Ci credereste mai che una torta buona come la caprese sia nata per caso? Eppure è così, o almeno così si racconta. È capitato spesso nella storia della pasticcieria che le preparazioni più buone siano nate per una casualità, magari per uno sbaglio nell’aggiungere un ingrediente o al contrario per una dimenticanza.
Ecco nel caso della caprese, la bontà è nata dalla sbadataggine di un cuoco di Capri, che al momento di preparare l’impasto si scordò di aggiungere sia la farina sia il lievito. Dal momento che stava cucinando per tre malavitosi affiliati nientepocodimenoche ad Al Capone, forse in questo caso è stato un errore dovuto all’ansia da prestazione, chissà ☺
Si dice che i tre fossero in Italia per comprare delle ghette per conto del mafioso, ma pare che oltre alle ghette abbiano portato a casa anche la ricetta di quella che, così su due piedi, fu battezzata “torta caprese”.
Come sia andata davvero non si sa, noi ci affidiamo alla realtà che conosciamo ovvero che la caprese è diventata un dolce simbolo della tradizione italiana, uscita subito dai confini dell’isola di Capri e dalla penisola Sorrentina.
Quando poi la ricetta ha cominciato a diffondersi, sono state ideate mille varianti arricchendole con tanti ingredienti. Ad esempio a Giallo ne abbiamo preparata una al limone e limoncello e anzicché il cioccolato fondente abbiamo usato quello bianco. Beh è davvero un ottimo mix di sapori: quello dolce del cioccolato bianco e quello più “aspro” del limone.Ovviamente il fatto di non avere farina le dona una consistenza particolare, l’interno è morbido e umido e con un sapore perfettamente bilanciato. La versione classica si prepara con cioccolato fondente, mandorle, uova, burro e zucchero: bastano questi quattro ingredienti.
Provate la ricetta e ditemi cosa ne pensate, ecco il link (http://ricette.giallozafferano.it/Caprese-al-limone.html)
