Come Riconoscere le Uova

Come Riconoscere le Uova

Come Riconoscere le Uova
Come Riconoscere le Uova

L’uovo è un alimento base della nostra alimentazione. In Italia vengono consumate 12 miliardi di uova ogni anno, per un consumo pro capite di 13,7 kg. Parte del consumo delle uova avviene indirettamente,  con l’assunzione di alimenti che contengono uova, come pasta all’uovo, dolci, biscotti ecc.

In questa sede ci limiteremo ad analizzare le uova destinate al consumo diretto, ovvero le uova di categoria A, denominate “uova fresche”. Le uova di categoria B, denominate “seconda qualità”, destinate all’industria alimentare o non alimentare non saranno oggetto di trattazione in questa sede.

Tutte le uova fresche (categoria A) devono avere le seguenti caratteristiche:

  • guscio e cuticola: normali, puliti, intatti;
  • camera d’aria: altezza non superiore a 6 mm, immobile; tuttavia, per le uova commercializzate la dicitura «extra», l’altezza non deve superare i 4 mm;
  • albume: chiaro, limpido, di consistenza gelatinosa, esente da corpi estranei di qualsiasi natura;
  • tuorlo: visibile alla speratura soltanto come ombratura, senza contorno apparente, che non si allontani sensibilmente dal centro dell’uovo in caso di rotazione di questo, esente da corpi estranei di qualsiasi natura;
  • germe: sviluppo impercettibile;
  • odore: assenza di odori estranei.

Le uova fresche, sono classificate secondo il peso, con i seguenti criteri:

  • XL   – Grandissime:    73 g e più
  • L      – Grandi:               di 63 g e più ma inferiori a 73 g,
  • M     – Medie:               di 53 g e più ma inferiori a 63 g,
  • S       – Piccole:             meno di 52 g,

Sul proprio guscio, le uova hanno un codice stampato, mediante il quale è possibile avere tutte le informazioni principali sulle uova che si sono acquistate. L’etichettatura apposta sull’uovo, rende così disponibile al consumatore una vera e propria carta di identità dell’uovo, permettendo la tracciabilità del prodotto e di essere informati sulla filiera produttiva.
L’etichettatura delle uova destinate ad un consumo diretto, ai sensi del Regolamento CE 2295 del 2003,  è obbligatoria e non lasciata alla discrezione del produttore.
Le prime cifre indicate nell’etichettatura del guscio, risultano le più importanti e facilmente comprensibili al consumatore. Esse indicano il tipo di allevamento da cui provengono le uova e il paese di origine. Le cifre successive indicano la provincia e il comune di allevamento e l’allevamento specifico da cui proviene.
Andiamo ad analizzare nel dettaglio la composizione del codice sul guscio:

Come leggere l’ Etichetta:
Tipologia di allevamento:                                                                 

0   = Uova da agricoltura biologica (ottime)
1    = Uova da allevamento all’aperto (Buone)
2   = Uova da allevamento a terra (meglio evitare)
  = Uova da allevamento in gabbia (evitare)

 

Codice Allevamento: Assegnato dalle Asl.
Stato di produzione: la normativa è valida solo per la Comunità Europea, se la provenienza delle uova è di paesi terzi, la dicitura sugli imballaggi è “sistema di allevamento indeterminato”. Questo non deve preoccupare il consumatore italiano, poiché le uova consumate direttamente (uova fresche – categoria A), di norma sono prodotte in Italia.  L’Italia è un paese esportatore di uova, quindi le uova comprate in Italia, salvo possibili rarissime eccezioni sono prodotte nel nostro paese.

Tipologie di allevamento

La tipologia di allevamento incide sul costo finale delle uova e sulla qualità e stando ad un sentire comune anche al gusto dell’uovo.

  • Uova da agricoltura biologica: è soggetta alle principali caratteristiche e normative degli allevamenti biologici, mangimi biologici e allevamento per lo più in un terreno naturale e all’ aperto.
  • Allevamento all’aperto: le galline per alcune ore al giorno possono razzolare in un ambiente esterno  (solitamente protetto e controllato per ragioni sanitarie, mirate a prevenire contagi con animali esterni all’allevamento) e le uova vengono deposte sul terreno o nei nidi.
  • Allevamento a terra: le galline vengono allevate in un capannone dove sono libere di muoversi all’interno di esso, le uova vengono deposte nei nidi o sul terreno.
  • Allevamento in gabbia (batteria): galline allevate in un ambiente confinato, depongono  le uova direttamente in una macchina preposta alla raccolta.

Ovviamente il consumatore, a parte il codice sul guscio dell’uovo, avrà sempre a disposizioni le informazioni che obbligatoriamente per legge devono essere sempre ben visibili sulle confezioni delle uova, come per esempio la categoria delle uova ( A ), il sistema di allevamento, la data di consumo preferibile, il numero di uova confezionate, il peso, il nome e la ragione sociale dell’azienda produttrice, le modalità di conservazione e il sistema di allevamento delle uova. Solitamente i produttori sono soliti inserire anche informazioni facoltative, quali ricette gastronomiche a base d’uovo o specificazioni ulteriori sui sistemi di allevamento e confezionamento.

NUTRIZIONE E SALUTE

Dal punto di vista nutrizionale, è un alimento ricco di proteine nobili, Sali minerali, vitamine A, B ed E.

Composizione chimica e valore energetico dell’ uovo di gallina intero e gli alimenti per 100g di parte edibile

Parte edibile % 87
Acqua g 77,1
Proteine g 12,4
Lipidi g 8,7
Carboidrati g tracce
Energia kcal 128
kJ 535
Sodio mg 137
Potassio mg 133
Ferro mg 1,5
Calcio mg 48
Fosforo mg 210
Tiamina mg 0,09
Riboflavina mg 0,3
Niacina mg 0,1
Vit A mcg 225
Austria AT
Belgio BE
Bulgaria BG
Cipro CY
Danimarca DK
Estonia EE
Finlandia FI
Francia FR
Germania DE
Grecia GR
Irlanda IE
Lettonia LV
Lituania LT
Lussemburgo LU
Malta MT
Paesi Bassi NL
Polonia PL
Portogallo PT
Regno Unito»; UK
Repubblica ceca CZ
Romania RO
Slovacchia SK
Slovenia SI
Spagna ES
Svezia SE
Ungheria HU
Fonte: http://eur-lex.europa.eu/: http://www.inran.it/  :


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Pubblicato da peperonciniedintorni

Calogero Rifici nato a Mirto (ME) nel lontano 13 aprile 1958, sono Perito Meccanico e studio cucina, fotografia, elettronica, informatica, ec, ec. Nel 1982 mi sono trasferito a Firenze, per lavorare nel primo impianto di smistamento d’Italia, nel 1984 mi sono sposato con Marina e ci siamo trasferiti a Livorno, sul mare, perché ci nasce sul mare difficilmente ci rinuncia. Per circa 6 anni ho insegnato Office automation in una scuola superiore, ho tenuto diversi corsi di informatica in diverse aziende. Per tanti Anni ho lavorato come specialista infrastrutture per una grande azienda di servizi, mi occupo di sicurezza. Dal gennaio 2019 sono libero professionista, nel campo enogastronomico Dal 2002 sono membro dell’accademia del peperoncino, dal 2008 sono Sommelier Fisar delegazione Livorno. Da 2013 ho un blog, www.peperonciniedintorni.it dove pubblico notizie enogastronomiche e ricette. Quando nelle ricette uso ingredienti particolari, prima spiego gli ingredienti che uso e poi illustro le ricette. Le mie ricette sono o tradizionali o di mia creazione, cerco di valorizzare i prodotti che uso. Faccio parte della delegazione Slow Food di Livorno, e cerchiamo di far conoscere la natura, specialmente ai bambini.

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