Xylella, i 7 fronti della ricerca per combatterla
Si cercano alleati, virus ‘bomba’ e ulivi immuni
Contro la Xylella la ricerca scientifica scende in guerra e sferra un’offensiva su 7 fronti: dalla guerra agli insetti che la diffondono e dalle molecole nemiche del batterio fino alla ricerca di virus ‘bomba’ e di ulivi naturalmente immuni. La ricerca affina i suoi strumenti per combattere la malattia che ha colpito gli uliveti del Salento, come è emerso dalla conferenza stampa organizzata dal Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr).
Per il presidente del Cnr, Massimo Inguscio, è una lotta senza quartiere quella che si è aperta contro la Xylella: “un batterio che sta distruggendo importanti uliveti nel Sud Italia, ma può essere un pericolo anche per altre colture”.
Il principale traguardo finora raggiunto è stata la scoperta di due varietà di ulivo resistenti al batterio, ma non completamente immuni. Si chiamano Leccino e Favolosa. La seconda è stata brevettata 30 anni fa proprio dal Cnr e potrebbe essere impiantata già dal 2018.
La ricerca di varietà immuni è uno dei fronti sui quali si muove la ricerca: finora “sono stati ispezionati 10.000 semenzai selvatici nelle zone infette e ci sono alcune decine di casi interessanti”, ha detto Donato Boscia, dell’Istituto per la protezione sostenibile delle piante del (Ipsp-Cnr). Si cercano contemporaneamente eventuali nemici del batterio e si cercano molecole che ne contrastino l’azione; si conduce anche una lotta mirata verso il vettore della Xylella, un insetto che finora non aveva ai rappresentato un problema e per questo poco studiato dalla ricerca. Altre ricerche puntano a individuare i meccanismi naturali di resistenza e nuove sostanze per curare le piante malate, a salvare gli ulivi centenari con innesti e a cercare un ‘aiuto’ dagli eventuali nemici naturali del batterio.
Fonte ANSA.it
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