Tracina
Diffusione e habitat
Questi pesci sono diffusi nei bassi fondali sabbiosi di tutto il mar Mediterraneo e sulle coste atlantiche dall’Europa occidentale a nord fino all’arcipelago britannico all’Africa tropicale. Una specie vive nell’Oceano Pacifico cileno.
Le tracine presentano un corpo cilindrico ma appiattito sul ventre (sono pesci che vivono principalmente sul fondo), con testa arrotondata, bocca molto grande rivolta verso l’alto e occhi posto molto in alto sulla testa.
Le pinne pettorali sono ampie, le ventrali piccole. La lunga pinna dorsale è preceduta da una pinna formata da 5-6 raggi-spine cavi, collegati a una ghiandola velenifera. Altre spine velenifere sono poste sull’opercolo branchiale. La pinna anale è opposta e simmetrica alla dorsale. La pinna caudale è a delta. La livrea è variabile da specie a specie, anche se tutte presentano un ventre giallo-bianco, mentre il resto del corpo ha un colore di fondo bianco, giallo o beige marezzato di bruno o di nero.
Le dimensioni variano dai 15 cm di Trachinus collignoni ai 53 cm di Trachinus draco.
Alimentazione
La tracina si infossa nel fondale sabbioso, lasciando liberi solo gli occhi e le spine velenifere. Quando una preda capita a portata di bocca esse escono velocemente fuori dal loro nascondiglio. Si cibano di piccoli pesci e crostacei.
Predatori
Non hanno molti predatori, poiché la loro puntura dolorosa è un’esperienza terribile per chiunque provi a divorarle.
Pesca
Le tracine sono pescate per le loro carni delicate, anche se conosciute come pesce povero. Sono cucinate in bianco se grandi oppure fritte o ancora aggiunte alle zuppe e ai brodi di pesce se piccole. Vengono catturate sia con le reti da posta che con vari tipi di lenze, compresa la pesca alla traina.
Pericolosità per l’uomo
I pesci ragno sono dotati di aculei velenosi sul dorso, che utilizzano a scopo difensivo. Tuttavia, non è raro per gli esseri umani venire a contatto con questi pesci, sia sulle spiagge sia durante la pesca.
Il dolore è molto forte, un bruciore profondo che si irradia dalla ferita lungo tutto l’arto, raramente arrivando fino all’inguine o all’ascella (a seconda dell’arto colpito), raggiungendo il suo massimo dopo 30-45 minuti dalla puntura, perdurando a volte per 24 ore, con strascichi di formicolii e insensibilità.
Nonostante il forte dolore (si dice che i pescatori che si pungevano in antichità venissero legati per evitare che si uccidessero buttandosi a mare) il veleno non è pericoloso per l’uomo e tutto si risolve in fretta. Piuttosto spesso però per lo shock doloroso l’organismo reagisce con nausea, vomito, tremori, svenimenti e giramenti di testa. Sono necessarie profilassi antidolorifica e antitetanica.
Per un primo soccorso è utile immergere la zona colpita in acqua molto calda (anche salata) per due ore o almeno un’ora, o anche 30 minuti sotto la sabbia riscaldata dal sole, poiché il veleno è termolabile. Premere per qualche istante sulla ferita per favorire l’uscita di sangue e ridurre il rischio di infezione.
Trachinidae
La famiglia Trachinidae comprende 9 specie di pesci d’acqua salata conosciuti comunemente come tracine o pesci ragno, appartenenti all’ordine Perciformes.
Classificazione scientifica
Dominio – Eukaryota
Regno – Animalia
Phylum – Chordata
Classe – Actinopterygii
Ordine – Perciformes
Famiglia – Trachinidae
Fonte wikipedia
http://blog.giallozafferano.it/peperonciniedintorni/anisakis/
calogero@peperonciniedintorni.it
https://www.facebook.com/PeperoncinieDintorni?ref=hl
http://peperonciniedintorni.giallozafferano.it
https://twitter.com/@calorifi
https://www.pinterest.it/calorifi/
https://www.instagram.com/calorifi/
https://www.linkedin.com/home?trk=nav_responsive_tab_home Calogero Rifici
https://www.youtube.com/user/calorifi1/