzero appena sfornata

Biscotti allo zafferano con mandorle intere ( ideali con il the, con la cioccolata calda o con il cappuccino, ma da provare anche con un buon vino da dessert )

 

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Soprattutto d’ inverno amo fare uno spuntino nel pomeriggio con una bevanda calda e naturalmente i biscotti o una fetta di torta vanno al seguito. Oggi volevo preparare qualcosa di nuovo utilizzando ciò che avevo in casa e mentre controllavo le risorse della dispensa sono stata ispirata da una confezione di bustine di zafferano abruzzese che conservavo religiosamente da un po’ di tempo ed il resto è venuto da solo. Ho imbastito una ricetta piuttosto semplice e mi sono stupita anch’ io dell’ ottimo risultato!

Ingredienti:

Gr. 75 burro
N. 1 bustina di zafferano in polvere
Gr. 250 farina 00
Gr. 175 zucchero
Gr. 8 lievito vanigliato per dolci
Scorza grattugiata di mezzo limone
Gr. 100 mandorle intere
Un pizzico di sale
Farina q.b. per spolverare il piano da lavoro

Procedimento:

Sbattere per bene con le fruste le uova intere insieme ad un pizzico di sale ed alla buccia grattugiata del limone, poi aggiungere a filo il burro fuso con la bustina di zafferano.
Mescolare farina, zucchero e lievito, setacciare ed unire a cucchiaiate al composto di uova e burro. Si otterrà un impasto piuttosto denso ed appiccicoso che con la paletta bisogna trasferire su un ripiano da lavoro abbondantemente coperto di farina. Aggiungere le mandorle ed avvolgere l’ impasto in due o tre rotoli da posizionare con delicatezza in una pirofila coperta da un foglio di carta da forno bagnato di acqua e ben strizzato. Cuocere in forno per trenta minuti a 175 gradi circa. Sfornare, lasciare intiepidire e tagliare con un coltello a lama seghettata in rettangoli oppure in quadratoni o losanghe.

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