Pare, però, che questa pasta non sia originaria molfettese ma che il nome della pietanza derivi da un albergo libico o egiziano il cui nome era Tridda. Non so quale sia stato il corso degli eventi ma sta di fatto che questo tipo di pasta fresca pasta è tipico del mio paese.
E’ semplicissima da preparare, anzi è un vero divertimento per grandi e piccini. Può essere conservata per diversi giorni in frigo, avvolta in un panno di cotone.
Mille infranti (ù tridd)
Tempo di preparazione: 20 minuti più il tempo per lasciare asciugare la pasta e spezzettarla
Tempo di cottura: 5-6 minuti
Difficoltà: facile
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INGREDIENTI
500 g di semola
5 uova
1 cucchiaio di prezzemolo tritato
1 pizzico di sale fino
Parmigiano grattugiato
acqua o brodo di carne per impastare (se necessaria)
PREPARAZIONE
Fate la fontana con la semola, sgusciatevi dentro le uova, aggiungete un pizzico di sale fino, un cucchiaio di Parmigiano grattugiato e del prezzemolo tritato finissimo.
Amalgamate il tutto e lavorate l’impasto finché non sarà divenuto liscio. A questo punto tirate la pasta in una sfoglia sottile (la tradizione vuole che si usi il mattarello ma io uso la macchina per la pasta per comodità), lasciatela asciugare (non eccessivamente) su un canovaccio; quindi spezzettatela con le dita.
Lasciate asciugare “ù tridd” finché si sarà indurito.
I mille infranti sono ora pronti per essere cotti nel brodo di carne.
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