Gioachino Rossini : insalata benedetta

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Intorno alla grande passione per la cucina di Gioachino Rossini, anzi Giovacchino Antonio Rossini, musicista pesarese della fine del 1700, (autore di centinaia dii cantate, inni e cori, composizioni di musica sacra, vocale, strumentale, di scena, Péchés de vieillesse e opere liriche tra cui ” Il Barbiere di Siviglia ” L’italiana in Algeri,” La gazza ladra ” , il “Guglielmo Tell ” “Elisabetta Regina d’ Inghilterra” , ” La Cambiale di matrimonio ” , ” Mose’ in Egitto” ecc. ecc. ) si sono raccolte, nel tempo, tante storie, citazioni, aneddoti quasi tutti attendibili e molti piatti, tra cui i famosi ” Tournedos alla Rossini” “i cannelloni al foie gras ” , ” i maccheroni ripassati al tartufo ” ecc. , gli sono stati dedicati dai piu’ noti cuochi italiani e francesi del suo tempo.

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“Non conosco”, diceva il Maestro, ” un’ occupazione migliore del mangiare, cioè del mangiare veramente. L’ appetito e’ per lo stomaco quello che l’ amore e’ per il cuore. Lo stomaco e’ il direttore che dirige la grande orchestra delle nostre passioni “

imageComunque io mi sono soffermata  sulle ricette autografe del Maestro, (rispetto a quelle che gli sono state dedicate) ma devo dire che, in tutte e’ sempre presente l’ amatissimo tartufo che si faceva mandare puntualmente anche quando era all’ estero, da Alba o da Acqualagna. Tuttavia devo aggiungere che si faceva mandare anche il formaggio erborinato da Gorgonzola, il panettone da Milano, gli zamponi da Modena, la mortadella ed i tortellini da Bologna, il prosciutto da Siviglia, i formaggi piccanti o fermentati dall’Inghilterra e la crema di nocciole da Marsiglia !

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Ecco, di seguito la ricetta dell’ insalata, contenuta in una lettera che invio’ nel 1816 alla sua adorata Angelica Colbran per comunicarle i risultati negativi della prima del “Barbiere di Siviglia” al Teatro Argentina di Roma.

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“Prendere dell’olio di Provenza, lattuga, senape inglese, aceto francese, un poco di limone, del pepe e del sale, sbattere bene insieme il tutto, poi aggiungere alcuni tartufi tagliati a pezzettini, che danno al condimento una tale fragranza da prolungare l’estasi del goloso.
Il Cardinale segretario di Stato, del quale ho fatto conoscenza in questi ultimi giorni, mi ha dato per questa scoperta la benedizione apostolica “
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