“Avere sale in zucca” da dove deriva questa espressione?

Oggi un’ articolo su una curiosità: “ Avere sale in zucca”da dove deriva questa espressione ….chi e  quante volte l’ abbiamo sentito!

Adoro la cucina anche per questo motivo ti motiva sempre partendo proprio dai suoi ingredienti!! Oggi dopo aver preso in braccio questa bellissima zucca il mio pensiero è caduto proprio lì “ Avere sale in zucca” mi sono subito chiesta da dove provenisse questa espressione e quale fosse il motivo per cui si è abituati a dire così e sopratutto perché la nostra testa dovrebbe assomigliare ad una zucca contenente del sale? Mi sono fatta  un giretto su internet ed ho scoperto che per gli antichi romani, il cloruro di sodio aveva un valore quasi inestimabile, perché era alla base di tutta la loro vita e della loro ricchezza, infatti veniva usato sia nella sua funzione alimentare e sia come una vera e propria moneta. E allo stesso modo di qualsiasi altra cosa preziosa, il sale andava custodito a dovere, e il posto migliore per farlo era proprio all’interno di una zucca, molto coltivata e reperibile a quell’epoca. La zucca veniva svuotata della polpa e lasciata a seccare, così da diventare dura e resistente e trasformarsi in un perfetto “forziere” per il sale… e si può ben immaginare quale problema fosse farlo cadere, facendo finire a terra il contenuto tanto pregiato! Quindi, così come una volta chi aveva poco sale conservato all’interno della sua zucca si poteva definire povero economicamente, o al contrario chi ne aveva molto poteva considerarsi ricco, oggi la frase “non avere sale in zucca” indica qualcuno “povero” di materia grigia e che non sa sfruttare come dovrebbe la sua intelligenza, compiendo spesso sbagli per stoltezza, mentre all’opposto, “avere sale in zucca” significa possedere una grande “ricchezza” intellettiva e di ragionamento accurato. Il paragone tra l’ortaggio arancione e la testa di un uomo, con il tempo, è invece venuto spontaneo per somiglianza visiva, dal momento che una zucca può ricordare per forma il cranio di una persona, e se riempita o meno del prezioso sale come si faceva un tempo, il paragone con una testa “abbondante” o “carente” d’intelligenza è ancora più azzeccato.

Detto ciò trovo bellissimo questo “pensiero romano” tanto da giungere a questa conclusione che come in quel tempo anche adesso bisogna cercare sempre di riflettere e usare il cervello dal momento che ne siamo provvisti, insomma far vedere agli altri che“abbiamo sale in zucca” e non il contrario, anche perché possedere una buona quantità di “sale nella testa” è una cosa molto “preziosa”.

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