La birra locale è diventata un boom

La birra locale è diventata un boom

La birra locale è diventata un boom
La birra locale è diventata un boom

In dieci anni i produttori sono aumentati del 535% .
E il salone di Rimini premia otto etichette toscane Aromatizzata alla canapa o al carciofo, alle visciole, al radicchio rosso tardivo Igp o al riso, il boccale di birra Made in Italy spopola.
Merito di una rete di microbirrifici artigianali sempre più crescita: da 113 del 2008 sono saliti a 718 del 2017, con un balzo di oltre il 535% nel decennio e una produzione stimata attualmente in 50 milioni di litri.
È così crollato l’anno scorso il consumo di birra inglese (-79%) e l’import di quella tedesca (-31%) che assieme rappresentano 1/3 della birra straniera consumata in Italia.
A dirlo è la Coldiretti con un’analisi elaborata sui dati Istat sul commercio estero in occasione di «Beer Attraction» di Rimini, appuntamento dedicato a tutte le specialità del settore.
«Fra birre artigianali e industriali – ricorda la Confederazione – la filiera vale circa 6 miliardi di euro» e secondo l’Istituto di statistica, la birra piace a quasi un italiano su due con un consumo pro capite medio di 31, 5 litri all’anno.
«Negli ultimi anni – spiega la Coldiretti – la produzione artigianale Made in Italy si è molto diversificata con numerosi esempi di innovazione » e «oltre a contribuire all’economia, la birra artigianale rappresenta anche una forte spinta all’occupazione soprattutto tra gli under 35 che sono i più attivi nel settore».
Il boccale italiano si caratterizza per «profonde innovazioni che – afferma la Coldiretti – vanno dalla certificazione dell’origine a chilometro zero al legame diretto con le aziende agricole ma anche alla produzione di specialità altamente distintive o forme distributive innovative come i’brewpub’(cioè i pub dove viene servita la birra prodotta sul posto) o i mercati degli agricoltori di Campagna Amica» .
Il fenomeno dei birrifici artigianali si è sviluppato negli ultimi vent’anni soprattutto in Lombardia (249 aziende), Veneto (134) Piemonte (127), Toscana (112), Emilia Romagna (111) e Lazio (104) .
«E stanno nascendo nuove figure professionali come il sommelier delle birra che conosce i fondamentali storici dei vari stili ed è capace di interpretarne, tramite tecniche di degustazione, i caratteri principali di gusto, composizione, colore, corpo, sentori a naso e palato e individuarne gli eventuali difetti – conclude Coldiretti – oltre a suggerire gli abbinamenti ideali dei vari tipi di bevanda con primi piatti, carne o pesce e dolci».
E la Toscana? Vengono dalla nostra regione alcune delle migliori italiane premiate a Rimini nella 13ma edizione di “Birra dell’Anno”, il più importante concorso brassicolo italiano, organizzato da Unionbirrai.
Il birrificio Bruton di San Cassiano di Moriano (Lucca) si è aggiudicato una medaglia d’oro e una di bronzo, rispettivamente nella categoria delle birre affumicate e torbate, e in quella delle chiare a bassa fermentazione.
Due riconoscimenti anche per il birrificio Badalà di Montemurlo (Prato): un primo posto in una delle categorie dedicate alle “Ipa”, e un terzo in quella delle birre scure ad alta fermentazione di ispirazione americana.
Un oro a testa anche per Calibro 22 di Figline Val d’Arno (Firenze) con la sua originale “Babbo Natale è morto”, e per il Birrificio del Forte di Pietrasanta (Lucca) in una delle categorie dedicate alle birre di ispirazione belga.
Un argento lo guadagnano anche il birrificio Saragiolino di Torrita di Siena e il Piccolo birrificio clandestino di Livorno.
Due bronzi li portano a casa La Petrognola di Piazza al Serchio (Lucca), grazie alla sua “Marron” alle castagne, e il Birrificio agricolo La Diana di Siena.
Secondo un’analisi condotta da Unioncamere- InfoCamere, sono 55 attualmente le imprese in Toscana attive nel settore brassicolo, in crescita dell’83, 3% rispetto al 2012.

fonte Iltirreno.it

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Pubblicato da peperonciniedintorni

Calogero Rifici nato a Mirto (ME) nel lontano 13 aprile 1958, sono Perito Meccanico e studio cucina, fotografia, elettronica, informatica, ec, ec. Nel 1982 mi sono trasferito a Firenze, per lavorare nel primo impianto di smistamento d’Italia, nel 1984 mi sono sposato con Marina e ci siamo trasferiti a Livorno, sul mare, perché ci nasce sul mare difficilmente ci rinuncia. Per circa 6 anni ho insegnato Office automation in una scuola superiore, ho tenuto diversi corsi di informatica in diverse aziende. Per tanti Anni ho lavorato come specialista infrastrutture per una grande azienda di servizi, mi occupo di sicurezza. Dal gennaio 2019 sono libero professionista, nel campo enogastronomico Dal 2002 sono membro dell’accademia del peperoncino, dal 2008 sono Sommelier Fisar delegazione Livorno. Da 2013 ho un blog, www.peperonciniedintorni.it dove pubblico notizie enogastronomiche e ricette. Quando nelle ricette uso ingredienti particolari, prima spiego gli ingredienti che uso e poi illustro le ricette. Le mie ricette sono o tradizionali o di mia creazione, cerco di valorizzare i prodotti che uso. Faccio parte della delegazione Slow Food di Livorno, e cerchiamo di far conoscere la natura, specialmente ai bambini.

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