Alimentazione a confronto

La Piramide Alimentare Italiana è stata elaborata nel 2005 dai nutrizionisti dell’Università “La Sapienza” di Roma, con l’intento di progettare un modello alimentare specifico per il nostro Paese, corretto sotto il profilo nutrizionale e rispettoso della tradizione alimentare mediterranea.

La piramide alimentare propone un corretto stile di vita, traducendo in Quantità Benessere (QB) sia le opportune quantità di cibo da introdurre giornalmente, sia l’attività motoria da svolgere durante la settimana.

Per mantenersi in salute dobbiamo pertanto introdurre QB sotto forma di cibo e conquistare QB sotto forma di movimento. Ogni QB di cibo corrisponde a una porzione dello stesso.

Alla base della piramide troviamo alimenti di origine vegetale ricchi in nutrienti non energetici (vitamine, minerali e acqua) e sostanze protettive; salendo verso il vertice sono presenti invece alimenti a maggiore densità energetica (dolci e condimenti), da consumare con moderazione per prevenire sovrappeso e malattie metaboliche.

La Piramide Alimentare Americana tuttavia, non è riuscita a ridurre patologie quali obesità e malattie cardiovascolari poiché non tutte le informazioni nutrizionali erano corrette. Alla base sarebbe stato più giusto suggerire il consumo di carboidrati complessi provenienti da alimenti integrali.

Inoltre, tra gli alimenti da limitare, abbiamo oli e grassi da condimento per i quali occorre fare le debite differenze; sono, infatti, pericolosi per la nostra salute i grassi saturi di origine animale e quelli trans-insaturi contenuti nelle margarine o prodotti durante la frittura. Una giusta quantità di grassi insaturi contenuti negli oli vegetali crudi esercita invece azione protettiva sull’apparato cardiocircolatorio.

Comunque, anche con questi errori, ben presto la Piramide Alimentare Americana divenne un’icona in tutto il mondo e anche in Italia le indicazioni fornite dalla piramide sono state ampiamente utilizzate nell’ambito delle attività di educazione alimentare.