Il biancomangiare ( origini e storia della ricetta medievale )

” Opera noua chiamata Epulario quale tracta il modo de cucinare ogni carne, vcelli, pesci, de ogni sorte. Et fare sapori, torte, pastelli, al modo de tutte le prouincie: et molte altre gentilezze.

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Per XII Signori togli III libre di mandorle et una mazza di riso et III capponi e II libbre di sugnaccio fresco et mezo quarto di garofani.
Serva le mandorle monde. Lautre fae macinare et stempera con acqua chiara.
Colale bene e tolli lo riso bene lavato a tre aque et rasciugalo bene colla tovallia et fallo istare tutta nocte nel lacte delle mandorle.
Struggi lo sugnaccio in una pentola per se’ e metti a fuoco lo lacte et servane due iscodelle.
Quando il lacte bolle bene stempera la farina dello riso con questo lacte crudo, mettilo a bollire e tienlo indietro in su la brasia , metti in contenente le polpe filate, metti del zucaro in quantita’ et quando e’ bene cotto pone prima sopra le iscodelle un poco d’ aqua rosata, poi zucaro, poi mandorle soffritte et bianche et poi garofani ch’ abbiano dato uno bollore in aqua.
Questa vivanda vuole essere bianca come nieve.

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