Il mio LIEVITO MADRE – come fare per crearlo, mantenerlo ed utilizzarlo.

Il mio LIEVITO MADRE: come fare per crearlo, mantenerlo ed utilizzarlo. – Buongiorno! finalmente scrivo questo articolo, come pro memoria per me e testimonianza, per chi è agli inizi, che tutti possono creare, mantenere ed utilizzare facilemente il proprio L.M. In questo campo sono alle prime armi e non sto qui a fare la maestrina e ad insegnare nulla a nessuno, ma voglio dare forza e speranza a chi vuole provare a creare il proprio lievito madre.. se ce l’ho fatta io, potete farlo anche voi!!!😂

il mio lievito madre
Ecco il mio lievito madre dopo qualche ora dal rinfresco settimanale! …dimenticavo, il mio L.M. si chiama Cleo! 😀

 

Vi assicuro che ne ho avute di “sconfitte”! Avevo provato a fare il lievito madre già 3 anni fa, con risultati poco soddisfacenti in verità, e poi pian piano ho iniziato a trascurarlo e lui mi ha abbandonata!!! Ma non mi sono arresa! Quest’anno ho riprovato, prendendo al volo l’occasione di un evento creato da Michela del blog Dolce e salato di miky, (ecco se volete rifarvi gli occhi con impasti e lievitati veramente particolari andate a vedere!).

Passato qualche tempo e testato il mio lievito madre con qualche ricetta, posso dire finalmente di aver creato un buon lievito madre, attivo e produttivo!

Il mio LIEVITO MADRE

Vi dico come ho iniziato e come procedo. Senza paroloni e spero in modo chiaro. Se avete suggerimenti, vi prego, scrivetemeli nei commenti, mi saranno sicuramente molto utili (e non solo a me!).

Come ho creato il mio LIEVITO MADRE:

INGREDIENTI

200 di farina 00
100 ml di acqua
1 cucchiaio di miele
in più un barattolo di vetro con tappo ermetico

olio solo per ungere il barattolo (solo la prima volta, ma è comunque facoltativo)

PROCEDIMENTO

Prima Parte

  • Ho amalgamato tutti gli ingredienti, sciogliendo il miele nell’acqua appena tiepida e formato un impasto liscio e omogeneo.
  •  Ho unto un contenitore con un filo d’olio e messo dentro l’impasto al quale ho praticato un taglio a “X” sulla parte superiore.
  • Chiuso il barattolo l’ho riposto in luogo asciutto per 2 giorni (48 ore) (l’ho messo in uno sportello della credenza, altrimenti potreste metterlo nel forno spento).

Dopo un giorno il lievito dovrebbe essersi un po’ attivato, e quindi cresciuto nel barattolo di vetro.

il mio lievito madre - prima e dopo lievitazione
il mio lievito madre – prima e dopo lievitazione

Seconda Parte

  • A 48 ore circa di distanza si procede con il primo rinfresco con:
    200 g di impasto ottenuto
    200 g di farina
    100 ml di acqua
    Dal barattolo prelevate 200 g  di impasto (cercate di essere precisi) impastate con farina e acqua, cercando di ottenere ancora un impasto omogeneo e liscio.
    Conservate ancora il vostro lievito madre nel barattolo (lo stesso lavato o un altro barattolo pulito) per altre 48 ore.
  • Ancora a 48 ore di distanza (dopo 4 giorni dall’inizio) facciamo il secondo rinfresco come sopra, e conserviamo ancora per 48 ore.

Terza Parte

  • A sei giorni dall’inizio passiamo a rinfreschi giornalieri per sette giorni consecutivi:
    100 g di impasto ottenuto
    100 g di farina
    45 ml di acqua tiepida
  • Uniamo tutti gli ingredienti, amalgamiamo bene e otteniamo di nuovo il nostro impasto sodo.
    Lo conserviamo nuovamente nel nostro contenitore di vetro e facciamo ancora il taglio a “X” sulla parte superiore.
    Va tenuto sempre a temperatura ambiente.

Dopo sette giorni abbiamo finalmente ottenuto un impasto degno di essere chiamato LIEVITO. Michela ci ha consigliato di continuare con altri 3 giorni di rinfreschi giornalieri, e così ho fatto.

A questo punto si possono iniziare a fare le prime prove di impasto!

Come conservo ora il mio Lievito Madre?

Fatto l’ultimo rinfresco giornaliero tenete a temperatura ambiente il barattolo per qualche ora, in modo che inizi la lievitazione; dopodiché lo potete conservare in frigorifero per 4/5 giorni (la bassa temperatura inibisce l’attività dei lieviti). Passato questo periodo di tempo rinfrescate usando le stesse dosi dei rinfreschi giornalieri, ma ricordate di tirar fuori il barattolo qualche ora prima di procedere al rinfresco per portarlo a temperatura ambiente.

All’atto pratico, ogni volta vi troverete con 200 o più grammi di L.M. nel barattolo: prendetene 100 g e rinfrescatelo per ottenere nuovo L.M. da conservare. I restanti 100 g prendono il nome di “esubero” di L.M. e potete preparare qualche ricetta semplice che non richieda grandi tempi di lievitazione, come focaccine in padella, grissini o altro.

MOLTO IMPORTANTE :se invece volete utilizzare il L.M. per qualche ricetta: quando andate a rinfrescare il L.M. rinfrescate tutti i 200 g del barattolo. Impastate e fate lievitare un paio d’ore. Dopodiché toglietene 200 g da conservare e la parte restante potrà essere utilizzata per la vostra ricetta. Per attivare ancora meglio i lieviti potreste procedere anche ad un doppio rinfresco, ovvero fare un rinfresco la sera precedente e lasciare il L.M. a temperatura ambiente fino al giorno dopo.Il giorno seguente si rinfresca ancora e si divide il L.M. in due, una parte da conservare in frigo, e l’altra (la quantità prevista nella ricetta) si utilizza per l’impasto (sempre dopo aver fatto riposare a temperatura ambiente un paio di ore)

 

Come sostituisco il lievito di birra con il L.M. nelle ricette?

Se trovate ricette in cui è presente il lievito di birra potete sostituirlo seguendo questa proporzione
1 cubetto di lievito di birra da 25 g = 300 g di Lievito Madre.

Ma ricordate di togliere dalla ricetta originale 200 g di farina e 100 ml di acqua/liquidi.

Può esservi utile questa TABELLA.


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comments

7 Risposte a “Il mio LIEVITO MADRE – come fare per crearlo, mantenerlo ed utilizzarlo.”

  1. Complimenti Loredana e soprattutto grazie per questa ricetta.. Ho sempre pensato di farla anche io ma ho desistito.. Proverò sicuramente la tua ricetta spiegata benissimo

  2. Anche io l avevo fatto ed era cresciuto tantissimo, ma poi non sono riuscita a stargli dietro ed è morto, la voglia di rifarlo e tanta, e tu mi hai fatto venire di nuovo la voglia.

  3. Ho provato a farlo una volta, era riuscito bene ma, poverino, ha avuto vita breve. Ci sono rimasta malissimo. Ho letto con attenzione quello che hai scritto, appena posso proverò a rifarlo 🙂

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