Archivio della categoria: Ricette medievali

A empiere una gallina

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Ricetta medievale in lingua volgare tratta dal ” Libro della cocina dell’ Anonimo Toscano ” conservato presso la Bibliotheca universitaria di Bologna.

Pelata che fie la gallina, scorticala cruda; e de la carne sua e carne di porco senza osso, bene battuta, e apezie e ova e lardo chiaro, cioe’ strutto mescolati insieme ei il cuoio della detta gallina e ne l’ aqua bogliente de la caldara si stringa. Poi l’ arrosti ne lo spiedo e guarda che non crepi.

 

Altramente: scortica la gallina come e’ detto, la cui carne si coca con le spezie. Poi prendi uno vaso di terra fatto in modo di caraffa o di fiasco; metti il detto cuoio nell’ aqua del detto vaso , ritenendo il collo del detto cuoio di fuore del vaso; poi  empi il detto cuoio de la detta empitura : poi ligato il detto collo e messovi un poco d’aqua , metti a cocere. Poi rompi il vaso e da’ a mangiare.

De la seppia (ricetta medievale in volgare)

 

Togli la seppia, aprila e cavane il nero e servalo. Poi taglia la seppia minuta e friggila in oglio con le spezie. E quando sia fritta, mettili un poco d’ aqua e bollaine dentro. Poi distempera quello nero riservato che si chiama sale di seppia, col buono vino e poni nel  brodo con erbe odorifere e spezie e da’ a mangiare.

Rixo in bona manera ( in lingua volgare del 1200)

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Rixo in bona manera

Se tu voy fare rixo in la meiore manera che fare se poy per XII persone.
Toy do libre de rixo ben mondo e ben lavato e toy le mandole ben monde e ben lavate e maxenate e distempera con aqua chiara e ben colate in stamegna.
Toy lo rixo e mitilo a fogo in aqua chiara ; quando e’ levato lo primo bolire e ben spumato scolavi fora l’ aqua incontenente (subito) e metili el late de le mandole e fa choxere su la braxa da lonze e mescola spesse intorno che non se rompe; quando boglie streto, zezonze (aggiungi ) suxo de late de le mandole e quando e’ apres che cocto , mitighe quantità de zucharo. Questa vivanda vuole essere biancha e molto spessa e quando l’e’ cocta polverizza del zucharo per suso.

Agliata e Brodo de polastri

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Agliata

Ad ogni carne, toy l’ aglio e coxilo sotto la braxa, poi pestalo bene mittili aglio crudo e una molena de pan e specie dolce e brodo; e maxena ogni cossa insiema e fala un pocho bolire e dala chalda.

 

Brodo de polastri

Se tu voy fare brodo de polastro, toli polastri e fali alisare, toy mandole monde e maxenale e destemprele con il brodo de li polastri e aqua rosata e agresta e destempera
ogni cossa insema. E poi toy canelle et zenzevro e garofali mezi maxenati e mezi tagliati menuti e meti entro questo brodo e fa bolire ogni cossa insembre. E poi che i vano a tavola meti li polastri dentro lo brodo e fa che sieno ben caldi . Quando tu manestri , metelli del zucharo per suso le scutelle.

 

“Di Romania di polli”

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Ricetta in volgare del 1300

Friggansi li polli col lardo e cipolle e pestisi l’ amido non mondato e distemperisi con succhi di melegrane forti e dolci. Premisi forte e colisi bene e mettasi coi polli e bolla un poco e mestisi col cucchiaio o dibattisi e mettavisi su spezie. E in difetto di melegrane, si puo’ fare brodo con erbe.

 

De le ova piene

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Togli ova, lessali e mondali e parti ciascuno per mezzo e cava inde il tuorlo; e presa maggioranzia, zaffarano e garofani, distempera coi detti tuorli d’ ova e pesta forte, aggiontovi dentro cascio grattato. Per ciascuni otto ova distempera uno ovo crudo e fatto questo d’ esso savore empi le due parti dell’ ovo sodo diviso e friggile con buono lardo; e mangia, aggiontovi il savore che si dice verzuso francioso .

De le ova frite, arrostite e sbattute e si’ che non bisogna dire.

 

 

” Brodo di pesce ” ( in lingua volgare del 1200 )

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Pesce bene lavato quanto si conviene; friggilo con l’ oglio abbundantemente, poi lassa freddare; poi abbi cipolle tagliate per traverso ; friggile con l’ oglio rimanete del pesce. Poi prendi amandole monde, uva secca e prugne e friggi con le dette cipolle insieme e leva via l’ oglio che avanza e togli pepe e zaffarano e altre spezie elette e vino e aceto ; e distemperato fortemente metti a foco fino che bolla; poi levalo dal foco e poni in altro vaso e mettilo ordinatamente a solaio col pesce predetto. E si il volessi dolce, ponvi o vino cotto o zuccaro e da’ a mangiare.

 

” Insaleggiata di cipolle e fasoli bulliti “

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Togli cipolle, cuocile sotto la bragia e poi le monda e tagliale per traverso longhette e sottili: mettili alquanto d’ aceto , sale, oglio, spezie e da’ a mangiare.

Fasoli bene lavati e bulliti metti a cocere con oglio e cipolle, con spezie , cascio grattato et ova dibattute, altramente al modo trivisano metti li fasoli a cocere con carne, insalata e con pepe , zaffarano e possonsi dare soffritti con oglio, postovi dentro un poco d’ aceto e sale.    

Il biancomangiare ( origini e storia della ricetta medievale )

” Opera noua chiamata Epulario quale tracta il modo de cucinare ogni carne, vcelli, pesci, de ogni sorte. Et fare sapori, torte, pastelli, al modo de tutte le prouincie: et molte altre gentilezze.

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Per XII Signori togli III libre di mandorle et una mazza di riso et III capponi e II libbre di sugnaccio fresco et mezo quarto di garofani.
Serva le mandorle monde. Lautre fae macinare et stempera con acqua chiara.
Colale bene e tolli lo riso bene lavato a tre aque et rasciugalo bene colla tovallia et fallo istare tutta nocte nel lacte delle mandorle.
Struggi lo sugnaccio in una pentola per se’ e metti a fuoco lo lacte et servane due iscodelle.
Quando il lacte bolle bene stempera la farina dello riso con questo lacte crudo, mettilo a bollire e tienlo indietro in su la brasia , metti in contenente le polpe filate, metti del zucaro in quantita’ et quando e’ bene cotto pone prima sopra le iscodelle un poco d’ aqua rosata, poi zucaro, poi mandorle soffritte et bianche et poi garofani ch’ abbiano dato uno bollore in aqua.
Questa vivanda vuole essere bianca come nieve.

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